La Tassa sui rifiuti ad Aosta è stata prorogata. Per i conferimenti indifferenziati si partirà dal 1° luglio

Dopo i passaggi nell’Osservatorio sulla qualità dell’aria ed in Commissione, la proroga di applicazione della nuova Tarip – che fissa il numero di conferimenti minimi annui – è stata approvata in Consiglio comunale. Non si applicherà, retroattivamente, dal 1° gennaio, ma dal 1° luglio.
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Ambiente

Dopo i passaggi nell’Osservatorio sulla qualità dell’aria ed in quarta Commissione, la proroga di applicazione della nuova Tarip di Aosta – la tassa sui rifiuti puntuale, che fissa il numero di conferimenti minimi annui – è stata approvata oggi in Consiglio comunale. Non si applicherà, quindi, in maniera retroattiva dal 1° gennaio, ma dal 1° luglio 2025.

Nella relazione della delibera, la consigliera di maggioranza Gabriella Massa ha spiegato: “Aosta è al primo anno di applicazione della Tarip. Siccome siamo al primo anno di applicazione si intende accompagnare la cittadinanza integrando il cambiamento. Perché tutti i cambiamenti portano con sé un momento di disorientamento. Il calcolo della tassa finale sarà in parte connesso ad un comportamento più o meno virtuoso”.

“L’Amministrazione – ha aggiunto –, ha deciso di valutare con attenzione i dati dei primi mesi dell’anno, anche perché alcuni cittadini avevano già ecceduto la soglia dei conferimenti. Quindi, si è ritenuto opportuno considerare gli svuotamenti dal 1° luglio, non includendo quelli della prima parte dell’anno. Questo per adattarsi, in una prospettiva virtuosa e puntando ad una diminuzione di rifiuti e quindi della tassazione”. Il tutto, specificando che “Gli aumenti non dipendono in nessun modo dalle decisioni dell’Amministrazione. Si sarebbero verificati anche senza le modifiche alla gestione del servizio”.

Tutte le perplessità dell’opposizione

L’opposizione punta il dito, soprattutto sulle promesse “non mantenute”. La prima a prendere la parola, dai banchi della Lega, è la consigliera Sylvie Spirli: “Questa maggioranza, a più riprese, aveva detto che il passaggio da Tari a Tarip avrebbe benefici non solo per l’aumento della differenziata, ma anche per la parte economica. Ma vi siete smentiti con le vostre stesse parole un mese fa dicendo che per via degli aumenti anche i cittadini ed i commercianti più virtuosi non avrebbero pagato un euro in più”.

“Siamo consapevoli che aumenti gli non dipendono dall’Amministrazione – ha aggiunto –. Ma gli ‘amici greendovrebbero smettere di prendere in giro i cittadini dicendo che chi più differenzia meno paga. E questa delibera è solo un modo per correre ai ripari in fretta e furia”.

A votare contro è il capogruppo leghista Sergio Togni: “Ho un’avversione personale per questa gestione dei rifiuti, sia qui sia nelle Unité. Differenziare è una cosa sacrosanta e dovrebbe essere quasi un obbligo, ma non condivido il metodo di tariffazione e di gestione degli ultimi venti o trent’anni. La raccolta dei rifiuti che continua a cambiare lascia a bocca aperta, e anche nei paeselli ora ci vogliono la tessera e l’app. Facciamo diventare complicatissima una cosa che dovrebbe saper fare anche un anziano. Invece dovrebbe essere della massima semplicità. Parliamo di un servizio pubblico, le persone più ricche dovrebbe pagare anche per quelle più povere”.

Voto contrario anche dai banchi de La Renaissance, come spiega il capogruppo Giovanni Girardini: “La nostra è una società impostata sul rifiuto e la creazione del rifiuto, e su questo il nostro Comune non può niente – ha detto –. Ma, per noi, questa è una presa in giro che va da anni. Ero in questa Consiglio quando è stata avviata la raccolta differenziata. Si proponeva, oltre ad un miglioramento della differenziata, anche un ritorno nelle tasche del cittadino che si sarebbe manifestata con una riduzione della tariffa”.

In replica, l’assessore all’Ambiente Loris Sartore tiene a qualche specifica: “Questo sistema non è stato inventato da noi. La Tarip discende da disposizioni europee e normative nazionali, e per definirla abbiamo seguito anche le linee guida anche regionali. Lo stanno facendo tutti gli 8.000 comuni italiani, al 2023, dati Ispra, erano 1.500. La Tarip si applica ad una parte della quota variabile, calcolata su due principi: il numero di conferimenti minimi e parte dei costi aggiuntivi per chi non rispetta questi conferimenti. È l’esatta applicazione del principio del chi inquina paga. O, se vogliamo, chi meno inquina meno paga”.

