A fine febbraio, era il 20, l’annuncio: entro il 2026 il Comune di Aosta si doterà di due autobus a emissioni zero, con alimentazione elettrica o a idrogeno. A deciderlo la giunta del capoluogo in seguito all’assegnazione ai Comuni delle risorse del Pnrr, per “Rinnovo flotte bus e treni verdi”, che per Aosta, in qualità di capoluogo di regione, ammontano a 1 milione 115mila 971 euro. Fondi gestiti, tramite una convenzione, dal Dipartimento Trasporti e mobilità sostenibile dell’Assessorato regionale Ambiente, titolare della gestione del contratto di servizio per il Trasporto pubblico locale (TPL).
In questi giorni, una nuova delibera – che richiama quella di febbraio – ha approvato la bozza di Convenzione e gli adempimenti per regolamentare la collaborazione tra Comune di Aosta, Regione e Svap. Operazione che fa il paio con il recente inserimento della Valle d’Aosta nella graduatoria – pubblicata dal Ministero delle Infrastrutture – per l’assegnazione dei fondi Pnnr per la realizzazione di una rete nazionale di distributori di idrogeno per autotrazione.
“L’adesione al finanziamento previsto dal Pnrr rappresentava un’occasione da non perdere per il Comune di Aosta – commentava a febbraio l’assessore alla Mobilità Loris Sartore – e ci permetterà, per il tramite della Regione e della società SVAP, titolare della concessione del trasporto pubblico urbano, di implementare la flotta circolante in città con due mezzi a emissioni zero. Abbiamo dato indicazione che gli autobus che saranno acquistati utilizzino l’alimentazione elettrica in accordo con quanto aveva deciso il Consiglio comunale nello scorso mese di settembre in materia di sostituzione progressiva del parco auto comunale circolante con mezzi elettrici ma, soprattutto, tenuto conto del fatto che l’acquisizione di bus che utilizzano tale alimentazione potrebbe inserirsi nelle linee delle navette urbane in tempi non vincolati alla realizzazione di infrastrutture di supporto per l’alimentazione dei veicoli come, invece, avverrebbe nel caso di mezzi a idrogeno. La scelta definitiva spetterà comunque all’Amministrazione regionale, che potrebbe privilegiare autobus a idrogeno nel caso riuscisse ad avviare in tempi utili e compatibili con l’andamento della rendicontazione al Ministero la realizzazione di un sito ad hoc destinato al trattamento dell’idrogeno stesso”.
Una risposta
ma lo sanno che l’idrogeno si stocca a 700 bar oppure in forma liquida q -250 gradi? lo sanno che le molecole di H2 sono le più piccole e quindi l’acciaio si degrada? lo sanno che l’idrogeno è un potente esplosivo?