Weissmatten: la riconversione in uno snowpark o il sostegno pubblico per la stazione?

Da una parte la revisione della seggiovia dal costo di 700mila euro, dall'altra la richiesta di Monterosa Spa alla Regione di un finanziamento di 1,3 mln di euro per uno snowpark. Sullo sfondo lo Studio Vanat con il suggerimento di un sostegno pubblico per le piccole stazioni sciistiche. Una richiesta di compartecipazione alla gestione economica già formalizzata da Monterosa al Comune di Gressoney-Saint-Jean.
Economia

Il Comune di Gressoney-Saint-Jean vuole mantenere la stazione sciistica di Weissmatten? E allora compartecipi alla gestione economica. E’ quanto formalizzato da Monterosa Spa all’amministrazione comunale nei mesi scorsi. Una proposta che prende spunto dallo studio commissionato a Laurent Vanat e che potrebbe tradursi in una legge regionale, volta a garantire un futuro a tutti quei piccoli comprensori sciistici oggi in sofferenza.

Nella sua relazione “Etude des stations de ski de Champorcher et Gressoney Saint-Jean”, consegnata nel marzo scorso a Monterosa Spa, il consulente svizzero Vanat, sulla base dei dati forniti dalla stessa società, mette in luce le criticità della stazione e analizza alcune opzioni strategiche, che vanno dalla chiusura totale o parziale, allo sviluppo alberghiero, all’implementazione delle attività connesse o ancora alla trasformazione in un centro di allenamento per le gare.

Le conclusioni a cui giunge Vanat sono però che: “se si esclude la chiusura definitiva, nessuna delle opzioni strategiche immaginate permette di risolvere in maniera definitiva la scarsa redditività delle stazioni di Gressoney-Saint-Jean e Champorcher”. Anzi alcune opzioni rischiano di aumentare il rischio di deficit, altre invece potrebbero far crescere la frequentazione della stazione e se combinate con una gestione rigorosa dei costi contenere il deficit, ma comunque non garantirebbero il raggiungimento dell’equilibrio finanziario. Il consulente svizzero si dice però certo che le due stazioni abbiano  degli atout, oltre a garantire dei posti di lavoro diretti e indiretti. Da qui il suggerimento, sulla scorta di quanto avviene in alcuni paesi, ad esempio il Sud Tyrol, di prevedere un sostegno da parte dei comuni. In base a quanto ipotizzato, la legge regionale allo studio dovrebbe consentire ai comuni di acquisire beni o servizi dalle società che gestiscono gli impianti di risalita.

Il futuro di Weissmatten è al centro da alcune settimane dei lavori della IV Commissione, che ha preso in esame la petizione per il mantenimento della stazione sciistica sottoscritta da 5.554 cittadini. Dopo aver audito la scorsa settimana i promotori della raccolta firme, il sindaco di Gressoney-Saint-Jean e i vertici della Monterosa Spa, oggi è stata la volta dell’Assessore regionale Luigi Bertschy e del Dirigente della struttura impianti a fune Giuliano Zoppo.

“Da questo incontro sono scaturiti suggerimenti importanti che non riguardano la sola situazione di Weissmatten, ma interessano tutte le piccole stazioni – sottolinea il Presidente della quarta Commissione, Giulio Grosjacques  -. La Commissione ha condiviso l’importanza del tema ed è emersa la volontà di lavorare, di concerto con le collettività locali, all’elaborazione di una legge per garantire a tutti i piccoli comprensori un futuro che non sia esclusivamente legato allo sci: il rilancio delle piccole località passa attraverso la pratica anche di altre attività sportive.”

Dubbi sull’intervento legislativo vengono sollevati dal consigliere regionale Stefano Aggravi. “La legge del Sud Tyrol finisce per finanziare principalmente società micro e piccole anche di azionariato privato. Il nostro modello ha società a controllo pubblico. Non è banale la valutazione.”. Secondo l’ex Assessore regionale alle Finanze: “Occorre rivedere nel complesso il modello attuale perché le strategie delle grandi stazioni non coincidono più con quello delle piccole. Queste ultime, tra l’altro, meritano una maggiore attenzione e concentrazione delle strategie di sviluppo e marketing sull’intero anno turistico (estate/inverno)”.

Fra le criticità della stazione sollevate dallo studio Vanat ci sono gli impianti datati, che necessitano di revisione, il loro scarso utilizzo, le poche piste, dove anche la blu in realtà “è poco adatta ai principianti”, il sistema “vecchio” di innevamento artificiale e poi ancora i pochi posti letto, per finire con la gestione deficitaria: “gli incassi non coprono i costi diretti, alcuni anni neppure il costo del personale”.

I promotori della petizione, che spingono per la revisione della seggiovia (il Covid ha prorogato di un anno i termini della revisione dell’impianto) dal costo di 700mila euro, si dicono invece certi che si possa arrivare ad un pareggio di bilancio allungando la stagione, ovvero aprendo prima e chiudendo dopo. Anche il Comune concorda sul ruolo strategico svolto dall’impianto sciistico per la località. Nei mesi scorsi il consiglio comunale ha investito 40mila euro per il mantenimento dell’impianto di illuminazione della pista Leonardo David ed è stato affidato un incarico di 35mila euro ad un professionista per studiare un progetto di rilancio dell’area.

Diversa la posizione dei vertici di Monterosa che hanno invece in mente, convinti della dimensione più familiare della stazione, la riconversione di Weissmatten in uno Snowpark – il modello immaginato è quello della stazione di Leysin in Svizzera, citata dallo studio Vanat – per il quale è già stato chiesto attraverso la legge regionale 8 un finanziamento di 1,3 milioni di euro.

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