Non solo: “Chi rimane nell’ambito dei conferimenti minimi paga quanto compreso nella parte fissa e in quella variabile – ha chiuso –. Chi sfora, quindi inquina, quindi manda rifiuti in discarica che vanno poi gestiti e smaltiti con costi alti, paga di più”.

In aula, sui 26 consiglieri presenti, 18 hanno votato a favore. Sette i voti contrari, uno di astensione.

La Tassa sui rifiuti ad Aosta sarà prorogata, per i conferimenti indifferenziati si partirà dal 1° luglio

19 maggio 2025

Cassonetti bidoni rifiuti
Cassonetti bidoni rifiuti

L’ipotesi non è più un’ipotesi. Ed il percorso, ora, dice: prima il passaggio in quarta Commissione – fissata per giovedì 22 maggio – poi, a fine mese, l’approvazione in Consiglio comunale. Intanto, l’ipotesi di far partire l’applicazione della Tarip – la cosiddetta Tassa sui rifiuti puntuale – dal 1° luglio 2025 e non retroattivamente dal 1° gennaio scorso prende forma.

A dirlo, durante i lavori dell’Osservatorio comunale sulla qualità dell’ambiente urbano – in realtà mezzo disertato -, l’assessore all’Ambiente Loris Sartore: “Questa è la proposta che abbiamo ritenuto di portare. Ogni anno, la scadenza stabilita per l’approvazione tariffe è entro aprile. E con l’introduzione di queste novità siamo arrivati in tempo. Apportiamo questo correttivo perché non era giusto adottarle in forma retroattiva, cioè a partire dal 1° gennaio”.

“Mentre negli scorsi anni il meccanismo di calcolo era sempre lo stesso con altre cifre – ha aggiunto –, quest’anno si quantifica quanto annunciato. E avendo comunicato il numero di conferimenti minimi solo ad aprile, questo ci ha fatto proporre di non considerare conferimenti effettuati prima del 1° luglio, poiché i cittadini non avevano ancora contezza del numero conferimenti minimi”. Insomma: “Consideriamo a partire da luglio la metà dei conferimenti per il secondo semestre”.

Assieme all’ufficialità – che deve ancora essere approvata in Commissione e in Consiglio –, partirà anche una nuova campagna informativa lanciata dalla ditta Quendoz. La volontà è anche quella di aumentare ulteriormente la percentuale di raccolta differenziata: “Con nuovo sistema di tracciabilità abbiamo portato la raccolta differenziata dal 70 all’80 per cento – ha detto invece Jean-Louis Quendoz, amministratore unico della Quendoz srl –. C’è quindi una parte della popolazione, piccola, che non ha intenzione di collaborare, che non ha ritirato la tessera, che getta i rifiuti dove capita. E nella brochure ci sarà anche un richiamo al non abbandono”.

L'Osservatorio comunale sulla qualità dell’ambiente urbano di Aosta
L’Osservatorio comunale sulla qualità dell’ambiente urbano di Aosta

Il nodo resta quello dei costi per l’utenza. Il nuovo sistema non li abbatterà. Ma, aggiunge Quendoz, “la questione non è spendere meno rispetto a tempi passati perché, ahimè, oggi viviamo un momento di forte inflazione, con un mercato che ha costi sempre più alti tra cui quelli dello smaltimento, in continua crescita. L’obiettivo è produrre sempre meno rifiuti, con una produzione sempre minore del rifiuto urbano residuo, l’ex indifferenziata. Quindi, si invita tutti a produrne di meno, avendo così un vantaggio incontestabile rispetto a chi ne produce di più. Il che non significa pagare meno dell’anno precedente. Questo è previsto dall’impostazione stessa della Tassa puntuale. Ovvero: ridurre i rifiuti e contenere i costi”.

Ridurre, sì, ma alzarne la qualità: “È il messaggio che deve passare agli utenti – ha spiegato il dirigente comunale Marco Framarin –. Un camion di raccolta differenziata ‘sporca’ passa comunque come differenziata, ma viene penalizzata dal punto di vista economico. Mi piacerebbe passasse il fatto che il gesto di quando si conferisce ha delle conseguenze. Chi arriva dopo la raccolta del Comune lavora sui rifiuti e può vendere il materiale ad un certo costo, a seconda del grado di impurità del carico. È opportuno non solo crescere nella percentuale di raccolta differenziata, arrivando al 90 per cento, ma anche nella qualità. Solo così possiamo pensare di risparmiare nei confronti del Centro regionale di raccolta rifiuti”.

