Molte conferme, molte liste uniche e qualche sorpresa. La Grand-Combin verso le Elezioni comunali

Nell'Unité Grand-Combin saranno dieci i comuni ad andare al voto a settembre. Tutti, quindi, tranne Saint-Oyen. Tanti i sindaci a caccia di una riconferma ma, tra qualche defezione, non mancano le sorprese. Tra queste, la possibile sfida "fratricida" ad Étroubles.
La sede dell'Unité des communes Grand-Combin a Gignod
Politica

Mancano poco meno di quattro mesi alle Elezioni comunali 2025 di settembre. E l’aria, all’ombra del Grand Combin, sembra piuttosto tranquilla. I motivi – facendo un check di quanto succede nell’Unité dove, tranne Saint-Oyen prima commissariato e nel quale si è poi votato a metà novembre 2022, dieci comuni andranno al voto –, sono in realtà semplici: molte conferme tra i sindaci uscenti, molte liste uniche.

Ma non tutto tace, anzi. Tra riconferme e alcune defezioni, non manca qualche notevole eccezione. E neanche diversi “spifferi” di paese, che aspettano solo conferme.

Ad Étroubles, Calchera si sfila. Sarà “Tamone contro Tamone”?

Il municipio di Étroubles - Foto Lovevda
Il municipio di Étroubles – Foto Lovevda

Se a Gignod non ci sarà una nuova puntata di Farcoz contro Farcoz, come nel 2020, qualche tornante più in alto, ad Étroubles, la sfida all’orizzonte è Tamone contro Tamone. In questo caso, è certo che la fusciacca rimarrà in famiglia. L’attuale sindaco Marco Calchera, primo cittadino dal 2015,  è infatti pronto a fare un “passo di lato” per fare spazio ad Andrea Tamone.

“Mi candiderò come vice – spiega Calchera -. La mia scelta è legata all’onestà verso me stesso, per le energie che posso metter in campo nei prossimi anni. Ho fatto dieci anni splendidi, non credo di avere le stesse energie. Bisogna ragionare in modo diverso. La volontà è quella di costruire comunque una continuità e cercare di evitare strappi in paese. Sarà quindi un passaggio di consegne dolce”.

La squadra è praticamente pronta e vedrà alcuni nuovi innesti per favorire un ricambio. Sulla sfida in famiglia all’orizzonte, Calchera dice: “Mi occupo della nostra di candidatura, su cui c’è stata un’ampia convergenza”.

Andrea Tamone si troverà con ogni probabilità di fronte il fratello, e già sindaco di Étroubles dal 2000 al 2015, Massimo Tamone: “Dopo quasi trent’anni di impegno nella Pro loco, come sindaco e in altri ruoli, mi ero allontanato dalla vita amministrativa dal 2015. Anche perché era stata eletta una lista che criticava sistematicamente quanto avevamo fatto noi. In questi anni mi sono dedicato alla Fondazione Barry e poi, per cinque anni, ho collaborato con il presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin. Ma, guardando a quanto accaduto in questi ultimi dieci anni, provo una grande delusione: le cose, qui, vanno male“.

Non solo: “I prossimi cinque anni saranno fondamentali per il futuro di Étroubles, addirittura per la sua sopravvivenza – prosegue Massimo Tamone -. Negli ultimi quindici anni ho visto poco entusiasmo, poca lungimiranza e poco amore per il paese. E tutto questo si è riflesso in molte scelte. Hanno costruito una strada che ha rovinato i prati di Étroubles, fatto loculi che non servono a nessuno, ridipinto la latteria non comunale senza rispetto, cancellandone la storia, diverse attività commerciali hanno chiuso. Ci sono state iniziative fuori luogo, come l’illuminazione della via Francigena. Ma per chi, poi? O ancora, la cessione di spazi pubblici ad attività commerciali senza un vero disegno. Si torna persino a parlare di una centralina nel vallone di Barasson, su cui a suo tempo avevamo combattuto”.

Ma le cose da dire dall’aspirante – ed ex – sindaco sono molte: “A breve sarà inaugurata la nuova statale 27. Ma che ne sarà della vecchia strada? Chi la gestirà? Il paese, intanto, sta morendo: la Pro loco è sparita, la biblioteca fa il possibile, ma è sola. Il museo è abbandonato, il museo storico non esiste più, gli alpeggi sono dimenticati. Ad Étroubles servono impegno, dedizione e amore. Tutte cose che, purtroppo, in questi anni sono mancate. Proviamo a vedere se qualcuno condivide con me questa visione. I tempi per decidere ci sono ancora”.

Sulla sua candidatura alla posizione apicale del comune, Massimo Tamone dice: “Non è fondamentale che il candidato sia io. L’importante è che ci sia voglia di fare: per tutti si può trovare un ruolo. Servono tempo, dedizione e amore per il paese. Poi si vedrà. Ma l’importante è fare bene”.

