“Cosa succede in città”? AAA Sindaco di Aosta cercasi

Silenziosi ma operosi, partiti e movimenti si incontrano e mettono qualche nome sul tavolo. A volte per “bruciare” candidati, a volte per saggiare temperature e pazienza di alleati e avversari. Ma la partita per il sindaco di Aosta è (ancora) tutta aperta. A poco più di tre mesi dalle Elezioni.
Aosta, Piazza Chanoux
Politica

AAA Sindaco cercasi. O forse no. Mentre le Elezioni comunali si avvicinano, la corsa per il Primo cittadino ad Aosta è totalmente aperta. Tra chi “nicchia” e chi prende tempo, i sommovimenti dei movimenti ci sono tutti. Inevitabilmente, peraltro.

Silenziosi ma operosi, appunto, partiti e movimenti si incontrano. Mettono qualche nome alla spicciolata sul tavolo – a volte per “bruciare”, a volte per saggiare temperature e pazienza di alleati e avversari – alla caccia di candidati per una fusciaccascomoda”.

Scomoda per diversi motivi: da un lato perché Aosta è il Comunecardinedi tutta la Valle, soprattutto per numero di abitanti e servizi – sia comunali, sia regionali e statali – che ci concentrano in città.

Dall’altro perché in ballo – come sempre – c’è la breve distanza, forse troppo breve, tra piazza Chanoux e piazza Deffeyes. Quella vecchia storia, vecchia ma in fondo vera, di una Aosta “ancella” che dipende troppo dagli equilibri, e dagli umori, del Palazzo regionale.

Quindi, inevitabilmente, dopo essere andati a setacciare voci e stati d’animo – tra conferme e pour parler – delle Unité Mont-Cervin, Mont-Émilius, Valdigne-Mont-Blanc, Evançon, Grand-Combin, Mont-Rose e Walser, tocca ad Aosta. Quella “Unité” a sé, per peso politico e, perché no, ambizioni.

Tempus fugit

Il sindaco di Aosta Gianni Nuti
Il sindaco di Aosta Gianni Nuti

Ad oggi, l’enigma di fondo resta quello del sindaco uscente Gianni Nuti. Uscente e rientrante? Sul suo destino, il diretto interessato non si sbilancia: “Continuo ad essere vago, ma più tempo passa più i chiarimenti diventano quasi automatici. Perché anche unanon decisioneè un segnale. Io, del resto, non ho uno spirito di militanza ma di servizio”.

Neanche un po’ di velleità di mettere “pressione” alle forze politiche dell’attuale maggioranza? Anche se il tempo scorre, Nuti dice di no: “Quando dico che mi affido alle decisioni dei movimenti politici è perché assumo un atteggiamento di alta considerazione. Non me la prenderò mai con i movimenti che mi hanno sostenuto. Al massimo, saluto e ringrazio per l’esperienza politica che mi è stata concessa di fare”.

Il Primo cittadino attuale sta alla finestra. Ma, in città – e nelle segreterie politiche, si muove anche qualcos’altro.

Lavorio nell’area autonomista: “Cortesie per gli ospiti”?

Autonomisti di centro. Da sx Di Marco, Aggravi e Borbey
Autonomisti di centro. Da sx Di Marco, Aggravi e Borbey

In questo momento, a spiccare, sono i molti (forse troppi) silenzi dell’Union Valdôtaine. Anzi, nella mega Union réunie nella quale sono in tanti, sì, ma più silenti che mai.

Diciamo che il pensiero di fondo sembra abbastanza chiaro: cercare di restare a contatto con quegli Autonomisti di centro – la coalizione formata da (in rigoroso ordine alfabetico) Pour l’Autonomie, Rassemblement Valdôtain e Stella Alpina che paiono al momento piuttosto corteggiati. Anche se sul loro effettivo “peso” elettorale le incognite non mancano.

Su questo flirt, l’Union ha ovviamente la testa anche alle Regionali. Per Aosta, pare che il centro autonomista chieda discontinuità. Quindi, nessun Nuti bis. Qualche nome per sindaci “papabili”, dagli incontri con l’Uv, pare però già affiorare da mare di silenzio.

Il primo è quello dell’attuale assessore alla Sanità Carlo Marzi – che nel capoluogo è stato anche, sul finire della Giunta Giordano e poi in quella di Centoz fino al 2019 assessore alle Finanze, non proprio una discontinuità fulminante, insomma –, ipotesi che però sembra stia già tramontando.