Per ora, ci si è solamente avvicinati: “Il Piano regionale dei rifiuti richiama come obiettivo per il 2026 il raggiungimento, a regime, di almeno il 65 per cento di riciclo della materia con almeno l’80 per cento di raccolta differenziata – ha concluso Sartore –. Cito questo obiettivo perché l’abbiamo già raggiunto nel 2024, con una media di poco meno del 79 per cento, che ha superato l’80 nel secondo semestre, con punte dell’83 per cento ad ottobre. Tutti i subAto stanno ora introducendo, mano a mano, queste diverse modalità di raccolta”.

Ipotesi proroga per la Tassa rifiuti ad Aosta, per i conferimenti indifferenziati si partirà a contare dal 1° luglio

12 maggio 2025

Cassonetti bidoni rifiuti
Cassonetti bidoni rifiuti

L’ipotesi al vaglio della Giunta comunale di Aosta è più di un’ipotesi. L’obiettivo è quello di far partire il calcolo della nuova Tarip – la Tassa sui rifiuti puntuale che dopo la sperimentazione partita a marzo del 2024 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2025 –, dal 1° luglio 2025.

Questione che posticipa di sei mesi, in questo modo, anche il “famosocalcolo dei conferimenti del rifiuto indifferenziato 12 svuotamenti minimi da 35 litri all’anno per i nuclei da una persona, 14 svuotamenti per quelli da due persone, 16 svuotamenti per quelli con tre componenti, 18 per quelli da quattro e 20 per i nuclei da cinque o più persone –, che non verrebbero più conteggiati, così, da inizio anno.

“Non è una questione semplice perché devono tornare i conti e dobbiamo fare le simulazioni del caso – spiega l’assessore all’Ambiente di Aosta Loris Sartore –. Stiamo cercando la soluzione perché l’applicazione delle novità approvate il 28 aprile in Consiglio non abbiano effetto retroattivo. La cosa più semplice è partire dal 1° luglio, quindi con il secondo semestre dell’anno pieno”.

“In realtà – aggiunge Sartore –, la Tari viene approvata tutti gli anni entro il 30 aprile. Poi, con la bolletta di ottobre, i cittadini ne scoprono l’entità. Non c’è nulla di diverso dagli altri anni, tranne per la novità del numero di conferimenti minimi ed il costo di quelli aggiuntivi. E, ovviamente, farlo partire in modo retroattivo rischia di contare tutta una serie di conferimenti già fatti”.

L’iter, ora, ha tempi piuttosto serrati: “Stiamo mettendo appunto sistema – chiude l’Assessore –. Porteremo il provvedimento nell’Osservatorio sui rifiuti lunedì prossimo, 19 maggio, per poi passare in quarta Commissione, dal momento che si tratta di una modifica al Regolamento. Questo, per arrivare a fine mese in Consiglio comunale e chiederne l’approvazione”.

Tassa rifiuti ad Aosta, la vicesindaca Borre: “Non è una punizione per il cittadino”

7 maggio 2025

La raccolta dei rifiuti ad Aosta
La raccolta dei rifiuti ad Aosta

Un percorso a ostacoli. Alcuni burocratici, altri “esogeni”. A marzo 2024, ad Aosta, aveva preso il via la sperimentazione – annunciata già nell’agosto 2023 – per passare dalla ormai “classica” Tassa sui rifiuti, la Tari, alla Tarip: la Tassa sui rifiuti puntuale.

L’obiettivo principale – dichiarato dall’Amministrazione cittadina – era quello di aumentare la percentuale di raccolta differenziata del capoluogo, mentre la l’applicazione della parte variabile della Tarip sarebbe stata calcolata in base a quando rifiuto urbano residuo si fosse prodotto da ogni singola utenza. Ovvero, il vecchio “rifiuto secco indifferenziato”. In soldoni, i furono rifiuti indifferenziati.

Nel mezzo, veniva inserito un principio dipremialitàper i cittadini più virtuosi. Principio che, un anno dopo, è caduto sotto i colpi di un dato: il costo del servizio è aumentato. Nel dettaglio, da piazza Chanoux dicevano che “il servizio è passato da 6,6 milioni di euro nel 2023 a circa 8,1 milioni nel 2024 e oltre 8,5 milioni nel 2025”.

