Anche Rassemblement Valdôtain chiede l’attivazione dei percorsi abilitanti all’insegnamento in Valle d’Aosta

I sindacati chiedono alla Regione e all’Università della Valle d’Aosta di attivare i percorsi abilitanti per i docenti, sostenuti da una petizione con 1.000 firme. Il rischio? Scuole senza insegnanti e spese elevate per chi deve spostarsi fuori regione.
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“Attivare i corsi di abilitazione per i vincitori del concorso all’interno del polo universitario di Aosta.”. Rassemblement Valdôtain si unisce nella richiesta ai sindacati.

“Siamo una Regione a Statuto speciale che ha investito ingenti risorse nella costruzione di un’Università all’avanguardia; perché, allora, questa lontananza ingiustificata, che costringerebbe gli insegnanti a sostenere costi aggiuntivi per spostamenti, alloggio e vitto, mentre perderebbero un tempo prezioso che potrebbero dedicare ai loro studenti? Inoltre, perché non proteggere la classe di concorso di francese nella nostra Regione bilingue, dove la lingua italiana dovrebbe essere paritaria con il francese?” scrive il movimento.

Rassemblement Valdôtain insiste sul fatto che “la Regione autonoma Valle d’Aosta, che attualmente ha una competenza concorrente in materia di legislazione scolastica, dovrebbe puntare ad acquisire una competenza primaria per poter agire concretamente di fronte alle decisioni prese a livello nazionale. Constatiamo con preoccupazione che l’inerzia dell’Assessore alle attività e ai beni culturali, al sistema educativo e alle politiche delle relazioni intergenerazionali contribuisce direttamente a questa situazione inaccettabile. Invece di difendere gli interessi degli insegnanti e del sistema educativo valdostano, sembra allinearsi senza riserve alle direttive di Roma, a differenza di quanto avviene in altre realtà autonome”.

Oltre al francese, Rassemblement chiede alla Regione di attivare corsi di abilitazione anche per altre materie, oltre al francese.

Mille firme per chiedere l’attivazione dei percorsi abilitanti all’insegnamento in Valle d’Aosta

14 febbraio 2025

A seguito dell’articolo pubblicato su La Stampa il 1° marzo 2025, che riporta: « A proposito del francese. Ad oggi, il corso di formazione destinato agli insegnanti di francese non è nemmeno iniziato a Torino. Il suo avvio è incerto, costringendo un numero consistente di insegnanti a frequentare il corso a Milano. ».

Rassemblement Valdôtain desidera sottolineare e ribadire la necessità impellente di attivare i corsi di abilitazione per i vincitori del concorso all’interno del polo universitario di Aosta.

Siamo una Regione a Statuto speciale che ha investito ingenti risorse nella costruzione di un’Università all’avanguardia; perché, allora, questa lontananza ingiustificata, che costringerebbe gli insegnanti a sostenere costi aggiuntivi per spostamenti, alloggio e vitto, mentre perderebbero un tempo prezioso che potrebbero dedicare ai loro studenti? Inoltre, perché non proteggere la classe di concorso di francese nella nostra Regione bilingue, dove la lingua italiana dovrebbe essere paritaria con il francese?

Ricordiamo che l’articolo 38 dello Statuto speciale della Valle d’Aosta stabilisce chiaramente: « Nella Valle d’Aosta la lingua francese è parificata a quella italiana. ».

Rassemblement Valdôtain insiste sul fatto che la Regione Autonoma Valle d’Aosta, che attualmente ha una competenza concorrente in materia di legislazione scolastica, dovrebbe puntare ad acquisire una competenza primaria per poter agire concretamente di fronte alle decisioni prese a livello nazionale. Constatiamo con preoccupazione che l’inerzia dell’Assessore alle attività e ai beni culturali, al sistema educativo e alle politiche delle relazioni intergenerazionali contribuisce direttamente a questa situazione inaccettabile. Invece di difendere gli interessi degli insegnanti e del sistema educativo valdostano, sembra allinearsi senza riserve alle direttive di Roma, a differenza di quanto avviene in altre realtà autonome.

