Tar Valle d’Aosta, ricorsi in aumento: +14% nel 2022

I dati sull’attività sono stati illustrati dalla presidentessa del Tribunale amministrativo, Silvia La Guardia, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, tenutasi nella mattinata di oggi, mercoledì 8 febbraio.
Inaugurazione anno TAR
Cronaca

Nel 2022 i ricorsi al Tar della Valle d’Aosta sono aumentati di circa il 14% rispetto all’anno prima,. 64 sono state le impugnazioni di atti e decisioni pubbliche giunte al Tribunale amministrativo contro i 56 del 2021. Il dato è stato illustrato dalla presidentessa Silvia La Guardia durante la cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar, tenutasi nella mattinata di oggi, mercoledì 8 febbraio, nella sala conferenze della biblioteca regionale.

I settori del contenzioso

Scomponendo le materie che il contenzioso ha riguardato nello scorso anno, il magistrato ha indicato come nella “top tre” dei settori rientrino, oltre ad appalti ed edilizia, “per la prima volta, a soppiantare la materia delle autorizzazioni e concessioni”, i concorsi pubblici, per “cui si è assistito ad una considerevole crescita (13 ricorsi)”. Tale aumento non stupisce La Guardia, nel “periodo in cui, dopo anni di sostanziale blocco del turn over” pubblico, “vi è una decisa tendenza a livello nazionale alla ripresa delle assunzioni”.

L’attività del Tribunale

Il Tribunale, nel 2022, ha depositato 115 provvedimenti, di cui 54 sentenze, 6 sentenze brevi, 32 ordinanze cautelari, 13 decreti cautelari e il resto ordinanze collegiali o presidenziali. Lo scorso anno, anche grazie al fatto che “il Tar aostano ha sempre avuto un organico di fatto pari a quello di diritto”, sono stati definiti 60 ricorsi, più di quanti ne erano pervenuti nel 2021. Quanto agli esiti, in dodici sentenze è stata accolta la tesi del ricorrente, in due si è avuto un accoglimento parziale, in ventiquattro il respingimento e le altre hanno avuto “esiti compositi”.

I tempi di definizione delle cause, ha sottolineato la Presidentessa, “come è logico attendersi da un Tribunale che non ha arretrato ed ha un contenuto afflusso annuale di nuovi ricorsi, sono assai rapidi, non solo nelle materie per cui è previsto un rito accelerato, ma anche per tutte le altre cause”. Utile, per colmare il divario tra le materie destinate ai riti speciali e le altre (fonte di potenziale disequilibrio del processo amministrativo), lo strumento della sentenza breve, o in forma semplificata, così da fornire “alle parti, nei tempi della fase cautelare, una risposta pienamente argomentata e non provvisoria”.

Inaugurazione TAR
La cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario TAR.

Interdittiva antimafia, una sentenza “innovativa”

Tra le decisioni significative adottate nel 2022, La Guardia ha ricordato la sentenza con cui si è “affrontato un tema che presentava profili di novità nel panorama giurisprudenziale, in cui si rinvenivano solo un paio di recentissime pronunce del Tar Calabrese, ossia quello dell’attingibilità da informativa antimafia interdittiva di persone fisiche slegate da qualsivoglia attività imprenditoriale”.

E’ il caso che ha riguardato un avvocato aostano, preso in considerazione dall’atto spiccato nei suoi confronti dal Questore quale lavoratore autonomo. Partendo dal presupposto che sebbene tale provvedimento “comporti accertamenti su determinate persone fisiche”, mira “a verificare la sussistenza di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare l’attività di società o imprese cui tali soggetti siano collegati”.

Per questo, il Tribunale ha concluso per l’annullamento dell’interdittiva, ritenendo che “il provvedimento in questione può riguardare solo soggetti ascrivibili alla categoria degli operatori economici, siano essi società o imprese individuali” e che “ipotizzare l’interdicibilità di una persona fisica al di fuori di una connessione con attività di impresa significherebbe fuoriuscire dai limiti strutturali dell’istituto”.

Tale sentenza ad oggi non risulta appellata e, ha aggiunto La Guardia, sul tema è “da poco intervenuta una prima sentenza del Consiglio di Stato” (è dello scorso dicembre), che “giunge alle medesime conclusioni della nostra decisione”. La cerimonia d’inaugurazione si è quindi chiusa con gli interventi del dirigente dell’avvocatura regionale, Riccardo Jans, e della presidentessa dell’Ordine degli avvocati aostani, Maria Paola Roullet.

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