Ai creditori piace il piano concordatario del Casinò: adesioni vicine al 55%

Il dato è emerso al termine dell'assemblea dei creditori, tenutasi alle 14.30 di oggi, martedì 9 marzo, in Tribunale. L'au Rolando: “Ci sono ancora 20 giorni per salire di quota”. L'assessore Caveri: “Passaggio molto atteso e significativo”.
L'amministratore unico del Casinò, Filippo Rolando.
Economia

Sospinto soprattutto dal voto in modalità elettronica, il nuovo piano di concordato del Casinò ha ottenuto il “semaforo verde” dei creditori. Il raggiungimento del traguardo della soglia di gradimento necessaria a proseguire l’iter della procedura è stato confermato dall’amministratore unico dell’azienda, Filippo Rolando, dopo il termine dell’assemblea dei creditori, svoltasi alle 14.30 di oggi, martedì 9 marzo, al Tribunale di Aosta.

A quanto si apprende, al momento la proposta della società ha ottenuto una percentuale di adesioni appena inferiore al 55%. “Abbiamo lavorato per questo e siamo soddisfatti di esserci riusciti. – ha aggiunto l’Au – Ci sono ancora venti giorni per salire ancora di quota”. Sono in tutto 303 i creditori della Casa da gioco, che vantano un debito di 21,3 milioni di euro.

Sull’esito dell’assemblea si registra anche la soddisfazione dell’assessore regionale alle società partecipate, Luciano Caveri. “Questo passaggio era molto atteso ed è significativo in un periodo che resta delicato per il futuro della casa da gioco per via della chiusura a causa della pandemia. – è il suo commento – Ora si prosegue il lavoro sui diversi tavoli d’intesa con il Consiglio Valle e i Sindacati”.

Ora sta al Tribunale dare il via definitivo all’attuazione del piano, decretandone l’omologazione. Potrà quindi entrare nel vivo la seconda procedura concorsuale della Casa da gioco, cui era stata ammessa nello scorso novembre. La prima, che era già in fase di realizzazione, era stata annullata nel luglio 2020 dalla Corte d’appello di Torino, individuando, a seguito di un ricorso, un vizio formale.

L’azienda ha dovuto, al fine di poter riformulare l’ipotesi, optare per il concordato “pieno” (mentre il precedente era “in bianco”). La proposta contenuta nel piano prevede il pagamento integrale dei crediti prededucibili, il soddisfacimento totale di quelli privilegiati e il riconoscimento in misura, almeno, pari all’80% per i creditori chirografari entro il 2024.

Proprio il termine di conclusione del piano era stato oggetto, nelle scorse settimane, di un’integrazione allo stesso. Il Commissario giudiziale Ivano Pagliero, nella relazione inoltrata al Tribunale, aveva infatti sollevato alcune perplessità (legate in particolare alla compatibilità della proposta con la situazione conseguente al Covid-19), che l‘azienda ha superato stabilendo l’allungamento di un anno della durata prevista.

Assieme all’ampliamento dell’orizzonte temporale, il management di Saint-Vincent ha pure inserito nella proposta, come data precauzionale della riapertura della Casa da gioco, il 1° luglio 2021 (fino alla quale la liquidità consentirà alla società di sostenere i costi) ed ha incrementato il fondo rischi ad oltre 5 milioni per il lockdown conseguente alla pandemia, riducendo invece altri fondi legati ad alcuni contenziosi.

Il pagamento dei chirografari ad almeno l’80%, aveva fatto sapere Rolando durante un’audizione alla IV Commissione del Consiglio Valle, potrebbe anche essere superiore se dalla vendita degli immobili “No core” si riuscisse a realizzare di più di quanto inizialmente preventivato. Il procedere dell’iter del nuovo concordato tiene in “pausa” le due istanze fallimentari pendenti sul Casinò: una è della Procura (depositata nel novembre 2018) e da due società creditrici (Valcolor Srl e De Vere Concept Srl (dell’inizio settembre 2020).

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