E’ di 1.413.199,91 euro l’ipotesi di danno erariale formulata dalla Procura regionale della Corte dei Conti, nell’ambito di una inchiesta per cui, negli scorsi giorni, sono stati notificati inviti a dedurre a venticinque tra medici e dirigenti (in servizio ed ex) dell’azienda Usl della Valle d’Aosta e liberi professionisti.
La contestazione è relativa al mancato adeguamento delle tariffe dell’attività di libero professione intramuraria (Alpi), che – nella tesi accusatoria – avrebbe determinato negli esercizi dal 2019, 2020 e 2021, un disavanzo nella contabilità separata relativa a queste prestazioni, a fronte di un espresso obbligo legislativo di divieto di deficit.
Stando a quanto ricostruito dalla Guardia di finanza, nelle investigazioni delegate dalla magistratura contabile, il management dell’Asl (il Direttore generale e il Direttore amministrativo, in primis) avrebbe approvato e riversato sul bilancio aziendale prima, e su quello regionale poi, una contabilità in cui le tariffe Alpi sono rimaste ferme e non adeguate all’andamento incrementale dei costi delle prestazioni.
“Comportamento inerte” viene definito, nella lettura della Procura regionale della Corte, anche quello tenuto sia dal Collegio sindacale dell’Asl, sia dal Direttore della struttura complessa aziendale “Programmazione, Bilancio e controllo di gestione”. Allo stesso modo, negli addebiti mossi con l’invito a dedurre, i doveri di impulso e controllo alla revisione delle tariffe sarebbero stati omessi e trascurati pure dai componenti del Nucleo di monitoraggio dell’Usl.
Le condotte per cui la Procura regionale invita a dedurre tutta la “catena di comando” aziendale sono quindi tutte di natura omissiva, riassumibili nell’aver tralasciato le attività di monitoraggio e verifica della contabilità separata Alpi, che avrebbero dovuto condurre all’avvio del procedimento di revisione delle tariffe. Quest’ultimo – stando all’inchiesta – è normato puntualmente dalla legislazione statale e regionale, da atti aziendali e dal regolamento della libera professione intramuraria.
Se l’ammontare complessivo del danno ipotizzato è pari al disavanzo della contabilità Alpi nei tre esercizi presi in esame, la sua ripartizione è avvenuta a seconda dell’incarico rivestito e della sua durata: 40% a carico dei Direttori generali e/o Commissari dell’azienda sanitaria dal 2019 al 2021; 15% per i Direttori amministrativi nei tre anni; 15% a carico del Dirigente della struttura “Programmazione, Bilancio e controllo di gestione”; 15% a carico dei componenti del Collegio sindacale nei tre anni; 15% per i componenti del Nucleo interno di vigilanza nel periodo preso in oggetto dalle indagini.
Tra i destinatari degli inviti a dedurre firmati dal procuratore regionale Quirino Lorelli figurano, tra gli altri: l’attuale direttore generale dell’Usl Massimo Uberti, il suo predecessore (ed anche ex commissario dell’azienda) Angelo Pescarmona, l’ex direttore amministrativo Marco Ottonello, il già assessore alla Sanità Roberto Barmasse (in qualità di componente del nucleo di monitoraggio Alpi per il 2019 e il 2020) e l’ex consigliere regionale Flavio Peinetti (anch’egli quale componente del nucleo di monitoraggio Alpi per tutto il triennio in esame).
I destinatari degli inviti hanno 45 giorni dalla notifica per depositare alla Procura regionale contabili le proprie deduzioni (assieme ad eventuali documenti per sostenere le loro tesi). Lo stesso termine vale anche per chiedere di essere sentiti personalmente, con la possibilità di essere affiancati da un difensore. A seguito delle deduzioni il Procuratore si determinerà sulla chiamata in giudizio, o meno.
