Legge sui rifiuti: il Cpel chiede alla Regione di aspettare, ma 7 sindaci dicono “no”

La scelta di esprimersi per un parere favorevole all’iniziativa legislativa depositata in Regione dalle consigliere Minelli e Guichardaz è stata compiuta, in primis, dai primi cittadini delle località sede di discariche di inerti (o confinanti).
Discarica di Pompiod
Comuni

All’assemblea del Consiglio permanente degli enti locali, riunitasi oggi, martedì 28 dicembre, vanno in scena le preoccupazioni dei Comuni sede di discariche per inerti. L’occasione è l’espressione del parere sulla proposta di legge regionale, prossimamente all’esame del Consiglio Valle, che introduce nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti. Il testo si prefigge – come ha sottolineato il sindaco di Arvier Mauro Lucianaz, nella sua relazione – “di andare a colmare il vuoto legislativo creatosi con la dichiarazione di incostituzionalità” dell’articolo della norma varata da piazza Deffeyes nel 2020, per “vietare l’importazione di rifiuti in Valle, cristallizzando la situazione e proibendo la realizzazione di nuove discariche”.

I contenuti della proposta

Un obiettivo cui l’iniziativa legislativa – depositata in Regione dalle consigliere Chiara Minelli ed Erika Guichardaz (Progetto Civico Progressista) – mira esprimendo una serie di indirizzi, ispirati al principio dell’economia circolare (per cui i rifiuti, una volta recuperati, rientrano nel ciclo produttivo, consentendo il risparmio di nuove risorse) e alle norme dell’Unione europea, da recepire nel piano regionale dei rifiuti in via di adeguamento. “Il primo problema – ha però osservato Lucianaz – è proprio questo”.

Il Cpel: perplessità sui tempi

L’iter del documento è quasi a conclusione. Si è conclusa la fase di valutazione ambientale strategica, con cittadini, enti ed amministrazioni che hanno inoltrato le loro osservazioni, ed entro il 31 dicembre prossimo è annunciata l’adozione da parte della Giunta regionale, quindi il piano dovrà essere vagliato dal Consiglio. “Questa proposta di legge – ha spiegato il sindaco di Arvier, dando conto del dibattito nella competente consulta del Cpel – doveva essere fatta prima dell’avvio dell’iter di adeguamento del piano”.

Esaminare assieme i due documenti, ha aggiunto, “rischia di rallentare l’iter di approvazione del” documento di programmazione regionale in materia di rifiuti, esponendo anche al rischio di sanzioni. La proposta avanzata all’assemblea è stata così di esprimere un parere di astensione, dettato però dalle tempistiche, non dai contenuti della proposta di legge, valutati favorevolmente. “In questo momento – ha osservato Lucianaz – è utile approvare il piano, successivamente dovrà esserci un momento di adeguamento, recependo i principi di questa proposta”.

Aymvailles, situazione gravosa

Parole cui ha fatto eco il sindaco di Gressan, Michel Martinet, mettendo in campo anche “dubbi di costituzionalità per certi aspetti” del testo. A tali indicazioni, i primi cittadini delle località ove si trovano le discariche balzate più volte agli onori delle cronache hanno reagito in maniera difforme, annunciando invece il voto per un parere favorevole alla proposta di legge. “Dal 1998, con una deliberazione della giunta regionale che ahimè ha imposto urbanisticamente la discarica di Pompiod al comune di Aymavilles – ha detto la sindaca Loredana Petey, parlando anche a nome del collega di Jovençan – i due comuni interessati vivono una situazione gravosa e preoccupante”.

Jovençan, la Regione manca di strategia

“Non essendoci, nel piano regionale, delle norme tecniche di attuazione, – ha continuato – diventa fondamentale tutelare il nostro territorio, al fine di vare degli strumenti che consentano di intervenire in modo incisivo sull’attività delle discariche”. Concetti rafforzati dal paese confinante, per voce del sindaco Riccardo Desaymonet: “rilevo, da parte della Regione, una mancanza di strategia. Il solito vezzo di dire: aspettiamo cosa fa la magistratura (sull’impianto di Pompiod è in corso un procedimento penale, ndr.) e poi vediamo”.

Chalamy preoccupa Champdepraz

A Issogne, luogo che evoca la discarica di Chalamy, in bilico dopo l’incostituzionalità della legge regionale (l’autorizzazione all’esercizio è stata al centro di un contenzioso amministrativo), l’amministrazione comunale “ha cercato l’interlocuzione con i diversi attori”, – ha commentato il sindaco Patrick Thuegaz,– ma “il problema dei rifiuti non va demandato ai soli comuni ove sono ubicate le discariche: deve essere affrontato da tutti i Sindaci e dalla collettività”. La situazione preoccupa anche Champdepraz, perché Chalamy – lo ha ricordato il vicesindaco Lucia Bertorello “è vicina al nostro territorio, a 100 metri dalle case e a 50 dai primi terreni agricoli”. “Se verrà aperta questa discarica, – ha proseguito – incrementerà il traffico presente sulle nostre strade, con disagi per la popolazione. Visto quello che è successo a Pompiod, non mi fido dei controlli. Mi chiedo chi controllerà cosa e quando”.

Manes, pareri non vincolanti: un limite

Preoccupazioni cui ha cercato di trovare un punto di sintesi il presidente del Cpel, Franco Manes, ribadendo come sulla tematica sia emersa “per l’ennesima volta” il limite dato dal fatto che “non si voglia dare peso ai nostri pareri in maniera vincolante”, cosa che “ci permetterebbe di avere un peso sicuramente maggiore”. Dicendo del piano “è indubbio che l’iter è complicato, già solo la Valutazione Ambientale Strategica è estremamente importante” e “mi auguro che su questo ci sia convergenza a livello politico”. Alla fine, i voti per un parere favorevole sono sette (Aymavilles, Jovençan, Issogne, Champdepraz, Morgex, Villeneuve e Quart), tutti gli altri optano per l’astensione. La palla passa ora al Consiglio Valle, ma nei Sindaci è palpabile la preoccupazione per una partita giocata dalla politica regionale in trasferta: sui territori dei loro comuni.

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