“Siamo stufi, stanchi e amareggiati di dover leggere notizie, ormai all’ordine del giorno, di operai, lavoratori e lavoratrici che non possono tornare a casa come ne sono usciti, con le loro gambe e in salute”. A dirlo sono i sindacati dell’edilizia Feneal Uil, Fillea Cgil, Filca Cisl e Savt Costruzioni, a due giorni dall’incidente in cui un 40enne di Fénis è rimasto gravemente ferito precipitando, per quasi 40 metri, in una cava a Verrayes.
“In Valle d’Aosta dopo un periodo di apparente calma, dovuto più che altro alla pandemia che ha rallentato e in alcuni casi anche stoppato numerose attività, – scrivono le sigle – ci ritroviamo davanti all’ennesimo episodio, che non fa che aumentare, purtroppo, l’incidenza degli incidenti sul lavoro nella nostra regione”. Ribadita la preoccupazione per il lavoratore, al di là delle responsabilità (“di cui si occuperanno le autorità preposte”), i sindacati sottolineano “con forza la necessità di una formazione capillare affinché gli incidenti sul lavoro vengano evitati”.
Ciò, per Uil, Cgil, Cisl e Savt, significa anzitutto “prevenzione, perché non si può pensare di ripulirsi la coscienza, organizzando sporadiche giornate ad hoc”. “Bisogna unire le forze e pensare tutti insieme, – è lo sviluppo del ragionamento – e naturalmente con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, a calendarizzare soprattutto con le scuole, degli incontri ciclici che abbiano come tema la prevenzione sui luoghi di lavoro”.
Infine, dopo aver ricordato “alla Regione che rimangono in standby delle richieste” dei sindacati “che al momento non hanno avuto ancora risposte”, le sigle si aspettano che “il presidente della Regione e il neo assessore, che si occupa di edilizia, prendano a cuore il settore e inizino un dialogo proficuo e costruttivo con i sindacati di categoria sui temi inerenti la sicurezza e la regolarità, collegati anche alle opere finanziate dal PNRR”.