Furti in alloggio con refurtiva oltre i 100mila euro, arrestato 26enne

Dalle indagini, gli inquirenti hanno ricondotto a Christian Mecarelli, della provincia di Roma, i “colpi” andati a segno in due abitazioni, a Courmayeur e Aosta, nel maggio e nell’ottobre 2023. L’uomo è in carcere.
Polizia furti
Cronaca

Le indagini andavano avanti da quasi un anno, a base di intercettazioni, pedinamenti e anche perquisizioni in attività, come “compro oro” e negozi di lusso di seconda mano, ritenuti luoghi ove potesse finire la refurtiva di due furti commessi in Valle l’anno scorso. Alla fine, in arresto è finito un 26enne della provincia di Roma, Christian Mecarelli, che si trova ora in carcere a Velletri con l’accusa di furto.

L’inchiesta, coordinata dal pm Francesco Pizzato, è stata sviluppata dalla Squadra Mobile della Questura di Aosta. Il primo “colpo” era andato a segno nel maggio 2023, nell’abitazione di un’albergatrice di Courmayeur. Una refurtiva stimata in circa 24mila euro, tra beni e denaro contante. Il secondo, invece, risale ad ottobre dell’anno scorso, nella casa dell’imprenditore e consigliere comunale aostano Giovanni Girardini, dove erano spariti beni (incluso vestiario) per un valore stimato in 100mila euro.

In entrambi i casi, secondo quanto riscontrato dagli inquirenti, il ladro si era introdotto nelle abitazioni attraverso l’effrazione di un accesso. Dalle indagini, nate dalla denuncia del primo furto (e che hanno riguardato anche altri episodi, oltre a quelli per cui è scattato l’arresto), gli agenti sono arrivati a Mecarelli, incensurato e che risulta senza occupazione.

Nel periodo coperto dalle indagini, nelle quali sono stati recuperati anche alcuni oggetti sottratti (una  borsa e un portafogli), cinque furti con bottino rilevante erano stati messi a segno in Valle. Alcuni di questi avevano riguardato anche alcuni alberghi dell’alta valle. Gli inquirenti hanno ricondotto all’arrestato, chiedendo l’ordinanza poi emessa dal Gip del Tribunale, i due in appartamento.

Difeso dall’avvocato aostano Eleonora Bono, l’arrestato in occasione dell’interrogatorio dinanzi al Gip, a seguito dell’esecuzione dell’ordinanza cautelare che lo ha portato in carcere, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Un passo dettato dalla necessità, da parte della legale, di approfondire il materiale probatorio raccolto dagli inquirenti nel fascicolo a carico del 26enne, per impostare la linea difensiva.

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