Con un peso specifico che ha nomi precisi: “inflazione, rincaro delle materie prime, dell’energia e dei carburanti, nonché gli adeguamenti salariali”, ma anche “aumenti delle tariffe di conferimento applicati da Enval per il Centro di Trattamento di Brissogne, che hanno coinvolto l’intero sistema dei SubATO valdostani”, scrivevano ancora dal Comune.

Non solo, perché la quota fissa di sei euro, introdotta per ogni utenza domestica e non, è – si diceva in Consiglio comunale (vedi sotto) – “un importo imposto a livello nazionale dall’Autorità Arera destinato a finanziare i servizi minimi come sportelli informativi e comunicazioni agli utenti”. E dal Comune si sono affrettati a spiegare che gli aumenti tariffari della Tassa sui rifiuti “non dipendono dal nuovo sistema di raccolta”.

Ma, a distanza di un anno dall’inizio della sperimentazione, alcune domande restano ancora. Così come alcuni dubbi sul calcolo della famosa parte variabile della Tarip. E abbiamo cercato di fare chiarezza parlando con la vicesindaca di Aosta Josette Borre che, da assessora, ha la delega alle Finanze.

L’aumento dei costi di servizio

La questione, dice Borre, non è semplice né banale. “L’aumento dei costi è legato all’adeguamento di quelli più generici, quindi dei costi di funzionamento del sistema – spiega la Vicesindaca di Aosta –. Però, sembra che la questione stia tutta lì e che tutto costi di più come vediamo nella vita di tutti i giorni, facendo la spesa, con l’inflazione. Il fatto è che cambia la metodologia di calcolo”.

In che senso? “Rispetto al consuntivo dell’anno precedente abbiamo stimato che ogni nucleo possa avere un’esigenza di conferire pari ad una certa cifra – aggiunge Borre –. Non una cifra campata per aria, è stata calcolata su quanto è stato buttato mediamente lo scorso anno, ovvero da quando è partita la sperimentazione. Il tutto, suddiviso, significa che in dodici volte è possibile conferire tutto. Ma, dato che bisogna stimolare a fare meno rifiuti e differenziare meglio, ogni conferimento in più supera i minimi”.

“Potenzialmente – aggiunge –, tutti possono stare nei minimi, quindi non pagare un euro in più. È chiaro che non è semplice perché sicuramente comporta un cambio di abitudine. Invece di buttare un sacchetto mezzo vuoto si cercherà di riempirlo tutto”.

Quindi, il calcolo dei conferimenti: 12 svuotamenti minimi da 35 litri l’anno per i single, 14 l’anno per i nuclei da due componenti, 16 per quelli composti da tre persone, 18 per quelli da quattro e 20 svuotamenti per i nuclei da cinque o più componenti. In base a cosa sono stati calcolati?

Borre ribadisce: “Nasce dal conteggio complessivo rispetto ai rifiuti prodotti l’anno scorso, con una proiezione verosimile e non puntuale. È, però, un dato di partenza: abbiamo usato il rifiuto prodotto nell’anno sperimentale per fare questo calcolo”.

Poi, i famosi “litri”. Perché 35? Questo lo spiegava, già nel marzo 2024, l’assessore all’Ambiente Loris Sartore intervistato da noi: “Il sacchetto della spazzatura che abbiamo sotto il lavello in cucina o sul balcone si andrà a conferire una volta pieno. Normalmente, sono delle dimensioni di circa 35 litri”.

Sulla cifra, l’amministratore unico della Ditta Quendoz Jean-Louis Quendoz aggiungeva qualche dettaglio: “È stata segnata per avere un’unità di misura conforme al contenitore domestico del cittadino. In questo modo abbiamo il ‘mastellino’ da 35 litri per il conferimento dell’indifferenziato che è equivalente al conferimento tramite Eco-tessera all’interno del contenitore condominiale”.

Da quando scatta la nuova tariffa?

La nuova Tarip, anche se approvata ora, è in realtà già scattata. Precisamente, dal 1° gennaio 2025. “Su questo punto, c’è stato effettivamente un errore formale – dice ancora Borre –, perché la Tari la si approva ora ma è in applicazione da inizio anno. L’applicazione è annuale, ma noi dividiamo il numero di conferimenti sui due semestri. Ad esempio, se in anno ne sono stati fatti 14, ne conteremo sette per i primi sei mesi e gli altri nei secondi”.

La quota fissa e lo “scontro” Comuni-Arera

Nel suo comunicato stampa, il Comune lo diceva chiaro e tondo: “Alla tariffa di ciascuna utenza saranno poi aggiunti sei euro che costituiscono una componente perequativa unitaria annuale introdotta in campo nazionale dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) con la propria deliberazione 133/2025 del 01/04/2025”.

