Amianto negli inerti, slitta la demolizione dei “Grattacieli” di Aosta

A spiegarlo l'Assessore ai Lavori pubblici Cometto: "Riscontrata la presenza in una parte minima che non dovrebbe creare problemi nella demolizione". Servono però approfondimenti per lo smaltimento. Intanto, nel 2021 aprirà il prolungamento di via Elter, destinato a cambiare la viabilità della città.
Politica

La progettazione definitiva è ultimata, e la demolizione dei due grattacieli di quartiere Cogne ha quasi tutte le risorse pronte. La questione però non è chiusa. Galeotto un “intoppo” riscontrato durante i rilievi tecnici fatti alle strutture, con la presenza – seppur in minima parte – di amianto negli edifici.

A spiegarlo, durante la seduta congiunta delle Commissioni consiliari di Aosta – atto propedeutico all’approvazione del Bilancio di previsione – l’Assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto.

“Oltre al Bando ‘Qualità dell’abitare’ – ha comunicato rispondendo alla domanda posta da Sergio Togni, Lega –, c’è un altro intervento in programma. Siamo infatti in fase di progetto definitivo, l’ultima, per la demolizione dei due grattacieli che è quasi totalmente finanziata, e la parte di risorse che manca la aggiungeremo in fase di Rendiconto del Bilancio”.

Impossibile, però, dare tempi certi: “Una data precisa non è attualmente definibile, e spiego il perché – ha proseguito Cometto –. È in fase di redazione il progetto definitivo, che sarebbe già dovuto essere terminato. Per redigerlo sono stati eseguiti dei prelievi nel cemento, ed è stato trovato amianto negli inerti, in una parte minima che non dovrebbe creare problemi nella demolizione. Le tecnologie permetteranno di demolire gli edifici, ma c’è un piccolo rallentamento perché dobbiamo capire come procedere. Il nostro programma era quello di smaltire il materiale di risulta negli interrati per evitare di spendere centinaia di migliaia di euro per il conferimento in discarica e un traffico continuo di camion che girano per Aosta”.

In vista un incontro a tema: “Per la presenza pur minima di questo amianto – chiude l’Assessore –, abbiamo una riunione la prossima settimana con la Regione per capire se il materiale di risulta possa essere smaltibile negli interrati, realizzando poi la copertura con un prato da manutenere e irrigare come si deve, in attesa delle opere del Bando ‘Qualità dell’abitare’”.

I lavori da chiudere nel 2021

Diversi gli interventi nel triennio che il Comune ha scritto nel Dup – il Documento unico di programmazione – presentato nelle sue diverse parti dagli Assessorati.

Cometto spiega il “volto di Aosta” – chiesto dalla consigliera Balbis (Rinascimento) – tra 12 mesi: “Piazza Giovanni XXIII sarà ultimata, la pedonalizzazione dell’Arco di Augusto verrà avviata con le opere previsionali e saremo a metà strada per i lavori di riqualificazione ad Arpuilles”.

Via Elter, o come ti cambio la viabilità

A questi si aggiungono l’incarico ad un progettista per le prime opere di adeguamento alle normative antincendio di gran parte del piano terra del Palaindoor e la conclusione – con il collaudo – dell’intervento in via Giorgio Elter, che nel 2022 dovrebbe vedere la riorganizzazione della zona ed il collegamento con l’area universitaria.

L’Assessore aggiunge qualche dettaglio, però un po’ più a lungo termine: “Si prevede nella zona l’istituzione di una Ztl su quasi tutta via Monte Solarolo con l’eliminazione di tutte aree di sosta per la valorizzazione e la fruizione mura romane e la ‘ricucitura’ con l’Università ed il Centro storico. L’asse della viabilità verrà spostato su via Monte Vodice in cui traffico dovrebbe salire verso nord e in via Elter in cui dovrebbe invece scendere. Verrà realizzato uno studio di fattibilità per uno degli interventi fondamentali della nostra consiliatura. È probabile che verrà fatta una rotonda su corso Battaglione, all’altezza di via Lys, per raccordare tutta la viabilità”.

Che ne sarà di piazza San Francesco?

 Uno dei problemi sollevati dall’opposizione – e in particolare dal consigliere in quota Forza Italia Renato Favre – è piazza San Francesco. Del suo destino – anche in questo caso c’è un progetto fermo nei cassetti –, poco si sa: “Non è stata ancora avviata progettazione di dettaglio della zona liberata durante i lavori – spiega l’Assessore –, e penso sia il caso farlo”.

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