Coronavirus, verso la riapertura da mercoledì di bar e ristoranti

Via libera anche alla riapertura della caccia, alla pratica delle ciaspole, già da domani, mentre per lo scialpinismo sarà consentito solo se accompagnati da una guida alpina.
ristoranti e bar aperti
Politica

Compatibilmente con gli ultimi dati epidemiologici, da mercoledì 16 dicembre potranno riaprire in Valle d’Aosta bar e ristoranti. E’ quanto annunciato nel pomeriggio di oggi dal Presidente della Regione.

Come già accaduto con i negozi, Lavevaz forza l’ingresso in zona gialla, previsto per la nostra regione il 20 di dicembre. Questa volta però a sostenere l’ Ordinanza firmata dal Presidente, c’è la legge regionale sulle riaperture, che entrerà domani in vigore. Nelle ultime ore, proprio sulla base della nuova normativa, è arrivato l’appello dei vertici di Confcommercio Valle d’Aosta, che chiedevano a Lavevaz di consentire la riapertura di bar e ristoranti.

“Sulla riapertura di bar e ristoranti abbiamo fatto ieri e oggi come Unità di coordinamento dei lunghi ragionamenti. – ha spiegato il Presidente della Regione Erik Lavevaz – Un aspetto sollevato dai sanitari è il fatto di far trascorrere 14 giorni, il tempo necessario per vedere le ricadute delle prime misure di riapertura dei negozi, sull’andamento epidemiologico. Si tratta, quindi, di aspettare ancora due giorni fino a lunedì per confermare la riapertura”. 

Come accade nelle zone gialle, bar e ristoranti, comprese pasticcerie e gelaterie, saranno aperti dalle 5 e fino alle ore 18. Sarà consentito solo il servizio al tavolo, con un numero massimo di quattro persone, se non conviventi. Dopo le ore 18, come già avviene già oggi, si potrà effettuare servizio di consegna a domicilio o l’asporto. Prima della riapertura, proprietari e personale potranno sottoporsi a test diagnostico, probabilmente presso il Drive-In della Pépinière.

Via libera, invece, già da domani alla pratica delle ciaspole, mentre per lo scialpinismo, fino al 20 dicembre, sarà consentito solo se accompagnati da una guida alpina. “Per le ciaspole non ci sono state particolari problematiche nell’Unità di coordinamento, perché può essere considerata una pratica alla stregua della passeggiata – ha spiegato Lavevaz –  mentre per lo scialpinismo c’è il rischio di poter distaccare una valanga, evento che non potrebbe essere gestito sul fronte sanitario”.

Riapre anche la caccia anche al di fuori del proprio comune per “ragioni igienico-sanitarie”.

Nel presentare l’ordinanza Lavevaz ha fatto un appello finale alla responsabilità dei valdostani:  “Ci arrochiamo delle responsabilità e vorrei che queste fossero condivise con la tutta la popolazione. Vogliamo fidarci dei valdostani, ma chiediamo loro di ricambiare questa fiducia, dimostrando senso di responsabilità”. 

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