Coronavirus, la Cisl rilancia il progetto per un nuovo ospedale regionale

In una nota il Segretario Dondeynaz spiega: "Riteniamo non più rinviabile una risposta concreta sulla realizzazione di un nuovo ospedale". Bene poi le misure anticrisi per le imprese, ma chiede "attenzione maggiore alla famiglia e ai lavoratori oggi in cassa integrazione".
Il Segretario regionale della Cisl Jean Dondeynaz
Politica

“Il testo a noi presentato non è lo stesso discusso e approvato dall’aula. Le nostre richieste sono state accolte solo in parte, infatti abbiamo segnalato alcune osservazioni sia di metodo che di merito”.

A scriverlo è la Cisl Valle d’Aosta, critica nei confronti delle misure che il Consiglio regionale ha approvato per far fronte all’emergenza economica che ha seguito all’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia di Covid-19.

“Più precisamente – si legge in una nota del Segretario regionale Cisl Jean Dondeynaz – abbiamo chiesto maggior flessibilità tra le risorse all’interno del provvedimento a favore di settori sottostimati, un’attenzione maggiore alla famiglia, ai lavoratori oggi in cassa integrazione ed ancora incerti sulla data di liquidazione ed infine al fatto che tutte le misure sono rivolte alle sole mensilità di marzo e aprile e non vanno oltre”.

Non solo: “Grosse perplessità – prosegue il comunicato – si evidenziano sulle deroghe al pagamento, in particolare sull’Imu, ricordiamo che è una tassa che incide su seconde case o case di lusso, ogni commento è superfluo. 350mila euro per l’emergenza alimentare la consideriamo veramente insufficiente ed inserita assieme con un’altra tematica di assoluta importanza quale l’accesso alla rete, ci da l’idea di qualche confusione”.

“Per quanto riguarda invece gli interventi destinati alle imprese riteniamo che la proposta di legge sia stata ben articolata e fornisca prime risposte al mondo nelle imprese oggi gravemente in crisi”.

Una nuova sanità e un nuovo ospedale

Sulla situazione sanitaria in Regione la Cisl scrive: “Dopo un momento duro e sconvolgente vogliamo guardare al futuro in termini positivi, ponendoci quali interlocutori di un processo di ripresa. Da una situazione estremamente grave si può uscire solo se si vorrà intraprendere un cambio di passo”.

Cambio che ha direzioni, per il sindacato, ben precise: “Nuova centralità al lavoro, a una economia sostenibile, alla riprogettazione della Sanità pubblica e al sistema socio-sanitario, che ha dimostrato, in questa situazione, tutta la sua fragilità ed i suoi limiti”.

Al centro del discorso di Dondeynaz si piazza il “nodo” delle strutture per anziani, che vanno trattate in maniera diversa: “I bisogni sociosanitari degli ospiti delle microcomunità non sono più quelli del passato, quando sono stati pensati e progettati, oggi sono molto, ma molto più vicini a quelli sanitari”.

Poi, il discorso vira sull’annosa questione del nuovo ospedale regionale: “La sanità pare ora finalmente al centro dell’attenzione di ogni attore attento al futuro della nostra regione – scrive ancora il Segretario Cisl – e riteniamo non più rinviabile una risposta concreta sulla realizzazione di un nuovo ospedale“.

“Il progetto dell’ampliamento del Parini è fermo da tempo e non ha dato le risposte ai nuovi bisogni – prosegue il sindacato –. Consideriamo non concepibile avere due presidi ospedalieri a distanza di pochi km ed un ospedale dove di norma, non atterra l’elicottero. Crediamo convintamente nella prospettiva di avere un ospedale moderno, che consenta di lavorare in sicurezza e meglio, senza dimenticare che, indirettamente, questo intervento potrebbe essere volano per la nostra economia, con ricadute dirette nel settore edile e non solo. Non si tratta di una novità, già nel 2007, dopo un percorso praticamente ventennale di analisi e riflessioni, si giunse al referendum per il nuovo nosocomio, votato favorevolmente a larga maggioranza, ma non valido in quanto non raggiunse il quorum per validare la consultazione popolare. Ora le tristi novità che stiamo vivendo hanno certamente risvegliato tante anime e dato concretezza ad una situazione che non possiamo più permetterci di lasciare indietro”.

L’appello all’unità

“Senza primogeniture – chiude la Cisl nella sua nota –, è nostra intenzione, insieme alle altre organizzazioni sindacali che vorranno condividere con noi questa proposta, fare giungere un forte messaggio alla politica e lanciare questa idea a tutte le persone di buona volontà che vorranno unirsi e condividere questa proposta e renderla finalmente realtà concreta per il benessere della nostra comunità. Serve un cambio di passose non ora, quando?”.

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