Contratto nazionale del comparto sanità, la Cgil si sfila: “Ennesima presa in giro”

A scriverlo, Fp Cgil VdA dopo la firma del Ccnl da parte di Cisl, Nursind, Fials e Nursing Up. Il sindacato parla di un contratto "privo di risultati concreti, sia dal punto di vista economico che per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni lavorative".
Sciopero CGIL UIL SAVT - sindacati
Lavoro

Un contratto “privo di risultati concreti, sia dal punto di vista economico che per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni lavorative e la valorizzazione professionale delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità Pubblica”.

Così, in una nota, Fp Cgil Valle d’Aosta commenta la sottoscrizione del Contratto collettivo nazionale di lavoro del Comparto Sanità, per il triennio 2022/24, da parte dei sindacati Cisl, Nursind, Fials e Nursing Up.

Firma da cui si è sfilata la stessa Cgil, che spiega anzitutto “che il Sistema sanitario nazionale versa oggi in gravissima sofferenza a causa degli scarsi investimenti in ambito sanitario, della carenza di figure professionali sul mercato del lavoro e del costante aumento della domanda di prestazioni sanitarie, legato all’invecchiamento della popolazione”.

Motivi cui si aggiunge un fatto ulteriore, ovvero che “la scarsa attrattività delle professioni sanitarie è principalmente dovuta ai bassi salari, all’elevato livello di responsabilità e alle difficili condizioni lavorative in cui operano quotidianamente le lavoratrici e i lavoratori del settore”.

Per questo – prosegue la Fp Cgil VdA, “il nuovo contratto collettivo rappresentava un’opportunità concreta per intervenire sui salari e migliorare le condizioni di lavoro”.

Così non è andata, stando al sindacato: “Il risultato ottenuto, invece, dalle organizzazioni sindacali firmatarie, insieme al Governo e alle Regioni, è stato il seguente: un aumento salariale del 6,8 per cento di fronte ad un’inflazione nel triennio pari al 17 per cento; nessuna certezza sui fondi per le progressioni economiche e di carriera; l’introduzione di una figura professionale ambigua e svilente come quella dell’assistente infermiere; nessuna risposta sull’aumento delle indennità per i turni disagiati; nessuna risposta riguardo a mensa e buoni pasto; silenzio su flessibilità oraria, formazione, autisti soccorritori, mediatori culturali, profili tecnici, riqualificazione Oss, retribuzione del periodo di ferie e molte altre questioni; peggioramento di diversi istituti contrattuali che prima garantivano maggiori diritti e tutele alle lavoratrici e ai lavoratori”.

“Dunque, ci chiediamo – prosegue la nota Cgil –: come si può definire questo contratto una grande risposta alle esigenze di chi, ogni giorno, con competenza e abnegazione, garantisce il diritto alla salute dei cittadini e delle cittadine del nostro Paese?”.

Non solo: “Noi riteniamo, al contrario, che le condizioni previste da questo contratto rappresentino la morte del Sistema Sanitario Pubblico. La firma apposta su questo contratto è l’ennesima presa in giro da parte del Governo nei confronti della popolazione”.

Una Cgil che si dice “fiera di aver lottato, ostacolato e utilizzato ogni mezzo possibile per contrastare questa beffa”. E, aggiunge il sindacato, “continueremo a farlo, perché la Sanità e i diritti devono essere tutelati. I sindacati hanno il dovere di rispondere al mandato che ricevono. Chi non lo fa, non sta facendo il proprio lavoro”.

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