Mentre la Regione è affaccendata nel “Terzo pacchetto di misure anticrisi” – l’assestamento di Bilancio previsionale esaminato dalla Giunta venerdì scorso –, la paura che serpeggia ora è quella di essere dimenticati, esclusi dal novero degli aiuti che l’Amministrazione si prepara, dopo l’approvazione in Consiglio Valle, a mettere in campo per rilanciare l’economia valdostana.
Timori che fa suoi Ilaria Sonatore, titolare di B&B e da alcune settimane rappresentante del Gruppo dei Bed & Breakfast che aderiscono all’Adava: “Non ho ancora avuto modo di leggere il testo ufficiale licenziato dalla Giunta regionale – spiega –, ma dalle prime indiscrezioni avute pare che i titolari dei Bed & Breakfast non possano accedere alle misure di sostegno previste dal dispositivo regionale”.
“I Bed & Breakfast in Valle d’Aosta sono ormai più di 250 con una capacità ricettiva superiore ai 1100 posti letto – prosegue Sonatore –, e garantiscono una presenza capillare anche in aree non coperte da strutture alberghiere, completando così l’offerta turistica sul territorio valdostano. Pur essendo riconosciute come vere e proprie strutture ricettive extralberghiere dalla legge regionale 29 maggio 1996, n. 11, non hanno sinora potuto godere di alcun aiuto, neanche dei 400 euro destinati alle persone fisiche, in quanto non in possesso di partita Iva né di posizione Inps, qualifiche non vincolanti per lo svolgimento dell’attività”.
Ambito sul quale serve intervenire: “Non certamente per tutti, ma per molti dei colleghi che rappresento, questa attività costituisce ad oggi l’unica forma di reddito – chiude la rappresentante dei B&B –. Avendo anche noi subìto la chiusura forzata dovuta alla diffusione del virus Covid-19, chiediamo pari diritti e dignità come tutti gli altri settori colpiti. Chiediamo di essere supportati in quanto parte importante dell’offerta turistica che genera presenze e crea indotto all’economia regionale, e ad oggi siamo stati dimenticati”.