‘Ndrangheta, anche Libera si vuole costituire parte civile

Libera ha ritenuto che "costituirsi parte civile sia un'azione di civiltà fondamentale per riprendersi la dignità violata da tanti, troppi anni, di inerzia, opportunismi, collusioni e connivenze consumati sulla pelle dei cittadini. "
La referente di Libera Donatella Corti.
Cronaca

“Le mafie, al Sud come al Nord, sono in grado di stringere legami con settori insospettabili della nostra società, viziando il regolare corso della vita democratica, avvelenando l’economia legale, la libera concorrenza e prestando servizi illegali a chi, troppo spesso, richiede favori o scorciatoie. Le organizzazioni criminali di stampo mafioso, quindi, arrecano un danno alla società. A tutti noi, nessuno escluso.” A scriverlo in una nota è Libera Valle d’Aosta annunciando la volontà di costituirsi parte civile nel percorso giudiziario scaturito dall’operazione Geenna che il 23 gennaio scorso portò all’arresto, fra gli altri, del consigliere regionale Marco Sorbara, dell’ex assessore del Comune di Saint-Pierre Monica Carcea (entrambi ora ai domiciliari) e del consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico.

“Come Libera abbiamo deciso di costituirci parte civile nel processo, perché siamo convinti – spiega la referente regionale Donatella Corti –  del valore civico del prendere parte – partecipando udienza dopo udienza – a un processo, il primo, per numero di imputati, che cerca di testimoniare l’esistenza della mafia in Valle”.

L’Associazione ricorda come nelle carte giudiziarie, “gli inquirenti, oltre a denunciare le modalità di radicamento della ‘ndrangheta ed i reati tipici delle organizzazioni mafiose commessi dai soggetti coinvolti dall’operazione, sottolineano quanto gli imputati fossero in grado di intrattenere “…collegamenti con esponenti del mondo politico ed amministrativo valdostano, garantendo il proprio sostegno in occasione delle competizioni elettorali locali, in cambio di utilità e vantaggi”.

Per questo Libera ha ritenuto che “costituirsi parte civile sia un’azione di civiltà fondamentale per riprendersi la dignità violata da tanti, troppi anni, di inerzia, opportunismi, collusioni e connivenze consumati sulla pelle dei cittadini. È importante guardare in faccia e capire quali siano le responsabilità di coloro che vengono processati e l’enorme danno che, determinate condotte, hanno arrecato alla società, alla comunità al Paese”.

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