Il mondo non finirà nel 2027 come profetizzarono gli aztechi, ma l’interessante è capire perché lo avrebbero temuto. Nella cultura azteca lo studio dell’astronomia ricopriva un ruolo centrale ed era strettamente legata alla vita religiosa e sociale del periodo. I sacerdoti, infatti, erano convinti che tutto l’universo fosse passato attraverso quattro ere, ognuna delle quali era terminata con una grande catastrofe. Secondo le tradizioni azteche staremmo ora vivendo nella quinta e ultima era, che vedrà la sua fine a causa di spaventosi terremoti.
Venerdì 28 agosto alle 18 l’argomento sarà al centro dell’incontro – alla Libreria Brivio di Aosta, in piazza Chanoux –, con Guido Cossard, che presenterà il suo libro “Codex 2027. Il cielo degli aztechi e la fine del mondo“, pubblicato dalle Edizioni Età dell’Acquario nel luglio di quest’anno.
La prenotazione, gratuita e fino ad esaurimento posti, è possibile contattando il numero 346 6286717.
L’autore
Guido Cossard, fisico, è Presidente dell’Associazione di Ricerche e Studi di Archeoastronomia Valdostana. Attivo conferenziere, ha pubblicato numerosi testi tra cui “Storia e riti di Capodanno” (1999), “Cieli Perduti” tradotto in “Firmamentos Perdidos” (Città del Messico, 2015) e per la UTET ha collaborato all’“Atlante dell’Universo” (1998). In considerazione del contributo da lui dato nel campo dell’archeoastronomia, nel 2005 la International Astronomical Union (IAU) gli ha dedicato il pianetino (4993) 1983 GR, che da allora si chiama Cossard.