Primo maggio a Verrès: i sindacati ricordano i 75 anni della Costituzione

Domenica 1º Maggio 2023 i rappresentanti dei sindacati CGIL, CISL, UIL, SAVT hanno manifestato a Verrès. Al centro dell’incontro i valori della Costituzione tra cui uguaglianza, sicurezza e giustizia, con particolare attenzione ai giovani e al costo del lavoro.
Manifestazione sindacati Verres
Lavoro

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”: si apre così l’atto alla base del nostro Paese: la Costituzione Italiana. Il primo articolo fa subito riferimento al lavoro, sottolineandone implicitamente l’importanza e la priorità che riveste. Quest’anno la Costituzione compie 75 anni, ed è proprio da qui che i sindacati CGIL, CISL, UIL  e SAVT sono partiti per organizzare il loro tradizionale incontro a Verrès. Quest’anno la manifestazione si è dovuta adeguare al tempo piovoso, ritoccando all’ultimo il programma e rinunciando al corteo ma non alla deposizione dei fiori al monumento ai Caduti. 
“Pioveva troppo, e la banda non sarebbe riuscita a suonare” giustifica Ramira Bizzotto, segretario generale della Uil, sotto a un ombrello fuori dall’Espace Loisir, il salone dove ha tenuto da poco il discorso. “Siamo comunque riusciti a portare i fiori al monumento dei Partigiani perché riteniamo importante mantenere questa tradizione, per ringraziare chi ha dato la vita per ottenere un Paese più libero e civile” aggiunge. 

Il tema di questo 1° Maggio è stato deciso dalle segreterie confederali nazionali. “Ci sembrava un segnale importante da dare, specialmente in questo momento in cui il lavoro non c’è, è sottopagato e sono tanti quelli in nero e precari. Ci sono una miriade di contratti che non sono tutelanti per i lavoratori” spiega Bizzotto. Per questi emergenti motivi l’obiettivo principale dei sindacati è mettere al centro la contrattazione, la sicurezza, l’informazione e la salute in ambito lavorativo, nonché, del resto, i principi che compongono la Costituzione italiana.

C’è da migliorare, lo dicono i dati. L’anno scorso in Italia sono morti 1000 lavoratori, “un numero ancora troppo importante!” fa notare il sindaco di Verrès Alessandro Giovenzi “Troppo spesso leggiamo sui giornali notizie di lavoratori che muoiono durante il loro servizio e ci sono ancora un sacco di giovani che non lavorano” continua il primo cittadino. Inoltre, le denunce di infortuni sul lavoro sono aumentate del 26% rispetto al 2021. 
Ad allarmare è anche il fatto che il nostro Paese registra il costo del lavoro più alto d’Europa ma le buste paga più basse. “I nostri lavoratori sono i meno pagati d’Europa” enfatizza Bizzotti “Abbiamo bisogno di una fiscalità più equa e redistributiva. Altrimenti le aziende vanno nei posti dove la manodopera costa meno”. 

“Che questo primo maggio possa essere davvero la festa dei lavoratori e che porti loro la dovuta dignità” auspica Giovenzi.

Il discorso ufficiale in linea con i valori della Costituzione. Giovani, precariato e ingiustizie

La Costituzione “è nata dalla resistenza e dalle lotte di liberazione dal fascismo” dice all’inizio del suo discorso Ramira Bizzotti “ed ecco che come sindacati federali vogliamo ottenere riforme partendo dalla centralità del lavoro, dalla giustizia sociale e dall’unità del paese, eliminando tutte le forme di precarietà e promuovendo politiche a supporto dei giovani”.
A questo proposito, si calca su un problema di “precariato particolare” che coinvolge molti ragazzi: un sistema che impone sei mesi di lavoro part time e sei mesi di inattività. Secondo Bizzotto questi lavoratori sono “i più penalizzati, perché per i primi sei mesi hanno uno stipendio bassissimo e per i restanti sei non percepiscono nulla, nemmeno la Naspi (Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale), in quanto risultano occupati. E’ un grosso sfruttamento e noi lo stiamo contrastando. La nostra preoccupazione è che i giovani non possano progettarsi un futuro a causa di queste forme così brutte di lavoro”. 

Anche Giovenzi insiste sull’importanza di difendere e migliorare il lavoro giovanile e sul ruolo della scuola, “affinché i ragazzi possano restare nel loro territorio, visto che molti se ne vanno e non tornano più”. 

Seconda questione centrale del discorso di questo 1° Maggio è stata la necessità di ridistribuire la fiscalità e abolire le disuguaglianze economiche attraverso misure che aumentino la tassazione sulle rendite sulle grandi ricchezze. “I sindacati dicono basta ai nuovi condoni, spesso mascherati, e basta a un fisco ingiusto e sempre a vantaggio dei ricchi e degli evasori” si accentua nel discorso ufficiale. 
Vogliamo ridare valore al lavoro, eliminare i subappalti a cascata e non controllati, la precarietà e le irregolarità contrattuali. Noi vogliamo lottare affinché le buste paga non siano così pesanti in termini di costo del lavoro”. 

“Per questo 1° maggio ci auguriamo soprattutto di sensibilizzare chi ci sta governando” conclude Bizzotto.

Una risposta

  1. Ramira… come puoi dire che in questo momento manchi il lavoro? Sembra quasi che tu non viva in questo Paese, basta fare un giro per le strade e si incontrano più offerte di lavoro di quanto si possa ricordare negli ultimi 30 anni. Mia nipote ha un ristorante e non trova dipendenti; SVAP e VITA sono in crisi per mancanza di autisti; poco tempo fa una pizzeria ha quasi rifiutato una prenotazione a un gruppo di cui facevo parte perché non aveva camerieri; sono spuntati avvisi di offerta di lavoro anche presso i benzinai… Senza volontà polemica, per carità…

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