I dubbi di Gignod

Il municipio di Gignod
Il municipio di Gignod

Se ad Étroubles la sfida si accende, a Gignod i pensieri sono ancora molti. Il tempo c’è, anche se comincia a stringere. L’intenzione è che si possa andare avanti in continuità, ma ci sono ancora dei nodi da sciogliere. Dopo dieci anni da Prima cittadina, la sindaca Gabriella Farcoz spiega la situazione: “Siamo ancora in fase di profonda riflessione. L’ideale sarebbe fare i tre mandati per realizzare gli obiettivi che ci siamo fissati”. Ma, al momento, non c’è nessuna certezza. O quasi. Il Presidente dell’Uv Joel Farcoz, candidato 5 anni fa in contrapposizione all’attuale sindaca, non sarà della partita e al momento non sembrano esserci candidati a raccogliere il testimone dall’attuale opposizione.

Idee chiare a Saint-Rhémy-en-Bosses

Saint Rhemy en Bosses
Saint-Rhémy-en-Bosses Ph Simone Fortuna

A Saint-Rhémy-en-Bosses, salvo sorprese si profila una lista unica, con l’attuale sindaco pronto alla ricandidatura. “Mi ricandido – conferma Alberto Ciabattoni –. Penso che abbiamo fatto abbastanza bene e vorremmo finire i progetti. Per questo c’è la volontà di andare avanti per una seconda legislatura.” Ad affiancarlo sarà sempre l’attuale vice Simone Real. “In parte la squadra sarà la stessa, in parte ci saranno dei rinnovamenti – aggiunge il Primo cittadino uscente e, forse, rientrante –. Voglio in squadra solo gente motivata”.

Allein verso la riconferma del sindaco. Forse

Il municipio di Allein
Il municipio di Allein

Anche il sindaco di Allein, Piergiorgio Collomb, in carica dal 2025, sembra pronto ad un nuovo mandato. Anche se al momento non ha sciolto le riserve e spiega, telegrafico: “Devo ancora trovarmi con la squadra attuale per fare le valutazioni”.

Giochi fatti a Valpelline: una conferma e quattro new entry

Il Municipio di Valpelline
Il Municipio di Valpelline

Nuovo mandato all’orizzonte anche per il sindaco di Valpelline, Maurizio Lanivi, che spiega: “Stiamo ultimando la squadra e ci saranno quattro new entry. Abbiamo dei progetti da concludere e, quindi, puntiamo ad andare avanti”. In attesa di “scoprire” la composizione del Consiglio e della Giunta, l’altra certezza è la lista unica, come già avvenuto alle Elezioni comunali del 2020.

Uno di Doues?

Il municipio di Doues
Il municipio di Doues – DFoto Comune di Doues

Sulla carta, tutto sembra facile. Anche se poi non lo è. Dopo l’elezione di Franco Manes a deputato, nel settembre 2022, il suo vice Giorgio Abram è diventato sindaco di Doues. Sembrava naturale, quindi – dopo due anni e mezzo alla guida del Comune – una sua riconferma. Invece nulla è scontato.

“Sto valutando la possibilità di lasciare la carica a qualcun altro, possibilmente più giovane di me – spiega il Primo cittadino di Doues –. Ma, in questo momento, non ho elementi, anche perché il Vicesindaco (Daniel Diémoz, classe 1997, ndr.) mi ha chiesto di proseguire nel suo incarico per fare esperienza e non ho però trovato altre disponibilità al momento”.

Ergo, sembra delinearsi – anche perché ad oggi paiono non esserci liste alternative – un “Abram bis”. Anche se il diretto interessato dice: “Non ho ancora sciolto ancora l’ultima riserva, devo parlarne, correttamente, con il Consiglio, ma probabilmente darò la disponibilità. Ne stiamo discutendo e la squadra di Giunta è abbastanza compatta. Penso che nel giro di un mese scioglieremo il ‘nodo’”.

Con un rammarico: “Nei piccoli paesi, almeno nel nostro, al momento non è così scontato trovare persone che vogliano mettersi a disposizione per un’esperienza nella pubblica amministrazione, almeno rispetto a qualche decennio fa”.

Unione d’intenti a Roisan, Diémoz verso il quarto mandato

Vista su Roisan Foto Comune di Roisan
Vista su Roisan – Foto Comune di Roisan

Se i giochi non sono fatti, in quel di Roisan, ci siamo molto vicini. Già a fine febbraio, il sindaco Gabriel Diémoz si era detto disponibile ad un nuovo giro, che per lui sarebbe il quarto. Oggi – in attesa di un Consiglio comunale per “tirare le fila” –, il Primo cittadino uscente conferma la sua posizione.

“Il clima di incertezza sulle elezioni ha destabilizzato un po’ anche chi voleva avvicinarsi – dice Diémoz –. Ora che si può partire, da parte mia c’è la disponibilità a dare una mano in qualsiasi forma, e anche a continuare come Sindaco. Adesso cercheremo di sostituire i consiglieri che hanno manifestato la volontà di non proseguire, anche per questioni di motivazione, per lasciare spazio a chi vorrà fare questa esperienza. Dobbiamo adoperarci per coinvolgere anche la popolazione giovane, importante per la continuità futura”.

