Nuovo Dpcm, gli albergatori: “Un durissimo colpo per il turismo della nostra Regione”

A dirlo il presidente Adava Gérard. La preoccupazione è per l'inverno alle porte: "la chiusura dei ristoranti alle ore 18 e le limitazioni agli spostamenti condannano molte nostre strutture ricettive ad una chiusura forzata alla vigilia della stagione turistica più importante, già fortemente compromessa in partenza".
Filippo Gérard
Economia

“Un durissimo colpo per il turismo della nostra Regione”. Così Filippo Gérard, presidente dell’Adava, l’Associazione degli Albergatori valdostani, commenta la nuova “stretta” imposta dal Dpcm del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

“Dopo un’estate che ci aveva permesso di rialzare la testa e di recuperare parte delle perdite conseguenti al primo lockdown, ci troviamo nuovamente costretti a chiudere – aggiunge ancora Gérard –. Purtroppo, già nei giorni precedenti alla firma del decreto, i ripetuti annunci di chiusure anticipate susseguitesi sugli organi di stampa nazionali avevano avuto un impatto fortemente negativo sulle nostre imprese, con un aumento esponenziale delle richieste di annullamento”.

Una stagione a rischio

“Ora però – prosegue il presidente Adava –, la chiusura dei ristoranti alle ore 18 e le ulteriori limitazioni agli spostamenti condannano di fatto molte nostre strutture ricettive ad una chiusura forzata proprio alla vigilia della stagione turistica più importante per la nostra economia, quella invernale, che per il 2020/2021 è già fortemente compromessa in partenza per la mancanza quasi certa degli ospiti stranieri”.

La salvezza arriva dalla mano pubblica: “Non voglio minimamente mettere in discussione le motivazioni sanitarie che hanno portato all’adozione di tale provvedimento (la salute delle persone è e deve rimanere la priorità) – aggiunge nella sua nota Gérard –, ma le ricadute sul nostro settore saranno drammatiche e si renderà certamente necessario un pesante intervento pubblico di sostegno all’economia e all’occupazione mirato alle sole categorie che subiranno il maggior impatto da questa ulteriore stretta. Su tale questione, già nei prossimi giorni consegneremo al neonato Governo regionale un documento in cui saranno contenute le nostre proposte”.

Non solo: “Oltre alle richieste di sostegno – spiega ancora il presidente degli albergatori –, alla nuova Giunta regionale chiederemo anche di esercitare a pieno la propria autonomia legislativa e decisionale. Ad esempio sugli orari di apertura dei ristoranti, come peraltro ha fatto ieri la Giunta provinciale di Bolzano con l’adozione di una specifica ordinanza che sposta il coprifuoco dalle ore 18 alle ore 22, chiederemo un provvedimento analogo per dare la possibilità anche alle strutture ricettive della nostra regione che non hanno il servizio interno di ristorazione di poter continuare a rimanere aperte e a fornire un servizio essenziale ai pochi ospiti ancora presenti in Valle”.

Al momento, infatti – si legge ancora nella nota Adava –, solo le strutture ricettive con ristorante interno possono continuare ad offrire il servizio di ristorazione alla sola clientela alloggiata oltre le 18.

“Con l’applicazione di stringenti procedure previste nei protocolli regionali e di ingenti investimenti fatti dalle nostre imprese per assicurare il rispetto delle misure di sicurezza per il contenimento e il contrasto della diffusione del virus Covid-19 – chiude Gérard –, il nostro settore (compresa la parte ristorativa) si è sinora comportato in maniera responsabile e sono certo che la possibilità di posticipare la chiusura delle attività di ristorazione dalle ore 18 alle ore 22 verrà affrontata dalle nostre imprese con ancora maggiore impegno e attenzione”.

0 risposte

  1. Ma in Trentino Alto Adige rimarrà tutto aperto , anche noi siamo una regione a statuto speciale, com’è possibile che loro riescano a farlo e noi no?

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