Su questo, le notizie, anche a livello nazionale, sono confuse. O meglio, da una semplice ricerca sui giornali i comuni – come in questo caso – “incolpano” Arera, specificando in alcuni casi come sia l’Autorità stessa a stabilire le tariffe e non gli enti locali. Di suo, Arera rovescia la questione sui comuni.

“Area impone le direttive da far rientrare nel regime – dice Borre –. È la loro circolare che le impone. Il sistema deve essere il più possibile omogeneo, trasparente e univoco. Il Comune stabilisce le proprie tariffe sulla base delle regole che detta Arera. Poi, in base agli elementi del servizio, ai costi che si decidono di sostenere e al numero di utenti ogni ente fa i propri conti”.

Ma i comuni possono sanzionare?

La polemica in Consiglio comunale ad Aosta sulla tassa dei rifiuti è stata simile a molte altre, in tutto il Paese. Le cronache di questi mesi ne sono piene. Ultimamente, la questione è sbarcata anche a Courmayeur. In aula, il sindaco Roberto Rota ha detto che “i comuni non dispongono di strumenti per sanzionare gli utenti che non rispettano le regole”.

Borre spiega: “È più o meno così. Che sia molto difficile sanzionare è vero. Se hai un regolamento sui rifiuti, quello diventa lo strumento per una eventuale sanzione amministrativa. Poi, è molto difficile perché bisogna sorprendere l’eventuale trasgressore ed essere sicuri che sia proprio quella la persona. Ad esempio, un lancio del rifiuto può avvenire lontano dal proprio domicilio. In questo caso, la videosorveglianza può aiutare, ma bisogna essere sicuri dell’identità della persona. L’abbandono dei rifiuti, peraltro, ora è un reato penale. Ad Aosta è capitato, invece, che se la ditta Quendoz scopre un mastello con i rifiuti differenziati male non lo ritiri, per cercare di fare da deterrente”.

Qualcosa da buttare sovente: assorbenti e pannolini

La domanda è secca. Molte persone – e molti nostri lettori – hanno sollevato la questione: come si può aspettare di avere il sacchetto pieno quando si buttano rifiuti come i pannolini o gli assorbenti?

La risposta della Vicesindaca lo è altrettanto: “Esiste, ad Aosta, la raccolta a parte di pannolini. Per il nostro Comune è gratuita, basta fare richiesta alla ditta Quendoz per ottenere l’apposito bidone”. Per gli assorbenti – rispetto a quanto scritto in precedenza – una soluzione diversa non c’è, al momento: rimangono “rifiuti speciali” che dovrebbero, per questo, essere cofneriti nelle isole ecologiche.

Un trend da portare avanti

Arrivare alla Tarip è stata sì una decisione del Comune di Aosta. Ma non solo quello: “Non si tratta di una scelta discrezionale dell’ente – chiude Borre –. È un trend quasi obbligato. Da anni, chi prima chi dopo, si cerca di andare in questa direzione e ci si dovrà arrivare. Non è una punizione per il cittadino. Anche perché anche chi amministra è un cittadino”.

di Luca Ventrice

Tassa rifiuti, novità ad Aosta: introdotti i limiti di svuotamento per nucleo familiare

29 aprile 2025
di Silvia Savoye

Bidoni - rifiuti - immondizia - Quendoz
I nuovi bidoni e i mastelli per la raccolta differenziata di Aosta

Dopo un anno circa di sperimentazione, il comune di Aosta svela quanto ci costerà la parte variabile della TARIP (Tariffa Rifiuti Puntuale). Il sistema, pensato per incentivare i comportamenti virtuosi nella raccolta differenziata – “chi più differenzia meno paga” –  di fatto non porterà a una riduzione della tassa per i cittadini, come evidenziato oggi durante l’approvazione in Consiglio comunale del regolamento (19 voti a favore e 6 astensioni).

“Il costo del servizio è aumentato, è vero: nessuno pagherà di meno”, ha ammesso la vicesindaca Josette Borre durante il dibattito in aula, precisando che saranno monitorate eventuali criticità e che a giugno potrebbero essere introdotti correttivi.

Una scelta che desta perplessità nella minoranza. “Prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento, era stato affermato che il cittadino più virtuoso, quello che avrebbe meglio differenziato, avrebbe avuto delle agevolazioni, seppur minime nel pagamento della Tari” contesta Sylvie Spirli.

