Si arricchisce la sfida in Valle d’Aosta alle prossime elezioni europee. Dopo Laurent Viérin, Fulvio Centoz e Leonardo Lotto, e in attesa di scoprire i candidati di Rassemblement Valdôtain, apparentati a Cateno De Luca, ad annunciare la propria partecipazione all’appuntamento è Adu/SI, nella lista Alleanza Verdi Sinistra.
Il candidato del movimento Andrea John Déjanaz, classe 1992, di Châtillon, docente di matematica e scienze a Torino, laureato in Scienze e Gestione Sostenibile dei Sistemi Naturali, attivista per la giustizia climatica e presidente dell’associazione “Giustizia Climatica Ora”, che gestisce il circolo Arci “Kontiki” di Torino.
“Il futuro dell’Unione Europea è nelle mani del prossimo Parlamento, per questo è con grande orgoglio che annunciamo che la segreteria nazionale di Sinistra Italiana ha accolto con entusiasmo la nostra proposta di candidatura di Andrea John Déjanaz: forti radici valdostane, ma con lo sguardo rivolto al mondo. – dichiara Daria Pulz della segreteria di Adu Vda – Il tema ambientale sarà il fulcro delle decisioni politiche future. Eco- nomia, migrazioni, lavoro: tutto passa dal nodo del clima. Per questo un attivista preparato come lui potrà interpretare al meglio le richieste, ormai disperate dei giovani e della comunità scientifica.»”
Secondo Déjanaz “abbiamo bisogno di ricostruire il futuro della nostra società, consapevoli che il mondo intorno a noi sta cambiando. Lo vediamo nei nostri ghiacciai morenti, nelle estati sempre più calde, nella repressione che colpisce chi prova ad alzare la testa e dire che non vogliamo la guerra ma un mondo di pace e libertà. Il clima è in pericolo, così come la nostra democrazia. Dobbiamo sentirci coinvolti dalla sfida di far progredire un’Europa che non ha raggiunto tutti gli obiettivi che le si chiedevano ma che ha enormi potenzialità di migliorare la vita delle persone che la abitano. Governare questo cambiamento sarà compito del prossimo Parlamento Europeo ed è per questo motivo che siamo pronti ad affrontare questa campagna elettorale con il coraggio di osare, pronti a percorrere palmo a palmo le quattro regioni parlando di clima, pace, salute, lavoro e della vita che verrà.”
Andrea John Déjanaz sarà dunque una delle venti persone candidate per la Circoscrizione nord-ovest nella lista AVS. Tra i candidati già annunciati dalla lista, per le varie circoscrizioni, spiccano Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, simbolo di solidarietà e integrazione, Marilena Grassadonia, ex presidente dell’associazione Famiglie arcobaleno, responsabile Diritti e Libertà di Sinistra Italiana e Coordinatrice Ufficio Diritti LGBT+ di Roma Capitale, e Ignazio Marino, chirurgo e ex sindaco di Roma.
Fulvio Centoz si candida per le Elezioni europee
26 marzo 2024
Il “nodo” è stato sciolto, e all’unanimità la direzione regionale del Partito democratico della Valle d’Aosta ha deciso che Fulvio Centoz sarà candidato alle prossime Elezioni europee.
“Sono contento di questo largo sostegno da parte del partito – ha spiegato l’ex sindaco di Aosta, oggi dirigente in Regione –, da qui in avanti si comincerà a pensare a queste Elezioni che, in questo momento, sono fondamentali. È necessario giocarsi questa partita. Ottenere un risultato è difficile, ma non per questo non ci si deve mettere impegno”.
Per questo, la campagna elettorale che sta impostando Centoz guarda anche oltre i confini strettamente locali: “L’obiettivo principale è quello di ‘battere’ bene tutto il territorio valdostano, dato che è la mia regione, ma l’idea è quella di caratterizzarsi come candidato espressione della montagna. In una lista di 20 candidati della stessa circoscrizione devi caratterizzarti per forza, e per uno che è stato sindaco di Rhêmes-Notre-Dame e Aosta parlare di montagna è naturale”.
La domanda – malevola – è però obbligatoria, dato che il 2025, con le Regionali e le Comunali, è dietro l’angolo. In chiaro: questa candidatura è anche un modo per “contarsi” in vista di appuntamenti non lontani?
Centoz dice di no: “Dipende da come uno vive le elezioni. Per me la campagna elettorale è per le Europee. Non è una conta per le Regionali, anche perché non mi misuro solo qui. Io non faccio calcoli sulle altre elezioni ma voglio dare una mano, nel mio piccolo, alla Valle d’Aosta e al Pd. Queste elezioni, oggi, sono fondamentali: c’è guerra in corso alle porte dell’Europa. E siamo in una situazione in cui le popolazioni alpine possono dire la loro e far sentire la loro voce”.
