Morti sul lavoro ad Ollomont e Pont-Saint-Martin, chiuse le inchieste: due indagati

La Procura contesta l’omicidio colposo ai datori di lavoro delle vittime: l’impresario Massimo Facchini, titolare della ditta che stava intervenendo a casa dell’ex ministro Marta Cartabia e il presidente della “Thermoplay”, Roberto Bertone.
Perizia Cartabia
Cronaca

La Procura di Aosta ha chiuso le inchieste sugli incidenti sul lavoro in cui, nel maggio e nel luglio scorsi, ad Ollomont e Pont-Saint-Martin avevano perso la vita due lavoratori. Ai rispettivi datori di lavoro, il pm Francesco Pizzato contesta l’omicidio colposo. Notificati negli scorsi giorni gli avvisi di chiusura delle indagini preliminari, i destinatari sono nella fase del procedimento in cui possono compiere atti difensivi, come depositare memorie, documenti o chiedere di essere sentiti.

Ollomont, indagato un impresario

In relazione alla morte dell’operaio edile 38enne Costantin Cobanel, colpito da una grossa putrella metallica durante i lavori nel garage della casa di vacanza dell’ex ministro Marta Cartabia ad Ollomont, l’unico indagato è Massimo Facchini, titolare della ditta di Gignod incaricata dell’intervento e che stava lavorando assieme alla vittima al momento dei fatti.

Secondo gli accertamenti della Procura, che si basano anche su una consulenza tecnica, alla base del sinistro vi sarebbe una manovra non corretta. Nella ricostruzione inquirente, la putrella (del peso di circa 400 chilogrammi, da porre sui muri di rinforzo costruiti in vista dell’allargamento dell’ingresso dell’autorimessa) è stata caricata sulla benna di un piccolo scavatore, mezzo ritenuto non idoneo per la manovra, prima di finire sull’operaio, deceduto sul colpo.

All’impresario viene anche contestato di aver lasciato che il lavoratore rimanesse nell’area a rischio durante l’operazione e che il piano operativo di sicurezza predisposto per i lavori presentasse delle carenze rispetto allo spostamento del pesante trave metallico. Cobanel era partito dalla Romania circa quattordici anni fa. In Valle si era sposato e, nel suo Paese d’origine, oltre alla madre vivono ancora due sorelle, mentre una terza si è stabilita in Germania.

Incidente Thermoplay
L’ancidente alla Thermoplay.

Pont-Saint-Martin, un solo indagato

L’altro incidente su cui sono stati chiusi gli accertamenti è quello costato la vita, lo scorso 21 luglio, a Davide Tommaso De Stasio, 47enne di Perosa Canavese (Torino) che lavorava alla “Thermoplay” di Pont-Saint-Martin. Rispetto all’apertura del fascicolo, a seguito della valutazione sulle funzioni aziendali escono di scena due degli iscritti inizialmente nel registro degli indagati (i consiglieri d’amministrazione Fabrizio Trucano e Michael Vincent Kennedy) e l’addebito di omicidio colposo viene mosso al solo presidente dell’azienda Roberto Bertone.

Da quanto appurato dagli inquirenti, il lavoratore si era recato sulle grate poste, nel piazzale dello stabilimento (nell’area industriale di via Carlo Viola), a copertura del sottostante locale tecnico, che ospita gli elementi di refrigerazione, a garanzia del ciclo produttivo della ditta. Quest’ultima è specializzata nella progettazione e produzione di sistemi d’iniezione a canale caldo, per lo stampaggio di materie plastiche.

Alcune delle griglie, però, stando a quanto ricostruito da Spresal e Carabinieri, sarebbero state rimosse per agevolare l’areazione del locale con la conseguenza che, quella rimasta, avendo perso in equilibrio, si è rovesciata al passaggio del lavoratore, facendolo precipitare per quasi tre metri nel vano tecnico, dove ha perso la vita per le lesioni riportate. Inoltre, per la Procura l’area era delimitata solo da una catena perimetrale, presidio non ritenuto sufficiente a ridurre efficacemente il pericolo.

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