Tra le controproposte, si dice, spunta anche il nome di David Follien, già in Consiglio Valle dal 2013 al 2018.

Altro nome sul tavolo – si tratta sempre di indiscrezioni – è quello di Jean Dondeynaz, attualmente segretario regionale della Cisl Valle d’Aosta e da poco riconfermato alla guida del Comitato valdostano del Coni. Meno fredda è invece la pista che porta ad un altro ex assessore del Comune di Aosta (all’Edilizia, dal 2010 al 2013) e anche in Regione (alle Opere pubbliche). Si parla infatti di Stefano Borrello, da sempre in Stella Alpina.

E gli altri alleati?

La Giunta comunale di Aosta - Foto Twitter Comune di Aosta
La Giunta comunale di Aosta – Foto Twitter Comune di Aosta

Per il momento, tutti sono in attesa di capire come si districherà la matassa politica. Nessuno si sbilancia, ma dai lidi del Partito democratico l’idea è che la convergenza – come già cinque anni fa – debba puntare sulla riconferma di Nuti. Nome considerato “figura di garanzia”. Forse anche per il fatto che il sindaco uscente non ha tessere di partito in tasca.

Però, e qui rientra il “tubare” tra UV ed autonomisti di centro, da queste latitudini si chiedono certezze sul perimetropolitico. Una locuzione che significa, in soldoni, che altri nomi oltre a quello di Nuti non sarebbero poi così graditi. Soprattutto, se ci si spostasse troppo verso il centro.

Un sostegno a Nuti arriva però anche da una parte del Mouvement stesso. Sia dalla parte più “progressista”, sia da alcuni neo unionisti, ovvero dagli ex della fu Alliance Valdôtaine.

A destra è tutto fatto. O forse no

Giovanni Girardini
Giovanni Girardini

Dall’altra parte della barricata, i giochi – sulla carta – sembrano già fatti. Il candidato Sindaco per il Centrodestra Unito – che assomma Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati – è quello del già aspirante Primo cittadino nel 2020, arrivato al ballottaggio con Nuti, Giovanni Girardini. Senza grandi sorprese, insomma.

Se il presidente de La Renaissance – recentemente confluita nella coalizione di centrodestra – sembra però inamovibile, a maggior ragione dopo un incontro romano con i vertici dei partiti nazionali parte dell’alleanza, qualche equilibrio va ancora trovato sulla figura del Vicesindaco. E non sembrano solo spigoli da limare, per ora.

Per quel ruolo, i rumors vedono in prima fila l’attuale consigliera di opposizione – e già in minoranza a Sarre dal 2010 al 2015 – Sylvie Spirli. Questione che, però, pare non convincere appieno Fratelli d’Italia che vorrebbe qualcuno dei suoi in quella carica. Chi? Le voci indicano  Walter Musso, già in Fédération autonomiste nei tempi che furono ed oggi membro del coordinamento regionale del partito di Giorgia Meloni.

Un interrogativo a sinistra

Conferenza stampa vda aperta
Conferenza stampa vda aperta

Tolto che parlare di “sinistra” è impossibile senza finire in un ginepraio – si diceva tempo fa –, anche qui le posizioni sembrano essere attendiste. Molto. Tramontata definitivamente l’idea di un nuovo Progetto civico progressista, dalle parti di Rete civica un bis di Nuti sarebbe visto di buon occhio. Molto di buon occhio, anzi.

Diverso è se ci spostiamo sui lidi di Valle d’Aosta aperta, che nella maggioranza di Aosta ha un agente sotto (neanche molta) copertura. La tensione con Rete civica – dopo l’affaire del simbolo basculante di Avs – è alle stelle. Anche se, proprio ai nostri “microfoni”, si era parlato recentemente anche di un possibile accordo per il Comune di Aosta con lo spauracchio dei bei tempi: “Non lasciare la città in mano alle destre”. Con tutti i “se” e – essendo comunque a sinistra –, soprattutto con tutti imadel caso. Fatto sta che da VdA aperta, oggi, se candidati sindaco e vice ci sono, le carte restano coperte.

8 risposte

  1. Siamo alle solite! Giochini politici e niente più! La città avrebbe bisogno di un sindaco indipendente dalle solite questioni politiche, con l’ampia prospettiva di riportare la città ai fasti di tempi ormai troppo lontani. Non ricordo negli anni passati una città così trascurata e maltenuta. Che peccato!

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