Tentato omicidio della compagna, 24enne assolto in appello
Con il processo in Corte d’Appello, celebrato a Torino ieri, venerdì 25 febbraio, scende a tre anni di reclusione la pena complessiva a carico di Alessandro Floriani, 24 anni. di Gressan. Nel secondo grado di giudizio, l’imputato è stato infatti assolto dal’accusa di tentato omicidio della donna con cui intratteneva una relazione. Si tratta della sola imputazione – tra quelle per cui era stato condannato dinanzi al Gup di Aosta lo scorso settembre – che il giovane aveva impugnato. Le altre (cui si riferisce la parte di sentenza confermata) erano i maltrattamenti, la violenza privata e le lesioni personali.
Secondo le indagini della Polizia, violenze ed angherie a danno della donna andavano avanti dal luglio 2020: tirate di capelli, mani al collo, schiaffi al volto e colpi al costato (episodi alla base dell’accusa di maltrattamenti). Sovente, la coppia discuteva in auto e lui – nella ricostruzione degli inquirenti – al fine di impedirle di chiamare soccorso buttava il telefono di lei fuori dall’abitacolo (gesto che integrava, nell’impostazione accusatoria, la violenza privata).
Il tentato omicidio si riferisce invece a quanto accaduto il 23 marzo scorso all’area verde di Gressan. Secondo la Procura di Aosta (il fascicolo era affidato al pm Manlio D’Ambrosi), quel giorno l’imputato aveva cercato di investire la donna con l’auto, non appena scesa dal mezzo. Lei era riuscita a salvarsi scavalcando un guard-rail e fuggendo. Visitata in Pronto soccorso, era stata dimessa con una prognosi di sette giorni. Sentita dagli agenti delle Volanti della Questura, la ragazza aveva confidato di essere stata picchiata dal 24enne, che non aveva mai trovato il coraggio di denunciare.
Per Floriani, si erano aperte le porte del carcere quando, dopo la misura cautelare cui era stato sottoposto inizialmente, aveva ottenuto il permesso per poter lavorare, ma è risultato non aver osservato alcune prescrizioni relative agli spostamenti. Difeso dall’avvocato Filippo Vaccino di Aosta, sin dall’interrogatorio all’indomani del suo arresto, l’imputato aveva descritto come problematica la relazione con la donna, ammettendo altre contestazioni e respingendo però l’accusa di aver cercato di ucciderla al culmine dello screzio di fine marzo. Per parte sua, la Procura restava convinta del contrario, al punto da richiedere il giudizio immediato per l’imputato.
Nel procedimento di primo grado, apertosi lo scorso 30 giugno dinanzi al Gup Luca Fadda del Tribunale di Aosta, il ragazzo aveva mantenuto la medesima linea, avviando anche il risarcimento del danno alla parte offesa (per le accuse oltre il tentato omicidio). La tesi difensiva, tuttavia, non era stata accolta dal giudice. Il pm D’Ambrosi aveva invocato una pena complessiva 9 anni e l’imputato era stato riconosciuto colpevole di tutti i reati contestati, vedendosi inflitti 6 anni di carcere. In Appello, i giudici hanno valutato diversamente i fatti di Gressan, assolvendo Floriani da quell’accusa e rideterminato la pena a suo carico.