Elezione della Difensora civica, il Tar nega la sospensiva
Nessuna sospensione dell’efficacia della delibera con cui, lo scorso 12 gennaio, il Consiglio regionale ha eletto Adele Squillaci quale difensora civica della Valle d’Aosta. Lo ha deciso, con la sentenza pubblicata ieri, martedì 12 aprile, il Tribunale Amministrativo Regionale della Valle d’Aosta. A ricorrere, chiedendo di “congelare” temporaneamente il provvedimento impugnato, due di coloro che avevano risposto all’avviso pubblico indetto dalla Regione, candidandosi per l’incarico: l’avvocato cassazionista Marco Bertignono e il commercialista di Charvensod Francesco Pietro Cordone.
I giudici amministrativi hanno riunito, nella trattazione, le due opposizioni, mirate ad ottenere l’annullamento, o la dichiarazione di nullità dell’elezione di Squillaci. Respingendo le domande di sospensione, hanno fissato l’udienza per esaminare il merito delle cause al prossimo 12 luglio. In sentenza, la decisione viene motivata con il fatto che il danno lamentato dai ricorrenti “non appare presentare i requisiti della gravità e irreparabilità, anche tenuto conto che l’udienza può essere fissata a breve, e che, comunque, il bilanciamento di interessi in gioco vede la prevalenza dell’evitare un pregiudizio alla collettività derivante dalla vacatio dell’ufficio in questione”.
Squillaci, già in servizio come funzionario nell’ufficio del Difensore civico e succeduta, dallo scorso 1° febbraio, ad Enrico Formento Dojot (in carica per due mandati, dal 2012), aveva raccolto in Consiglio 29 voti a favore. Il suo nome, oltre ad essere stato proposto dalla maggioranza (il capogruppo Uv Aurelio Marguerettaz aveva sottolineato come, oltre ad avere i titoli necessari, presentasse un’esperienza specifica nel settore), aveva trovato anche la condivisione dell’opposizione, con Paolo Sammaritani della Lega VdA a evidenziare: “Ha un profilo sicuramente di alto livello”.
Tra gli aspetti eccepiti dai ricorrenti nelle loro istanze, tra l’altro, il conteggio dei voti in quell’occasione, il curriculum della candidata eletta e la presunta assenza di motivazione della decisione assunta dall’Assemblea regionale. La Giunta regionale, con un atto adottato lo scorso 7 marzo, si è costituita nei due distinti giudizi, con l’avvocatura interna a rappresentare l’ente nel contenzioso dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale. Oltre ai due ricorrenti e all’eletta Squillaci, per l’incarico si era candidato anche il direttore amministrativo dell’Arpa Corrado Cantele.