Incidente sul lavoro, martedì l’ultimo saluto a Constantin Cobanel

Dopo l'autopsia, la procura ha dato il nulla osta ai funerali. L'ultimo saluto si terrà nella sala del Commiato del cimitero di Aosta alle ore 10.30,
constantin cobanel
Cronaca

Si svolgeranno domani, martedì 10 maggio, i funerali di Constantin Cobanel, l’operaio di 38 anni, morto lo scorso 3 maggio in un incidente sul lavoro ad Ollomont. Dopo l’autopsia, la procura ha dato il nulla osta ai funerali. L’ultimo saluto si terrà nella sala del Commiato del cimitero di Aosta alle ore 10.30, mentre il rosario sarà recitato nella camera mortuaria del cimitero alle ore 19 di oggi, lunedì 9 maggio.

Nel fascicolo, aperto con l’ipotesi di omicidio colposo, la Procura ha intanto iscritto il datore di lavoro e capocantiere Massimo Facchini. Si tratta dell’unica altra persona che era al lavoro con la vittima, il 38enne Constantin Cobanel, al momento del sinistro, avvenuto durante i lavori di ristrutturazione del garage della casa di villeggiatura della ministra Marta Cartabia.

L’iscrizione avviene, in casi del genere, anche a garanzia dell’indagato, che sin dal provvedimento di sequestro del cantiere, scattato nelle ore dopo i fatti, ha indicato il legale aostano Corrado Bellora ad assisterlo. L’accertamento medico-legale mirava a individuare con esattezza le cause della morte del lavoratore. Secondo la ricostruzione iniziale, seguita ai sopralluoghi sull’area di lavoro, la vittima ha perso la vita schiacciata da una grossa putrella metallica.

Approfondire lo spostamento del trave

A quanto si apprende, i primi accertamenti non avrebbero evidenziato anomalie sugli aspetti formali dei lavori. La vittima, da un paio di mesi dipendente dell’impresa di Gignod cui era affidata l’opera, era regolare sul cantiere e l’intervento presentava entità tale da non richiedere più di una segnalazione certificata per effettuarlo. L’attenzione degli inquirenti appare destinata a concentrarsi quindi sulla correttezza, rispetto alle procedure di sicurezza, della manovra di movimentazione del trave in ferro.

Le investigazioni mirano a ricostruire esattamente la dinamica, chiarendo se il piccolo scavatore presente dinanzi al garage, e finito anch’esso sotto i sigilli dei Carabinieri della Compagnia di Aosta, possa essere stato utilizzato per spostare la putrella, che doveva essere sollevata e posta sui muri di rinforzo realizzati in vista del rifacimento dell’ingresso dell’autorimessa.

Nel sopralluogo compiuto ieri pomeriggio dal pm Francesco Pizzato sul luogo, protrattosi per circa un’ora, l’attenzione di militari e tecnici dello Spresal dell’Usl si è concentrata a più riprese sulla macchina, in particolare alla ricerca di segni sulla benna e sul braccio meccanico. Costantin Cobanel, che ha operato nel pianeta dell’edilizia anche attraverso una ditta individuale, ha lasciato la moglie e un figlio piccolo.

Il sogno di una casa in campagna

A quanto apparso anche su alcuni media romeni, Cobanel aveva lasciato il suo paese circa quattordici anni fa, inseguendo il sogno di costruire una casa tutta sua in un angolo di campagna. Si era quindi sposato con Jennifer, ragazza italiana da cui ha avuto il figlio che, da poco, ha compiuto dieci anni. In Romania vivono ancora la madre e due delle sorelle dell’operaio, mentre una terza si è trasferita in Germania.

Proprio lei ha raccontato di aver sentito Constantin al telefono ancora la scorsa settimana: le era sembrato felice perché raccontava di avere del lavoro (aveva operato nell’edilizia anche attraverso una ditta individuale) e il progetto di quell’abitazione nel verde gli appariva di possibile concretizzazione per la fine di quest’anno. Un sogno che l’incidente di ieri ha spezzato. Per sempre.

Udienza sull’incidente di Allein

Intanto, sempre in fatto di incidenti sul lavoro, nella mattinata di mercoledì 4 maggio, al Palazzo di giustizia di Aosta si è tenuta l’udienza preliminare del procedimento sulla morte di Luigi Claudio Campi, 46enne di Ceriano Laghetto (Monza Brianza), operaio morto il 4 settembre 2020 cadendo nella vasca di carico e scarico di una centrale idroelettrica ad Allein.

Il Gup del Tribunale ha rinviato a giudizio, con l’accusa di omicidio colposo (aggravato dalla violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni negli ambienti professionali), il 52enne milanese Alberto Sale, consigliere d’amministrazione in materia di sicurezza e salute dei lavoratori della ditta di Rozzano (Milano) di cui il lavoratore deceduto era dipendente. Il processo, con dibattimento ordinario, si terrà in giugno.

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