L’inchiesta sull’incendio alla stalla dell’agriturismo “Le Bonheur” di Fénis, la sera dello scorso 21 agosto, vede un’indagata. Si tratta di una valdostana di 37 anni, iscritta con l’ipotesi di false dichiarazioni al pubblico ministero. Secondo gli inquirenti, la versione da lei fornita a proposito dei suoi spostamenti nelle ore dei fatti non risulta coerente con quanto appurato attraverso l’analisi delle telecamere di videosorveglianza del paese e dei tabulati telefonici.
Da un video emerge che l’auto dell’attuale indagata era vicina alla strada che conduce alla stalla – dove ha due cavalli in ricovero – pochi minuti prima del rogo, scoppiato per quanto accertato dai Vigili del fuoco alle 20.37. Inizialmente, aveva dichiarato di aver lasciato il luogo poco dopo le 20, insieme ad un’altra donna. Nella ricostruzione degli inquirenti, le due – utilizzando vetture diverse – si allontanano effettivamente in quell’orario, ma se una va a casa, la 37enne rimane in paese, prima fermandosi nel parcheggio della scuola elementare e poi dirigendosi verso la stalla.
Una presenza che la donna non ha saputo spiegare, elemento dal quale è scaturita l’iscrizione nel registro degli indagati, che riguarda solo le dichiarazioni ritenute non coerenti dall’autorità giudiziaria. Sul posto, Carabinieri e Vigili del fuoco avevano trovato tre inneschi, fatti con scatolette piene di pellet. Il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica è per incendio doloso. Il rogo, che ha interessato anche parte del fienile, non aveva coinvolto gli animali che si trovavano nella struttura, portati in salvo, né persone.