“Slot Café”, per il Tar legittima la revoca della licenza, ma diritto ad indennizzo

I magistrati amministrativi si sono pronunciati sul ricorso presentato dalla società che gestisce il locale di via Chambéry, ad Aosta. La licenza era stata revocata il 23 settembre 2019, assieme ad altre sei sale.
Slotcafé
Cronaca

Sulla legge regionale sulla ludopatia non gravano questioni di legittimità costituzionale, ma per la revoca della licenza operata dalla Questura allo “Slot Café” di Aosta il titolare ha diritto ad un indennizzo. È la sintesi della sentenza con cui il Tribunale Amministrativo Regionale si è pronunciato sul ricorso presentato da Gianluca Mancuso della “Mgroup Srl”, società che gestisce il locale di via Chambéry.

Il provvedimento del Questore era scattato il 23 settembre 2019, sulla base delle norme regionali che stabiliscono una distanza minima delle sale vlt da una serie di obiettivi, considerati “sensibili”, per la loro frequentazione o natura. Nella fattispecie, la scuola per l’infanzia “Salvador Allende” di via Lys si trova a 81 metri dallo “Slot Café”, mentre la legge stabilisce che la distanza in linea d’aria debba essere almeno di 500 metri.

Per il Tar, la revoca è quindi legittima e, in quanto tale, “non è ravvisabile alcuna responsabilità in senso proprio da parte dell’amministrazione, ma grava sulla stessa un obbligo indennitario da commisurare al solo danno emergente”. Tale previsione, “in favore dei soggetti che abbiano subito direttamente un pregiudizio dalla revoca di un atto legittimo”, differisce “nettamente da quella risarcitoria”.

La misura dell’“indennizzo è stata definita dallo stesso legislatore che ha parametrato detta misura ‘al solo danno emergente’, tenendo conto ‘sia dell’eventuale conoscenza o conoscibilità da parte dei contraenti della contrarietà dell’atto amministrativo oggetto di revoca all’interesse pubblico, sia dell’eventuale concorso dei contraenti o di altri soggetti all’erronea valutazione della compatibilità di tale atto con l’interesse pubblico’”.

Nel sentenziare, il Tar ha anche escluso problemi di legittimità costituzionale della legge regionale alla base del provvedimento impugnato dall’imprenditore aostano. Per la Corte costituzionale, le Regioni possono infatti “intervenire con misure tese a inibire l’esercizio di sale da gioco e di attrazione ubicate al di sotto di una distanza minima da luoghi considerati ‘sensibili’, al fine di prevenire il fenomeno della ‘ludopatia’”.

Lo scorso dicembre, il Tar aveva accolto la richiesta di sospensiva dello “Slot Café”, permettendo quindi al locale di riaprire in attesa del pronunciamento di merito, depositato in questi giorni. Con il provvedimento del settembre 2019, conseguente all’entrata in vigore il 1° giugno della legge, erano saltate le licenze di sette sale “videolottery” della Valle.

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