In paese, come già nel 2020, non sembrano esserci all’orizzonte nuove liste. “In realtà non mi dispiacerebbe ci fosse un’altra lista, perché il confronto è sempre utile e produttivo e due liste significano 30 persone coinvolte, un bel segnale. Va detto, però, che in questi anni abbiamo lavorato per unire e per avere obiettivi comuni. Siamo contenti degli ultimi cinque anni e in Consiglio non c’è nessuna volontà di ‘spaccare’ il gruppo”.

Qualcosa – ma a dirlo saranno i prossimi giorni –, potrebbe però cambiare rispetto alla consiliatura che sta volgendo al termine. Si aspettano infatti conferme sulla squadra di Giunta nella quale – a quanto si dice – potrebbe esserci qualche avvicendamento rispetto all’oggi.

Oyace di slancio verso il bis della sindaca

Il municipio di Oyace Foto Comune di Oyace
Il municipio di Oyace – Foto Comune di Oyace

Ad Oyace, invece, la situazione è diametralmente opposta. Cinque anni fa, l’incertezza regnava sovrana: il sindaco uscente Remo Domaine – era il giugno 2020 – era stato sospeso dalla carica, per via della legge “Severino”, a seguito di un’inchiesta per corruzione su una centralina elettrica realizzata in paese. Sospensione che, con il Primo cittadino, ha fatto decadere l’intera Giunta.

“Ad agosto 2020 non avevamo ancora chiuso la lista, avevamo sei persone su undici – spiega la sindaca Stefania Clos –. Cinque anni dopo abbiamo già cominciato a ragionare da maggio, aprendo a chi si propone e anche ad altri, cercando di ricomporre le fratture. Non abbiamo molti posti, sugli undici in lista ne ‘ballano’ due. Spero che questi cinque anni di amministrazione abbiano fatto vedere che qualcosa è cambiato, che si può andare avanti. Non siamo supereroi né tuttologi e se qualcuno vuole farsi avanti è ben accetto”.

Clos è comunque in pole per la riconferma, tolto che non sembrano muoversi possibili liste alternative: “Avremo sicuramente delle uscite, come il nostro vicesindaco (Leone Landry, ndr.) che dopo tanti anni lascia. È una persona che ha fatto, in tutti i sensi, la storia dell’amministrazione e della Pro loco. Ho dato la disponibilità ad una mia candidatura ma ho anche detto che, in piccolo comune come Oyace, sindaco e vice devono essere una cosa sola. Quindi, ho chiesto ‘carta bianca’ per sceglierlo”.

“Sono dispostissima a fare non un passo indietro ma due se qualcuno volesse fare il sindaco o il vice – aggiunge Clos –, ma nella prima riunione dopo l’ultimo Consiglio comunale nessuno ha segnalato niente. Abbiamo avuto però diversi giovani disposti ad entrare. Il che è un gran bene perché sono il futuro del paese”.

Un punto interrogativo ad Ollomont

Ollomont - Foto Facebook Comune di Ollomont
Ollomont – Foto Facebook Comune di Ollomont

Ad Ollomont, di certo, al momento c’è poco. Il sindaco uscente David Vevey, dopo cinque anni, sembra voler fare un passo indietro. O, almeno, ci pensa: “Al momento non ho confermato nessuna disponibilità ufficiale a proseguire – spiega –. Sto valutando, cercando di capire esattamente se si riesce a formare un gruppo di persone per proseguire con alcuni progetti di interesse comune. Però ora non saprei confermare la mia candidatura o meno, sono in fase di valutazione”.

Pensiero con una ratio che sottende: “È una riflessione anche mia personale, dopo gli ultimi mesi non facili in amministrazione dovuti ad alcune idee un po’ contrastanti all’interno del gruppo”, chiude Vevey.

Voci di corridoio, in compenso, davano per buono il ritorno di Joël Créton, già sindaco di Ollomont dal 2005 al 2020 e attualmente presidente del Bim. Il diretto interessato smentisce e fuga ogni dubbio: “No – dice –, non ci sto pensando e non sto nemmeno facendo un’altra lista. Da parte mia, ho tutte altre idee in mente e sono indirizzato su altri lidi”. Malignando, la domanda nasce spontanea. Ma Créton anticipa: “E quando dico ‘altri lidi’ non parlo delle Elezioni regionali”.

Bionaz, un bis senza intoppi

Il Municipio di Bionaz
Il Municipio di Bionaz

Liste nuove sembrano non esserci. Per l’unica presentatasi nel 2020, la strada sembra bella asfaltata verso un bis del sindaco uscente Valter Nicase. Che conferma: “Ho dato la mia disponibilità a proseguire ai membri del Consiglio comunale uscente e ho incassato il loro avvallo – spiega –. Sicuramente mi presenterò ancora per un secondo mandato”.

Qualcosa cambierà, ad ogni modo: “La Vicesindaca uscente (Daisy Barailler, ndr.) non si candiderà più per motivi personali, ma al 95 per cento la squadra è pronta – chiude Nicase –. Non abbiamo grossi problemi con le liste. Forse, l’unico è stato trovare delle candidate soprattutto perché perdiamo la Vicesindaca, che è donna. Ma abbiamo trovato una soluzione”.

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