“È una decisione coerente con il percorso che abbiamo introdotto – aggiunge il segretario del Pd VdA Luca Tonino, raggiunto al telefono -. Mettiamo a disposizione una candidatura che può essere condivisa da tanti, soprattutto per la Valle d’Aosta. Una candidatura che non vuole andare contro nessuno”.
Spunta l’ipotesi Fulvio Centoz
24 marzo 2024
Le bocche, anzitutto quella del diretto interessato, sono cucite. Ma l’ipotesi è più che un’ipotesi. E, all’inizio della prossima settimana, potrebbe essere una conferma.
Il Partito democratico valdostano ci sta pensando seriamente e, dopo la direzione regionale in programma lunedì sera, 25 marzo, sapremo se Fulvio Centoz sarà candidato per le Elezioni europee per le quali, in Italia, si voterà il prossimo 9 giugno.
L’ex sindaco di Aosta – attualmente dirigente in Regione, responsabile dell’Ufficio autorità di gestione del Fondo sociale europeo – interpellato non conferma. Ma non smentisce neanche. Tutto è rimandato al post riunione del Pd valdostano.
A differenza della candidatura di Laurent Viérin, lanciata nei giorni scorsi da Pays d’Aoste Souverain, il percorso di Centoz è meno complicato, dal momento che, facendo parte di un partito che a livello nazionale esprime molti parlamentari, non ha bisogno di raccogliere le 30mila firme necessarie per presentarsi nella circoscrizione Italia nord-occidentale che comprende Piemonte, Liguria, Lombardia e – appunto – Valle d’Aosta.
Laurent Viérin si candida ufficialmente con Pas e lancia “un progetto aperto” per le Europee
E, facendo parte del Pd, non si apre neanche la questione del cosiddetto “apparentamento”, ovvero l’alleanza con i partiti nazionali che permette a quelli locali di inserire un candidato nelle liste circoscrizionali.
La questione non è comunque semplice. Per entrare nell’Europarlamento le liste devono superare la soglia di sbarramento del 4 per cento. A spanne, un candidato singolo deve raccogliere circa 50mila preferenze nella circoscrizione per poter essere eletto.
Qui, dopo la riunione di lunedì sera e in caso di esito positivo, entreranno in gioco gli alleati del Partito democratico nostrano. Per raccogliere un numero sufficiente di voti nella nostra regione, che ha “solo” 98mila 187 aventi diritto, stando al dato delle Elezioni politiche del 2022 – e contando comunque che si vota in tutta la circoscrizione – si deve arrivare necessariamente ad uno sforzo unitario.
Soprattutto dai lidi dell’Union Valdôtaine che lo scorso 26 febbraio, dal proprio sito web, spiegava che non ci sarebbe stato nessun candidato dall’area autonomista, rassegnandosi alla (quasi) impossibilità di eleggere un candidato valdostano in Europa. Uv che però, al momento, sembra più concentrata nell’operazione Réunion con Alliance Valdôtaine e Mouv’-Vallée d’Aoste Unie.
Come detto, i “se” sono molti. A partire dal più importante: “se” la direzione Pd darà il suo placet alla candidatura di Centoz alle Europee.
Elezioni europee, l’Union si sfila: “Impossibile eleggere un candidato valdostano”
26 febbraio 2024
Il silenzio si rompe. O meglio, ciò che era già chiaro agli occhi di tutti è ora ufficiale. Le prossime Elezioni europee, in programma in Italia domenica 9 giugno, non vedranno nessun candidato dell’area autonomista.
La risposta arriva direttamente dal sito web dell’Union Valdôtaine, e lascia pochi margini di interpretazione: “Parlando di Europa – scrive il Mouvement –, le elezioni si svolgeranno sulla base dell’attuale quadro normativo che prevede che la Valle d’Aosta sia compresa nella circoscrizione ‘Nord-Ovest’ con Piemonte, Lombardia e Liguria. Ciò rende praticamente impossibile eleggere un candidato valdostano”.
Il perché è presto detto, oltre ad essere questione nota: “Sostanzialmente, per far eleggere un candidato servono 50.000 voti – dice ancora l’Union –. Secondo i dati attuali e l’astensionismo diffuso, saranno forse 50.000 gli elettori che effettivamente si presenteranno ai seggi elettorali”.
La soluzione è un’altra: “È quindi più che mai necessario gettare le basi per giungere ad una modifica dell’attuale sistema normativo che possa garantire alla Valle d’Aosta l’elezione di un proprio rappresentante al Parlamento europeo”.
Questione, questa, “che si pone da tempo, già affrontata in passato e riproposta anche dal nostro presidente, Renzo Testolin, in occasione della visita della presidente del Consiglio Meloni in Valle d’Aosta che ad una domanda diretta ha risposto, sintetizzando: ‘Non preoccupatevi, finché l’Italia sarà rappresentata in Europa lo sarà anche la Valle d’Aosta’”, esprimendo, forse inconsciamente, un concetto che proprio non avremmo voluto sentire”.