La nuova tariffa si compone di quattro quote: una quota fissa legata alla superficie dell’immobile, una quota variabile legata alla produzione dei rifiuti differenziabili, una quota misurata in base agli svuotamenti minimi di rifiuto residuo e una quota aggiuntiva per gli svuotamenti eccedenti.

Ogni utenza domestica avrà un numero minimo di svuotamenti annuali per il rifiuto indifferenziato calcolato in base ai componenti del nucleo familiare. Superato questo limite, ogni ulteriore svuotamento comporterà un costo aggiuntivo.

Per un single sono previsti 12 svuotamenti minimi da 35 litri all’anno, per 2 componenti 14 svuotamenti da 35 litri all’anno, per 3 componenti 16 svuotamenti da 35 litri all’anno, per 4 componenti 18 svuotamenti da 35 litri all’anno, per 5 o più componenti 20 svuotamenti da 35 litri all’anno.

Limiti svuotamento
Limiti svuotamento

Se si superano questi svuotamenti minimi, ogni svuotamento extra viene tariffato costerà 2,91 euro. Gli svuotamenti sono conteggiati solo sul contenitore del rifiuto residuo (l’indifferenziato), non sulla raccolta differenziata.

Le agevolazioni introdotte prevedono l’esenzione totale per i nuclei con ISEE inferiore a 8.500 euro (prima era 7.500) e una riduzione del 25% per chi ha un ISEE fino a 9.530 euro, così come per le famiglie numerose con almeno quattro figli e un reddito ISEE non superiore a 20.000 euro. Rimane attivo il servizio gratuito per la raccolta di pannolini, pannoloni e tessili sanitari. Il pagamento della tariffa sarà suddiviso in quattro rate, due di acconto e due di saldo, distribuite tra novembre 2025 e aprile 2026.

Un’altra importante novità riguarda l’introduzione di una quota fissa di 6 euro per ogni utenza, domestica e non domestica. Si tratta di un importo imposto a livello nazionale dall’Autorità Arera, destinato a finanziare i servizi minimi come sportelli informativi e comunicazioni agli utenti.

Il rincaro complessivo della tariffa rispetto al 2024 è dovuto sia all’adeguamento dei costi di gestione del servizio sia all’obbligo normativo di garantire la copertura totale delle spese attraverso il contributo degli utenti. La TARIP, almeno per il 2025, si tradurrà quindi in un aumento generalizzato, senza reali premi per chi differenzia di più.

25 risposte

  1. “…anche perché alcuni cittadini avevano già ecceduto la soglia dei conferimenti. Quindi, si è ritenuto opportuno considerare gli svuotamenti dal 1° luglio, non includendo quelli della prima parte dell’anno.” Ma guarda un pò! Siamo sicuri? Quanta furbizia e poca credibilità… Credo invece che si sia verificato esattamente il contrario, a giudicare dai sacchetti abbandonati in giro per la città. Ovvero, tutti coloro che hanno conferito pochi svuotamenti (con o senza virtuosismi) e avrebbero dovuto pagare di meno si ritroveranno annullato un vantaggio economico maturato. Prosegue senza equivoci la presa per i fondelli. Situazione fuori controllo.

  2. Fino ad oggi ho agito come meglio potevo nella raccolta differenziata, preferendo conferire nell’indifferenziata tutto il materiale non espressamente adeguato ad un corretto riciclo come ad esempio materiali misti (carta e plastica o plastica e metallo non separabili).
    Ero convinto di fare la cosa giusta affinché coloro che si occupano di riciclo avessero a disposizione il materiale più pulito possibile e quindi potessero operare in condizioni vantaggiose.
    Io ritagliavo le etichette dalla pellicola degli alimenti per conferire polietilene pulito.
    Io toglievo il nastro adesivo dai cartoni al fine di saltare ulteriori processi di lavorazione .
    Io conferivo la carta e i giornali confezionati col sacchetto del pane avendo cura di eliminare la carta plastificata.
    L’etichetta ritagliata, il nastro tolto dai cartoni, la carta plastificata: tutto materiale da indifferenziata.
    Se continuo a fare il mio dovere non mi bastano quei conferimenti che dite voi.
    Cambierò abitudini.

  3. Il comune di aosta approva 14 mln di avanzo di bilancio, ma scarica interamente sui cittadini il costo di una TARIP, frutto di ideologia da un lato e di incapacità di trattare con la società che gestisce la raccolta dall’altro.
    Ennesima prova di una giunta comunale che non si cura degli aostani, anzi gode a rendere invivibile Aosta.

