Mentre la quinta Commissione in Regione si arrovella sul disegno di legge “Omnibus” varato dalla Giunta – che qualche crepa, ennesima, sta creando anche a livello della maggioranza stessa, e non solo, in attesa del passaggio in Consiglio Valle –, a dire un chiaro “no” alla modifica della Legge regionale sull’azzardopatia è anche il Comune di Aosta.
Legge che vede sparire gli sportelli bancomat come luoghi sensibili e che, nelle sue pieghe, prevede che il divieto di aprire sale gioco nel raggio di 500 metri da “strutture culturali, ricreative o sportive, nonché da strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale e da strutture ricettive per categorie protette” valga solo se queste per quelle pubbliche, mentre ad oggi comprendeva anche quelle gestite da privati.
Il Comune, in realtà, è lambito poco dalla vicenda tout court – le zone sotto la lente d’ingrandimento sono altre –, ma ha avuto il merito, con il suo primo Regolamento, di portare il tema all’attenzione pubblica. Azione che ha portato altri Enti locali all’approvazione di regolamenti simili, poi “uniformati” dal Celva e ricompresi infine dalla Legge regionale.
In risposta ad un Question time in Consiglio comunale l’Assessora allo Sviluppo economico Alina Sapinet ha spiegato: “Abbiamo una delibera pronta, che approveremo nei prossimi giorni, per l’aggiornamento dei luoghi sensibili della città. Come maggioranza non siamo assolutamente d’accordo su una modifica di questo tipo. Non si può pensare che se una scuola è pubblica rappresenta un luogo sensibile, mentre non lo è se privata. Inoltre, il problema è diminuito drasticamente ad Aosta, anche perché all’interno dei luoghi sensibili, dove non è possibile aprire nuove sale giochi, è compresa praticamente tutta la città”.