Il Casinò può ritentare il concordato: il Tribunale lo ha ammesso alla procedura

I giudici Gramola, Tornatore e Bonfilio hanno dato “semaforo verde” alla domanda presentata dalla Casa da gioco lo scorso 21 ottobre. Confermato, nel ruolo di commissario giudiziale, il commercialista torinese Pagliero.
Casinò
Cronaca

La “Casinò de la Vallée” SpA potrà ritentare la strada del concordato. Il collegio composto dai giudici Eugenio Gramola, Marco Tornatore e Anna Bonfilio ha ammesso la società di gestione della Casa da gioco alla procedura, richiesta lo scorso 21 ottobre. Per ottenere questo risultato, il Casinò ha dovuto rinunciare ai contenziosi legati al precedente concordato, quello revocato dalla Corte d’Appello di Torino nel luglio scorso.

Le impugnazioni presentate dall’azienda di Saint-Vincent erano due: una in Cassazione, contro la sentenza dei magistrati torinesi che hanno disposto l’annullamento del decreto di omologa del concordato “in bianco”, l’altra sempre alla Corte d’Appello di Torino, rispetto al provvedimento del Tribunale di Aosta che, a seguito della revoca, dichiarava decaduti tutti gli organi della procedura.

Il venir meno di queste opposizioni ha permesso al Tribunale di Aosta di pronunciarsi sulla nuova procedura, richiesta con una opzione diversa da quella già percorsa. Trattandosi di un concordato “pieno”, la disciplina è leggermente diversa rispetto a quello “in bianco”. La società, ad esempio, ha dovuto già presentare, unitamente all’istanza di ammissione, il piano concordatario cui intende dare attuazione.

Si tratta del documento in cui l’azienda indica, tra l’altro, in che misura intende soddisfare le pendenze dei suoi creditori. Nel concordato poi saltato, il Casinò aveva sostanzialmente completato il rimborso dei titolari di crediti privilegiati, mentre quelli chirografari si erano visti liquidare circa 16 milioni e mezzo di euro. Per questi ultimi, il piano revocato prevedeva il riconoscimento del 78% del credito e il nuovo piano introduce una proposta di incremento di un ulteriore 2%.

Il documento, come fu nella scorsa procedura, dovrà ora essere sottoposto al voto dei creditori, nell’ambito di un’adunanza, fissata nel marzo 2021. Decretando l’ammissione, i giudici hanno anche nominato il commissario giudiziale che sovrintenderà al nuovo concordato, confermando in tale ruolo il commercialista torinese Ivano Pagliero, che aveva già seguito la prima procedura.

L’ammissione al cammino concordatario “congela” le istanze fallimentari pendenti sulla Casa da gioco, depositate dalla Procura della Repubblica (nel novembre 2018) e da due creditori della Casa da gioco, Valcolor Srl e De Vere Concept Srl (all’inizio di settembre di quest’anno). Ad impegnare l’orizzonte della “Casinò de la Vallée” e del suo au Filippo Rolando resta tuttavia un’altra vicenda, quella relativa allo status di “Elle Claims”, l’azienda del gruppo Lefebvre che aveva promosso il ricorso tradottosi nella revoca del precedente concordato.

La società ha sempre sostenuto di essere creditrice della Casa da gioco, chiedendo anche nell’adunanza dei creditori del 2019, di vedersi riconoscere tale status. La recente sentenza della Corte d’Appello di Torino, sulla “causa madre” tra i Lefebvre e i vertici del Casinò, ha stabilito che non lo è, perché l’unica somma riconosciutale dovrà essere versata dalla Gestione straordinaria del Casinò, società diversa dall’attuale e in liquidazione da anni. I legali dei Lefebvre hanno, tuttavia, già annunciato che ricorreranno in Cassazione su tale decisione. Intanto, il nuovo concordato andrà avanti.

La notizia dell’ammissione al concordato “pieno” è stata accolta con favore dall’Amministrazione regionale e dai vertici aziendali. “Sono lieto di questa notizia – spiega il presidente della Regione, Erik Lavevaz – e da oggi in poi si potrà lavorare con serenità sul futuro della Casa da gioco, avendo maggiori certezze”. L’assessore alle società partecipate Luciano Caveri parla di decisione che “ci rincuora” e aggiunge che “ora bisognerà lavorare con impegno per un rilancio, sperando che l’attuale chiusura per la pandemia duri poco, ma confidando anche sui ristori di provenienza statale”.

Proprio nel pomeriggio di ieri, giovedì 19 novembre, Caveri aveva incontrato, sulle difficoltà derivanti dalla chiusura dovuta all’emergenza sanitaria, i rappresentanti di categoria di CGIL-CISL-SAVT-SNALC-UGL-UIL. Per parte sua, infine, l’amministratore unico del Casinò Filippo Rolando esprime “soddisfazione per l’ammissione al concordato” e auspica “che la crisi pandemica migliori a breve, in modo da poter dare nuovo impulso all’attività della società aumentandone la produttività, in continuità con il percorso di ristrutturazione aziendale già avviato da tempo”.

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