  4. Da questo ulteriore articolo e/ o spiegazione, deduco l’indigesta accettazione da parte degli Aostani. Sì dovete rispettosamente mantenere le promesse , i virtuosi ci hanno creduto. Motivate gli aumenti per inflazione, carburanti lievitati ecc.. ma noi cittadini li subiamo già su tutto e gli stipendi/ pensioni non si adeguano paritariamente . E CIÒ vale globalmente .. bollette gas-luce, alimenti, vestiario…Piuttosto , pur consapevole e rispettosa per i redditi meno abbienti, fate controlli più capillari su ISEE , evasioni , video camere per i “furbetti “ da multare . Magari anche solo una “piccola quota sociale “ ( 10-15€ ?? ) da parte di coloro che sono esentati e/o aiutati con altri sostegni regionali /statali , aiuterebbero a calmierare il tributo. Ahh… e poi incombono le elezioni!!

  5. Qualche anno fa era stato annunciato che Aosta aveva raggiunto e superato gli obiettivi europei sulla differenziazione dei rifiuti. Superato il pericolo di eventuali sanzioni si è voluto andare oltre con la sciagurata iniziativa del porta a porta. Perché sciagurata? Perché semplicemente è assolutamente antieconomica. Ovvio che se prima passava 1 operatore 1 volta alla settimana, ora, vedi per l’umido, passa 3 volte a settimana e si deve svuotare decine di mastelli. Questa cosa delle decine di mastelli vale anche per il resto che se pure raccolto 1 volta a settimana è enormemente più lenta, faticosa e laboriosa. Partendo dall’assunto che nel mio mastello differenzio esattamente come facevo col bidone grosso, tutta questa manfrina diventa assolutamente inutile e dispendiosa. Quanto al residuo secco, è altrettanto ovvio che i 35 litri non compressi equivalgono ad una quantità limitatissima ed insufficiente. E facendo il conto della serva non so se una volta imballato tutto il residuo arriverebbe a riempire un tir da spedire in inceneritore fuori valle una volta alla settimana. Infine, noi siamo in 3 sullo stato di famiglia e viviamo in 3 alloggi, poiché sono le persone che producono spazzatura e non le case vuote, vorrei capire dove vanno a finire gli oltre 1200 euro l’anno che paghiamo dí spazzatura. Perché poi quando si vede il tutto affidato allo stesso privato da decenni viene fuori qualche sospetto.

  6. Aridaje… Borre ribadisce: “Nasce dal conteggio complessivo rispetto ai rifiuti prodotti l’anno scorso, con una proiezione verosimile e non puntuale. ” Ma e allora la chiamate Tarip: la Tassa sui rifiuti PUNTUALE? Si poteva pensare a Tarinc o Tarif o qualsiasi altra sigla. Per non perdere troppo tempo ed energie, vista l’ora, solo un paio di considerazioni. Sono single, pranzo fuori casa, non arrivo a produrre 12 svuotamenti l’anno, visto che se differenzio bene rimane poco., perché devo pagarne 12? Auspicavo, come da vostra propaganda, che avrei speso il giusto usando la tessera (tenendo conto non solo i mq – 50 – e il n. degli occupanti).
    Non commento la “bugia bianca” su/di Arera….
    Dice Sartore “Il sacchetto della spazzatura che abbiamo sotto il lavello in cucina o sul balcone si andrà a conferire una volta pieno. Normalmente, sono delle dimensioni di circa 35 litri 🤔🤔
    esempio di contenitore da 35 litri (è per l’esterno…che sotto lavello ha lui??!!?)
    https://www.leroymerlin.it/prodotti/artplast-bs35m-bidone-da-35-litri-per-raccolta-differenziata-in-plastica-colore-marrone-84276162.html
    Ah, ultima domanda prima del commiato, ma il resto dei valdostani che tariffa ha e “premia” oppure è più fortunato degli Aostani??

  7. Al tempo in cui sono nate le prime isole ecologiche venivano lanciati i primi slogan che promettevano di premiare il cittadino che avesse seguito correttamente le regole di corretto conferimento dei rifiuti tanto che erano state installate delle pese paventando l’idea che i vari materiali potessero essere pesati e (magari) i più virtuosi aspirare a qualche tipo di agevolazione.
    Noi cittadini ligi al dovere civico abbiamo fatto la nostra parte, lo dimostra il fatto che Aosta è una delle città meglio piazzate nella raccolta differenziata.
    Non si può dire altrettanto dell’Amministrazione che non solo ha avuto diverse carenze riguardo ad una informazione fruibile da tutti, ma negli anni è riuscita a far perdere la pazienza a molte persone.
    Questo servizio funzionerà solo con la collaborazione dei cittadini e Voi state minando questo rapporto.

