Si fa sempre più pesante il bilancio del Coronavirus in Valle d’Aosta. Salgono a 20 i morti per covid-19: 17 uomini e tre donne fra i 61 e i 98 anni (19 deceduti in ospedale e uno al proprio domicilio). Le persone positive sono invece 401 di cui 71 ricoverate in ospedale, 20 delle quali nel reparto di rianimazione. Fra i soggetti positivi si contano una trentina di operatori sanitari fra medici, infermieri e oss.
“In questi giorni una decina di pazienti, la cui situazione è nettamente migliorata, sono stati dimessi e isolati presso il proprio domicilio” ha spiegato il dottor Luca Montagnani. Rimangono sempre due i guariti mentre le persone in isolamento precauzionale sono 2604.
Ospedale da campo nel piazzale della telecabina per Pila
Potrebbe essere pronto domani pomeriggio l’ospedale da campo che la Protezione civile sta allestendo nel piazzale davanti alla stazione di partenza della telecabina Aosta-Pila. Potrà ospitare fra i 60/70 degenti in circa 500 metri quadrati. Altre strutture sul territorio si sono rese disponibili e potranno arrivare ad ospitare 20/25 pazienti come la Fondazione Ollignan.
“Sono delle strutture satelliti che abbiamo pensato di avere a disposizione nel caso in cui ce ne fosse bisogno – ha spiegato il coordinatore della protezione civile Pio Poretta – Sono strutture non attrezzate per ospitare pazienti Covid-19, ma che potranno essere utili”.
Nel frattempo si sta lavorando per aumentare i posti in terapia intensiva, che a breve diventeranno 27, e i posti letto per “covid”, una trentina in più.
Infine è in corso una interlocuzione con la Croce rossa italiana per il reperimento sul territorio nazionale di medici e personale sanitario.
E’ stata predisposta, infine, una procedura con il Dipartimento di prevenzione per disciplinare tutti gli aspetti riguardanti la gestione delle salme e la comunicazione con i familiari dei deceduti. In particolare, non potendo il forno crematorio ospitarle tutte, momentaneamente saranno ricoverate all’interno dell’aeroporto Corrado Gex.
Dpi: la situazione si è sbloccata
Secondo quanto riferito dal Capo della protezione civile regionale sono arrivate 60mila mascherine chirurgiche che vanno a dare “soddisfazione in primis alle microcomunità ma anche le altre attività “essenziali” come le farmacia e le edicole”. Sono stati consegnati anche i camici e altre attrezzature che potranno servire all’Ospedale. “La situazione è tornata alla normalità”.
Il dottor Montagnani è tornato poi sulla questione della carenza dei farmaci e dei reagenti. “Questa sera la Protezione civile ci manderà un carico di sedativi che vengono utilizzati in terapia intensiva. Ci stiamo muovendo con Francia e Svizzera per ottenere dei farmaci curari che mancano in tutta Italia”.