In questa situazione preoccupante, chiediamo all’Assessore di agire immediatamente per garantire l’attivazione dei corsi di abilitazione ad Aosta e proteggere così i diritti degli insegnanti e la specificità del nostro sistema scolastico regionale. Sottolineiamo anche che è fondamentale organizzare corsi di abilitazione per altre materie, oltre al francese, per garantire una formazione completa ed equa per tutti gli insegnanti della nostra Regione.

I sindacati tornano a sollecitare la Regione Valle d’Aosta e l’Università della Valle d’Aosta affinché attivino i percorsi abilitanti per i docenti. Questi corsi consentirebbero a 66 insegnanti, vincitori del primo concorso Pnrr, di ottenere il ruolo, evitando di doversi spostare fuori regione per completare la formazione, obbligatoria, richiesta. La richiesta è accompagnata da una petizione con oltre 1.000 firme di insegnanti di ogni ordine e grado e giustificata dai ritardi accumulati nell’attivazione dei percorsi.

“Il Ministero, il 6 febbraio, dopo una ricognizione degli enti accreditati, ha auspicato che altri atenei, più vicini territorialmente ai docenti, possano occuparsi dell’erogazione della parte pedagogica e del tirocinio” spiega Alessia Démé della Cisl VdA. Se per il tirocinio esiste già un accordo per i docenti valdostani, resta il nodo delle materie trasversali – didattica, pedagogia e psicologia – che, secondo Cgil, Cisl, Savt e Snals, dovrebbero essere erogate in presenza dall’Università della Valle d’Aosta.

Il rischio, sottolineano i sindacati, è che l’obbligo di spostarsi in Piemonte o in altre regioni per seguire le lezioni possa mettere in crisi il sistema scolastico valdostano. “Se i docenti saranno costretti a chiedere aspettativa per frequentare i corsi, chi li sostituirà?” si domanda Alessandro Celi dello Snals. Già oggi, evidenzia Luigi Bolici del Savt, molte supplenze vengono coperte da studenti universitari per la difficoltà nel reperire insegnanti.

Oltre ai 66 vincitori del concorso Pnrr, i percorsi abilitanti interessano anche decine di precari, compresi quelli delle scuole paritarie, che necessitano del titolo per ottenere un posto fisso. “La nostra preoccupazione è che a breve le scuole si svuotino” avverte Bolici.

Il problema non riguarda solo il presente, ma anche il futuro. Per accedere ai prossimi concorsi sarà necessario essere già in possesso dell’abilitazione. “Il rischio è di non avere docenti in grado di partecipare ai concorsi” sottolinea Simona D’Agostino della Cgil Vda.

Oltre al sacrificio in termini di tempo e conciliazione lavoro-famiglia, si aggiunge il peso economico della formazione. “I percorsi costano circa 2.500 euro, a cui vanno sommati i costi delle trasferte verso il Piemonte o altre regioni” spiega ancora D’Agostino.

“La Regione ha già previsto un finanziamento di 70mila euro per l’attivazione dei percorsi abilitanti per il sostegno” ricorda Bolici. Ora i sindacati chiedono un intervento simile anche per i percorsi abilitanti ordinari. “L’Università della Valle d’Aosta non è nuova a questi corsi: fino al 2007 si tenevano in Valle i percorsi della Ssis – conclude D’Agostino – Serve solo volontà politica e finanziamenti”.

2 risposte

  1. Signor Militante,
    le persone che dovranno seguire i corsi sono già laureate, hanno vinto il concorso e stanno insegnando nelle scuole, sono già dei docenti. Un esempio pratico: molti insegnanti che stanno lavorando a Courmayeur e a Morgex dovranno seguire corsi pomeridiani a Torino o a Milano. Chi farà lezione ai ragazzi fino alle 13.20 se i loro insegnanti dovranno impiegare ore per andare a seguire corsi obbligatori per mantenere il posto di lavoro?

  2. Ma uscite dalla Valle che non può che fare bene! La Regione dovrebbe stanziare una cifra che poi i docenti sceglieranno in quale Università investire!

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