  8. Questi sono i risultati del voto contrario all’inceneritore nel referendum di alcuni anni fa. Sarebbe stato il complemento ideale a una raccolta differenziata realistica, non utopica e ipocrita.
    Inoltre, avremmo potuto trattare i rifiuti di altri comuni privi di inceneritori, ad esempio Roma, facendoci pagare per poi produrre energia elettrica da rivendere al resto d’Italia.

  9. Vergognatevi!
    Una “Classe Politica” eletta dai cittadini a cui è stata data fiducia dovreste vergognarvi! Anziché lavorare per far risparmiare i cittadini l’ennesima stangata.
    Da tutta questa immondizia si sente l’odore di interessi..

  10. E quando volevate dirlo? Io ho già buttato l’indifferenziata 17 volte ( una a settimana), quindi da ora in poi me la tengo in casa?
    Oppure la deposito davanti al portone principale del comune?

  11. Una grandissima emerita presa per i fondelli!!
    … “strumentale” la lettura secondo cui sarebbe venuta meno la promessa “chi più differenzia meno paga“….
    Strumentale? Nel 2024 non è stata applicata la splendida e premiante nuova tariffa ma, aumentata quella vecchia (di cui è stata data comunicazione a fine anno, ovvero a ridosso del pagamento). Poi la “speranza” del “chi più differenzia meno paga“…. per il 2025, ora ci risiamo… limiti dello svuotamento, 6€ per ogni utenza, ..”l’inflazione, il rincaro delle materie prime, dell’energia e dei carburanti, nonché gli adeguamenti salariali. A questi si aggiungono gli aumenti delle tariffe di conferimento applicati da Enval per il Centro di Trattamento di Brissogne “…ma quindi??? Stiamo scherzando? Poi decisione votata da 19 persone che, forse, non risiedono ad Aosta!?! Forse non siamo già abbastanza colpiti quotidianamente da tutti i rincari della qualunque a partire dal pane e il latte?
    Poi ammetto la mia ignoranza ma cosa vuol dire “una quota variabile legata alla produzione dei rifiuti differenziabili” , sulla base di cosa?
    “Meno rifiuto urbano produci e meno paghi” era lo slogan della campagna informativa di fine 2023. Quindi la “promessa” chi più differenzia meno paga resta e resterà sicuramente attuale.”
    Come si possono fare queste affermazioni propagandistiche?
    (La propaganda è “l’attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifici atteggiamenti e azioni” ovvero il “conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione per raggiungere specifici obiettivi atti a beneficiare coloro che organizzano il processo). Chi è che strumentalizza?!

  12. Sinceramente non ho capito da quando ci sarà questo fantastico cambiamento e vorrei capire come sia possibile buttare l’indifferenziata solo 1 volta al mese.

    1. Purtroppo le singole amministrazioni sono deboli difronte a queste aziende. Aosta non è altro che un comune di medie dimensioni in Italia. Bisogna unirsi tutti, quello che succede ad Aosta tra poco succederà in tutti gli altri comuni valdostani e non solo. Finché si resta divisi a guardare le piccole beghe non si ottiene nulla

  13. Come prendere in giro il cittadino senza fargli capire che è stato preso in giro .
    La giunta comunale di Aosta nn si smentisce

  14. Pessima notizia per chi da un anno sta differenziando allo scopo di pagare per il giusto conferito. Già lo scorso anno ad Aosta si sono visti rincari della tari tra i più alti d’Italia e ora con la tarip sarà la stessa cosa! Ci mancavano gli svuotamenti fissi alla quota misurata

  15. Cioè si potrà buttare l’indifferenziata una volta al mese? Questo modo di gestire la pattumiera porterà a comportamenti pericolosi per la salute e l’ambiente come bruciare i rifiuti nella stufa o abbandonarli in zone poche frequentate

  16. Tutti regolamenti e provvedimenti subordinati al business.
    Compri una bottiglia di coca cola e ti fanno pagare la plastica.
    Ti inculcano l’idea che per il rispetto della natura devi conferire la bottiglia sciacquata e pressata. (lavoro che conferisce valore aggiunto al rifiuto).
    La conferisci nel giusto contenitore e poi arriva qualcuno che se la prende e se la vennde.
    A fronte di tutto ciò, dulcis in fundo, un piccolo rincaro ogni anno ci sta.

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