Emergenza alimentare, abrogato il regolamento del Servizio spesa di Aosta. Da gennaio si cambia

Il voto unanime è arrivato oggi, in Consiglio comunale. Il servizio necessita di maggiore flessibilità, da cercare in un nuovo regolamento che permetterà alle famiglie stesse in difficoltà di fare la spesa scegliendo anche gli esercizi, ampliando la platea ai negozi di prossimità.
Politica

I tempi di “incubazione” erano stati lunghi, forieri di riunioni e di confronti. Oggi, però, a due lockdown e un’estate di distanza, il regolamento per l’erogazione del servizio spesa per le famiglie in difficoltà di Aosta – approvato il 17 giugno – non è più adeguato, ed è da cestinare.

La decisione era maturata già qualche giorno fa, durante i lavori della IV Commissione, e una cambiamento frullava in testa alla Giunta del Capoluogo da qualche tempo. Una unanimità riflessasi anche oggi, nel Consiglio comunale che quel regolamento lo manda definitivamente in soffitta.

La ratio che sottende la spiega il relatore unico della delibera, che non a caso è un consigliere di minoranza, a dimostrazione di ritrovata unità in aula: Paolo Laurencet di Fratelli d’Italia/Forza Italia: “In commissione è emerso che il regolamento, per come strutturato, risulta essere particolarmente rigido e di difficile applicazione. Il che ha fatto registrare anche dei ritardi nell’erogazione del servizio. La situazione di emergenza non è rimasta la medesima di quando questo regolamento è stato approvato, visti i cambiamenti dovuti al susseguirsi dei diversi Dpcm, le chiusure in autunno, l’istituzione delle fasce di colore e in ultimo il lockdown natalizio”.

Una “eccessiva rigidità”, aggiunge il consigliere, che mal si concilia con “la mutevolezza rapida del contesto, che al momento necessita di risposte più flessibili e a misura di cittadino”.

Il nuovo regolamento – la Commissione si riunirà ai primi di gennaio per provare a definirlo – non vedrà più il Comune consegnare i beni di prima necessità, ma saranno i nuclei stessi a recarsi a fare la spesa, attraverso – questa è l’idea – dei buoni da erogare.

Chi avrà diritto, quindi, potrà andare a fare la spesa dove preferirà. O, per dirla con Laurencet “vogliamo mettere in condizione le famiglie che potranno beneficiare del servizio discegliere dove recarsi e utilizzare il buono al quale hanno diritto, anche nei negozi di prossimità e non solo attraverso la grande distribuzione, ampliando quindi la platea a chi può usufruire del servizio e dando una mano anche a chi è stato più colpito dalle chiusure”.

Modi ancora da definire – si parla anche della possibilità di utilizzare una carta prepagata –, con la volontà di stringere i tempi: “Ho chiesto al Presidente Tripodi di convocare la IV Commissione ai primi di gennaio – ha aggiunto l’Assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati – per ragionare anche su un intervento proposto dal Celva per il quale è importante condividere le modalità di erogazione del servizio ed i beneficiari”.

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