Polo scolastico di Tzamberlet, per il Tar inammissibile il ricorso del consorzio aggiudicatario

Al momento della revoca, secondo i magistrati, il Consorzio "non era destinatario né di un provvedimento di aggiudicazione né di una proposta di aggiudicazione". Respinta anche la richiesta di risarcimento.
Cronaca

Inammissibile. Così il Tar della Valle d’Aosta sul ricorso presentato dal Consorzio ordinario Eco-Ecole Aoste per l’annullamento del provvedimento della Regione di revoca dell’esecuzione dei lavori di realizzazione di una nuova scuola prefabbricata in località Tzamberlet in Comune di Aosta.

EcoEcole, che riunisce le imprese Cogeis, Ivies, Edilvi Costruzioni, Montipò Costruzioni generali e il Consorzio stabile Valle d’Aosta, aveva inoltre chiesto, vedendosi rigettare anche questa richiesta, la condanna della Regione a risarcire al Consorzio i danni patiti, quantificati in oltre 950mila euro.

La presidente del collegio Silvia La Guardia, assieme ai magistrati  Maria Ada Russo e Martina Arrivi, evidenziano come “non può, in primo luogo, riscontrarsi l’emersione, in capo al ricorrente, del ragionevole affidamento alla conclusione del contratto di appalto, posto che il provvedimento di aggiudicazione originariamente adottato in suo favore è stato annullato, per un vizio relativo alla composizione della commissione giudicatrice”. Al momento della revoca, quindi, il Consorzio “non era destinatario né di un provvedimento di aggiudicazione né di una proposta di aggiudicazione”. 

I giudici amministrativi hanno inoltre reputato non “scorretto ” il comportamento della Regione. “Sin dal principio, il Consorzio avrebbe potuto considerare l’eventualità di una revoca, circostanza che rileva sia ai fini della correttezza del comportamento dell’amministrazione, escludendo l’effetto a sorpresa del provvedimento di ritiro, sia ai fini dell’insussistenza del ragionevole affidamento del ricorrente alla conclusione del contratto di appalto”.

La procedura di gara aveva visto una sospensione nel 2018, per la scelta della Giunta Spelgatti di affidare ad alcuni esperti la verifica dei presupposti e degli impatti connessi alla realizzazione della scuola prefabbricata.

Un rendering della scuola polmone di Tzamberlet
Un rendering della scuola polmone di Tzamberlet

Proprio quelle verifiche avevano escluso che in futuro sarebbero stati necessari spazi consistenti per le istituzioni scolastiche di secondo grado ad Aosta. Lo studio di quattro anni fa viene infatti richiamato nel provvedimento di aprile oggetto d’impugnazione, sottolineando che le criticità della realizzazione sono legate “ai costi e alle difficoltà legati alla riorganizzazione della rete del trasporto cittadino verso e da quell’area”, al fatto che la costruzione del complesso “non risponde più, come in origine, ad una specifica esigenza di disporre di un maggior numero di aule”, nonché “all’esistenza di un’alternativa, quale la ristrutturazione della scuola di via Torino, che costituisce una valida soluzione per la collocazione del Liceo classico, artistico e musicale, unica istituzione scolastica ancora priva di una propria sede”.

Tra i motivi di censura su cui è imperniato il ricorso di “EcoEcole” vi è il fatto che, rispetto alla sospensione della procedura di gara attuata nel 2018 per verifiche, nulla – secondo gli offerenti – è mai stato riferito al Consorzio, che solo ora, a distanza di quattro anni, sostiene di aver appreso le criticità emerse sulla realizzazione del polo scolastico di Tzamberlet. Una condotta che, per i legali dei ricorrenti, configura da parte della Regione una violazione dei doveri di correttezza e buona fede stabiliti dal Codice civile in casi del genere.

Alla gara in cui il Consorzio EcoEcole era risultato vincitore (con l’assegnazione, da parte della Commissione giudicatrice, di 92.350 punti, di cui 8.400 per il prezzo, un ribasso del 7.4% sui 21,2 milioni di euro di importo a base d’asta) avevano partecipato 13 fra imprese, Ati e Consorzi su 18 operatori economici invitati. Tra le realizzazioni delle imprese Cogeis e Ivies vi è anche il parcheggio pluripiano del Comune di Aosta e, assieme al Consorzio stabile Valle d’Aosta, si erano occupate della costruzione di Skyway Monte Bianco.

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