Dopo una giornata intera di discussione, e con la campagna elettorale ormai alle porte, il Consiglio comunale di Aosta ha approvato il rendiconto 2024, ultimo bilancio della consiliatura. Il documento è passato con 19 voti a favore, 4 contrari e 2 astensioni (Giordano e Foti). Respinte tutte e sette le mozioni collegate. Il rendiconto di bilancio 2024 ammonta a 90 milioni 610mila euro. L’avanzo di amministrazione si attesta invece a 34 milioni di euro, dei quali 14 milioni 210mila euro risultano effettivamente liberi e disponibili.
L’opposizione ha criticato duramente l’operato della Giunta Nuti. La vicecapogruppo della Lega Vda Sylvie Spirli ha definito la politica comunale “coercitiva e green”, citando tra i progetti “dannosi” la semipedonalizzazione dell’Arco d’Augusto e la riqualificazione dello stadio Puchoz. “Aosta è diventata una città insostenibile. Ora più che mai serve un cambio di rotta, impegno, passione e coraggio. Lo dobbiamo alla città e agli aostani”, ha affermato. Dai banchi de La Renaissance, il capogruppo Giovanni Girardini ha accusato la maggioranza di “rigidità” e di aver “ascoltato poco le proposte dell’opposizione”: “Questa città non è così migliorata come dite grazie a questi bilanci, ma è un po’ peggiorata. Lasciamo che fra qualche mese sia la città a dire se è o meno contenta”. L’ex sindaco Bruno Giordano ha annunciato il suo voto di astensione: “Non voterò contro. Questa Giunta ha lavorato tanto e, in alcuni casi, anche bene. E lo dico a voce alta, a tre mesi dal voto”.
A chiudere il dibattito, dopo gli interventi di assessori e consiglieri di maggioranza, che hanno rivendicato i risultati raggiunti e le opere avviate, il sindaco Gianni Nuti. “Voi ci accusate di essere celebrativi, ma noi non abbiamo mai invocato la discontinuità. Ho visto una crescita complessiva delle persone con cui ho lavorato, un confronto leale, e ho imparato anche molto dall’opposizione. Con umiltà, abbiamo fatto un piccolo pezzo nel mare delle cose che accadono nel mondo”.
Approvato in Commissione il rendiconto di bilancio di Aosta. Entrate per oltre 90 milioni
23 aprile di Luca evntrice
Non sono certo i 154 milioni 214mila 900 euro dell’anno scorso, anzi. Anche perché va contato il progressivo abbassamento dell’“iniezione” di fondi Pnrr via via che i progetti si concretizzano. Ad ogni modo – in attesa del Consiglio comunale di lunedì – la quarta Commissione consiliare di Aosta ha approvato il rendiconto di bilancio 2024 che cuba a 90 milioni 610mila euro.
L’avanzo di amministrazione per il 2024, come ha spiegato in aula la vicesindaca – che è anche assessora al Patrimonio – Josette Borre “è di 34 milioni. E di questi solo, e mi permetto di dire ‘solo’, 14 milioni 210mila euro sono quelli disponibili e liberi. Tutto il resto sono somme accantonate e destinate al Fondo crediti di dubbia esigibilità che arriva a 8 milioni, a garanzia dell’ente, e al Fondo rischi”.
“È un avanzo leggermente in crescita rispetto all’anno precedente, generato dagli accantonamenti obbligatori cui si aggiunge qualche risorsa non impegnata ma notevolmente ridotta, dato era di 21 milioni – aggiunge ancora Borre –. Oggi, i molti finanziamenti esterni che abbiamo intercettato, tra cui quelli Pnrr, non hanno coperto tutte le opere poste in essere. Per fortuna, quindi, abbiamo destinato una parte importante dell’avanzo per completarle”.
“Per noi, devo dire, l’avanzo è stata grandissima risorsa, molto importante per mettere in opera gli interventi Pnrr, ma anche quelli finanziati a monte dalla legge Aosta Capitale per cui il rialzo dei prezzi non avrebbe coperto interamente gli investimenti complessivi e gli appalti di parte investimenti che, negli ultimi anni, hanno visto un rincaro importante rispetto al bilancio previsionale”, chiude Borre.
Tra le altre voci in entrata, quelle di natura tributaria ammontano a 26 milioni 490mila euro, 31 milioni derivano da tributi, quelle extratributarie sono 16 milioni e quelle in conto capitale 7 milioni. Le entrate da servizio per conto terzi cuba a 10 milioni di euro. Capitolo spese, quelle correnti ammontano a 62,58 milioni di euro, mentre quelle in conto capitale a 17,4 milioni.