Non solo: “Proposte legislative, finora ignorate, permetterebbero alla Valle d’Aosta di presentare al Parlamento europeo un candidato che abbia la speranza di essere eletto”.
Poi, la domanda per eccellenza che si pone il Mouvement: “Che senso ha presentare un candidato con la certezza che non verrà eletto? È uno scherzo per il candidato? Per gli elettori? Con quale spirito affrontare una campagna elettorale il cui unico messaggio è ‘andrà sicuramente male, speriamo non troppo?’”.
Poi, una risposta diretta a chi avanza dubbi sul progetto di Réunification: “Vogliamo, in questo 76° anniversario della nascita del nostro Statuto Speciale, riaffermare ancora una volta che la volontà politica di riunificare il mondo autonomista c’è. La ‘réunion’ è alle porte e quasi in arrivo. Come ogni progetto reale e concreto incontra a volte difficoltà, momenti di riflessione, ma nessuno si è tirato indietro e l’Union Valdôtaine è unita e concorde. Il Comitato è compatto, dialoga e trova soluzioni, c’è sintonia tra dirigenti ed eletti, nonostante congetture e pettegolezzi. Il percorso da seguire per noi è chiaro, e lo è sempre stato nel corso della nostra lunga storia”.
Esprì chiede ai partiti un’unica candidatura per la Valle d’Aosta
24 febbraio 2024
Tutto tace. Per le – sempre complicate, qui – Elezioni europee dei prossimi 8 e 9 giugno, tutto tace. Tranne Valle d’Aosta aperta – che scoperto le proprie carte lanciando la campagna elettorale con una candidatura lontana dai lidi regionali – la politica locale nicchia.
Basti pensare che cinque anni fa, allo scorso appuntamento per il rinnovo dell’Europarlamento, i candidati in lista in Valle erano diversi. In rigoroso ordine alfabetico: Edda Crosa (lista Pd-Siamo Europei), Marco Gheller (lista Autonomie per l’Europa, formata da Alpe, Uvp, Uv, Epav e Stella Alpina), Chiara Giordano (lista La Sinistra,) Piero Puozzo (MoVimento 5 Stelle), Paolo Sammaritani (lista Lega-Salvini Premier), Stefano Scopacasa (Casapound).
Per contro, il Consiglio regionale propone un’altra strada: scrivere una proposta di legge statale per assicurarsi la possibilità di avere un parlamentare europeo valdostano. Mozione approvata all’unanimità a gennaio.
A rompere il silenzio è Esprì, l’associazione culturale e d’opinione, che parla di “ultima chiamata” per avere un eurodeputato valdostano.
Il primo appello è arrivato mesi fa: “L’Europa, lo stiamo imparando con ritardo, sarà sempre più centrale nei processi decisionali che influenzeranno in futuro la vita dei suoi cittadini”, spiegavano. Ed è per questo – nonostante un’Europa più che “perfettibile” – che l’associazione lanciava “un appello a tutte le forze politiche affinché possa essere individuato un candidato comune, dai chiari e limpidi principi morali, sul quale concentrare i voti degli elettori valdostani ed avere quindi la certezza di ottenere un proprio rappresentante in seno al Parlamento europeo”.
Altrimenti, diceva Esprì, “sarà di nuovo la piccola e misera lotta politica di una comunità miope”.
Questo era l’appello lanciato alcuni mesi fa. Oggi, Esprì chiede “un impegno e un’assunzione di responsabilità, segno di maturità e lungimiranza, degli organismi dirigenziali dei vari movimenti, soprattutto di quelli sedicenti autonomisti”.
Le cose non sono andate così: “Invece, proprio da loro, che dovrebbero saper ricomporre un’area ben definita, se il progetto della Réunion fosse serio e non una chimera per gli appetiti di pochi, non è giunto alcun segnale di interesse. Noi, tuttavia, continuiamo a sostenerlo: solo uniti potremmo riuscire ad immaginare di avere un rappresentante in Europa”.
Poi, l’ultima chiamata, appunto: “Per questa ragione, e proprio per la rilevanza dell’obiettivo occorre andare oltre a vecchie e logore logiche di partito. In forza quindi dei principi autonomistici e di autodeterminazione dei popoli, elementi comuni delle forze politiche indipendentiste e autonomiste verso le quali è rivolta la nostra attenzione, Esprì ribadisce la necessità e l’urgenza di favorire un incontro per comprendere se vi sia o meno la volontà di raggiungere l’ambizioso proposito di un’unica e rappresentativa candidatura intorno a temi e proposte condivise”.
Una risposta
Gli incontri di ieri nella sede dell’Union hanno evidentemente trovato molte convergenze…
Uahuahuahuahuah!
Siete veramente alla frutta.