Gestori di agriturismo, dalla Giunta le nuove modalità per il corso di formazione

Adottato oggi dall’Esecutivo l’atto mirato ad adeguare l’ambito alle attuali norme regionali, nonché ad allineare i requisiti di accesso al corso con quanto previsto per l’autorizzazione allo svolgimento dell’attività agrituristica.
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Sono state approvate oggi, venerdì 19 aprile, dalla Giunta regionale le nuove disposizioni per l’organizzazione del corso per i gestori di attività agrituristica e del relativo esame di idoneità (in attuazione della legge del 2006 “Nuova disciplina dell’agriturismo), così come il nuovo profilo professionale di tali figure e lo standard formativo.

L’atto adottato provvede all’adeguamento di tali ambiti alle attuali norme regionali, nonché ad allineare i requisiti di accesso al corso di formazione con quanto previsto per l’autorizzazione allo svolgimento dell’attività agrituristica.

La novità principale riguarda la possibilità di frequentare il corso per l’ottenimento della qualifica di gestore di attività agrituristica anche online, in modo da permettere una maggiore fruizione e flessibilità per la partecipazione. Inoltre, i contenuti delle lezioni sono stati rivisti per renderli più rispondenti ai cambiamenti che hanno interessato la professione e tutto il settore dell’accoglienza.

Sempre in un’ottica di agevolare l’accesso alla professione, fa sapere la Regione, le nuove disposizioni hanno portato da 8 a 4 il numero minimo di iscritti per attivare il corso. Altre revisioni delle norme sul settore vedono la riduzione da 10 a 5 anni del periodo tollerato tra la partecipazione al corso e la mancata iscrizione all’elenco regionale degli operatori agrituristici (in caso contrario, il corso deve essere ripetuto) e l’aumento da 100 a 150 del numero di giornate lavorative minime per l’iscrizione al corso di formazione, al fine di uniformare tale requisito a quanto disposto dai parametri minimi aziendali.

Per l’assessore all’agricoltura, Marco Carrel, l’attività agrituristica si pone come “un interessante e proficuo anello di congiunzione tra l’agricoltura e il settore turistico e permette agli agricoltori di essere i diretti ambasciatori del loro lavoro e dei loro prodotti e ai turisti di scegliere una forma di accoglienza che privilegia il contatto con il territorio, le tradizioni, le comunità locali e la valorizzazione dell’autenticità dell’offerta”.

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