A migliorare – stando ai dati della Vicesindaca – la capacità di spesa dell’Ente: “L’approvazione rendiconto del rendiconto arriva dopo il riaccertamento dei residui come chiede la norma e che in questo quinquennio è stato citato più volte. Abbiamo provveduto ad eliminare i residui attivi e quelli passivi dell’anno precedente. C’è ancora del lavoro da fare, ma finora ha portato ad una percentuale di incasso e di pagamento in netta crescita e miglioramento. Gli incassi, in questo senso, sono stati del +43 per cento nel 2022, +48 nel 2023 e +54 nel 2024. I residui passivi sono passati da +51 per cento nel 2022, al +63 nel 2023 +69 nel 2024. Il lavoro da fare è molto, ma è stato tracciato e ben avviato”.
Dai banchi della maggioranza c’è soddisfazione: “Rileviamo un miglioramento di tutti gli indicatori che indicano la bontà del lavoro degli Uffici – ha detto Paolo Tripodi, capogruppo di Pcp –: dall’aumento delle entrate, ai pagamenti puntuali, fino alla gestione dei residui. Dopo un momento iniziale più difficoltoso vediamo una crescita degli incassi residui attivi e del pagamento di quelli passivi. Tutti motivi che ci fanno esprimere un voto favorevole”.
Chi non è favorevole – ma non potrebbe essere altrimenti – è l’opposizione, che fa una concessione solo sui tempi, come ha spiegato la consigliera della Lega Sylvie Spirli: “Apprezzo il rispetto dei termini per l’approvazione del rendiconto, come fatto per i vari bilanci previsionali”.
Per il resto, non benissimo: “Crediamo che la riqualificazione del mercato coperto e di tutta l’area, oltre alla collaborazione con Coldiretti che approviamo, sia una priorità che andasse messa al centro dell’agenda politica dell’Amministrazione, ma in cinque anni non è stata portata avanti – ha proseguito Spirli –. Abbiamo un’idea di città, dal punto di vista della viabilità, completamente diversa. Non apprezzato l’approvazione del Pums, del progetto di pedonalizzazione di piazza della Repubblica e per le zone limitrofe e, altra nota dolente, la riqualificazione della zona FA08 di cui si discute da anni”.
Non solo: “Come gruppo consiliare non siamo d’accordo sulla riconversione del Puchoz in parco urbano e per il quale abbiamo proposto delle alternative – sempre Spirli –. Nel programma di governo della maggioranza era stata espressa grande convinzione sull’annosa situazione del centro Brocherel. Si parlava addirittura di ‘taglio del nastro’. Tutte intenzioni non rispettate. Siamo indietro anni luce”.
Il punto sul Pnrr

Durante la discussione, Borre – come detto – approfitta per fare un punto sugli interventi previsti per Aosta da Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nel dettaglio – spiega la Vicesindaca –“il Pnrr è completamente avviato, con diversi interventi conclusi e altri in fase avanzata”.
Per il centro del riuso si parla di un’apertura entro fine 2025, mentre è stato acquistato (e consegnato) ad oggi uno dei due autobus a idrogeno previsti dalla gara. La riqualificazione energetica del Giacosa si è chiusa nel 2024, con i lavori completati e rendicontati, così come quelli nelle palestre di via Volontari del sangue, dell’officina di Pont-Suaz, del palazzo municipale e del parco fotovoltaico alla scuola “Ramires”.
Per la nuova mensa scolastica del quartiere Dora, Borre dice: “Siamo in linea con il cronoprogramma, prevediamo il collaudo nei primi mesi del 2025”, mentre il nuovo asilo nido è aperto e in utilizzo.
Completata la manutenzione straordinaria della passerella ciclopedonale sulla Dora, e rendicontata, è in corso di realizzazione la stazione di posta in via Stevenin realizzata con la Regione. Il completamente si prevede entro il 2025.
Per la “casa domotica” nel condominio “DoraVidi”, “l’intervento con l’Amministrazione regionale è in corso di realizzazione – dice Borre –. I lavori sono molto avviati, il termine previsto è la metà del 2025”. L’abilitazione cloud per le pubbliche amministrazioni locali “verrà completata entro il 2025”. Tutti interventi cui si aggiunge la “partita” del Pinqua al quartiere Cogne e quello sulla rigenerazione urbana del quartiere Dora.