Per i Servizi domiciliari per gli anziani il Comune di Aosta tenta la via della co-programmazione

Il dato è emerso oggi durante i lavori della Terza Commissione consiliare "Servizi alla persona". La cooperativa Pares di Pavia ha ottenuto l'incarico per "guidare" il Comune nel percorso di miglioramento del "Sad" per gli over65.
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Per definire le linee guida di miglioramento dei Servizi di assistenza domiciliare rivolti agli over65 – il cosiddetto “Sad” – il Comune di Aosta ha deciso di rivolgersi alla co-programmazione. Il dato è emerso oggi, durante i lavori della Terza Commissione consiliareServizi alla persona”.

A monte dell’operazione, una delibera di Giunta, un avviso e una domanda di partecipazione rivolta a cooperative sociali e associazioni iscritte al Registro unico degli enti del Terzo settore. “Stiamo ragionando sul futuro dei servizi a domicilio rivolti alle persone anziane e su quello che sarà, data la scadenza nel marzo 2025, per capire cosa abbia funzionato più o meno, cosa modificare e cambiare, compatibilmente con le risorse economiche, il Documento unico di programmazione ed il programma di governo”, ha detto in aula l’assessora alle Politiche sociali di Aosta Clotilde Forcellati.

Per il percorso di co-programmazione c’è l’affidamento di un incarico e tre datechiave” calendarizzate: “Essendo una metodologia ed essendo la prima volta che il Comune fa una co-programmazione vera, abbiamo pensato fosse importante farsi aiutare – ha aggiunto Forcellati –. Abbiamo chiesto, tra imprese che si occupano di co-programmazione, alla cooperativa Pares di Pavia, che è stata incaricata a guidarci in un percorso di tre incontri, tre laboratori ai quali partecipiamo noi e parteciperà chi ha fatto domanda per portare proprio contributo. Si stratta di tre sessioni di tre ore che inizieranno il 29 agosto, e proseguiranno il 12 e 19 settembre”.

“Questo – ha detto ancora l’Assessora –, per arrivare, alla fine, alla redazione delle linee guida che saranno consegnate al Comune. Sulla base di queste comincerà il percorso che porterà, da ottobre e per arrivare in tempo a marzo, ad un nuovo bando, o a un avviso pubblico o ancora ad un tavolo di co-progettazione per il servizio”.

Materia complessa, dal momento che, stando ai dati che Frocellati snocciola in aula, “la parte domiciliare non riguarda solo l’assistenza ma sono diversi servizi. Il ‘Sad’ è quello che la fa da padrona, per le tante richieste e le tante ore. Parliamo di più di 4.000 ore mensili erogate. Quindi, quasi 50.000 ore annue. È chiaro che ha un peso importante”.

Ora, si apre alle proposte che arrivano anche dalle parti politiche e che verranno portate sul tavolo per il primo “laboratorio” a fine agosto.

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