Resta ancora vuota la Terapia intensiva Covid dell’ospedale “Parini” di Aosta. Dopo l’ultimo paziente ricoverato e trasferito ieri in un altro reparto, anche oggi il reparto di Rianimazione appositamente allestita per i casi più gravi di infezione da Coronavirus non vede nuovi ricoveri.
Il bollettino odierno emanato dall’Unità di crisi regionale, il numero 97, non segnale nessun nuovo caso positivo nelle ultime 24 ore, su 85 tamponi effettuati. I decessi invece, da dodici giorni, rimangono 143.
Sono 62 i positivi attuali, 4 in meno di ieri, mentre i ricoverati complessivi – dopo la chiusura del reparto all’Isav di Saint-Pierre – sono invece 12, tutti al “Parini”.
Sono invece 4 i nuovi guariti nelle ultime 24 ore, con il numero complessivo che arriva a 977.
Ad oggi in Valle sono stati effettuati 14.759 tamponi. I test in attesa di referto sono invece 184.
Per la Valle d’Aosta l’indice R(t), ovvero l’indice di contagio Covid-19, calcolato dall’Istituto superiore di sanità negli ultimi 15 giorni, scende allo 0.8. Nell’ultima analisi fatta il 15 maggio, l’istituto aveva stimato per il territori regionale un indice di contagio superiore all’1 (1.06).
L’indagine sierologica, i test con tamponi e l’indagine di siero-prevalenza
Per quanto riguarda l’attività di screening rivolta alla popolazione, sono attualmente tre i filoni attivati sul territorio regionale: test con tamponi rivolti ai lavoratori più esposti al rischio di contagio, un’indagine sierologica regionale attualmente destinata al personale sanitario e l’indagine di siero-prevalenza della popolazione con prelievo venoso avviata a livello nazionale e realizzata in Valle d’Aosta attraverso la Croce Rossa Italiana ad un campione di persone residenti.
Domenica 31 maggio, terminerà la sperimentazione screening mediante tampone sulle categorie professionali più a rischio predisposta dal Capo della Protezione civile della Valle d’Aosta, in qualità di Soggetto attuatore per il coordinamento delle attività poste in essere dalle strutture della Regione nei settori della Protezione civile e della Sanità.
Dall’inizio di maggio, con una media giornaliera di circa 200 tamponi, sono state testate 3.492 persone appartenenti a varie categorie professionali operanti sul territorio regionale, maggiormente a rischio: Sanitari, Forze dell’Ordine, dipendenti della Casa Circondariale di Brissogne e Guardie carcerarie, rappresentanti della Polizia locale, Vigili del Fuoco, Volontari dei Vigili del Fuoco, Sindaci, farmacisti, dentisti, autisti del trasporto pubblico regionale, dipendenti della piccola e grande distribuzione, dipendenti regionali e dei pubblici ministeri, dipendenti delle imprese funebri, operatori del Soccorso Alpino Valdostano e giornalisti.
La campagna sperimentale di screening diagnostico, mediante esecuzione di tampone naso-faringeo si è posta l’obiettivo di individuare i positivi anche asintomatici al fine del loro necessario isolamento e successivo tamponamento.
Da circa due settimane, a livello regionale è partita un’indagine sierologica regionale le cui analisi e refertazioni sono in capo alla Struttura semplice Microbiologia, parte della Struttura complessa Analisi Cliniche del “Parini”.
Se il tampone è un esame finalizzato a individuare la presenza del virus nel materiale biologico prelevato, gli esami di laboratorio su siero, al momento eseguiti al personale sanitario su base volontaria, hanno lo scopo di ricercare gli anticorpi (detti IgG), prodotti più tardivamente dal sistema immunitario, anticorpi che si trovano nel sangue a partire da un paio di settimane dal contagio con SARS-CoV2 e che permangono poi per un periodo di tempo non ancora noto.
Nel caso il test sierologico risultasse positivo, si procede all’esecuzione del tampone in modo da identificare il prima possibile persone potenzialmente contagiose.
Ad oggi, risultano eseguiti circa 1.000 esami sugli operatori sanitari.
Da qualche giorno, è partita anche in Valle d’Aosta, l’indagine di siero-prevalenza della popolazione promossa su tutto il territorio nazionale dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Istat e su indicazione del Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile.
Il campionamento prevede il coinvolgimento di 3.788 persone, residenti in 42 comuni. L’indagine potrà stimare la reale circolazione dell’infezione virale occorsa sinora in Italia, ovvero quante persone sono venute a contatto con il virus.