La presidenza della Regione a Testolin è ora un “giallo”

Oggi, i movimenti si sono incontrati. Anche se un nuovo “faccia a faccia” dovrebbe essere in agenda già domani. Gli alleati chiedono chiarezza all'Uv, alle prese con un Comité ed un gruppo consiliare spaccati al proprio interno. Incontro che, comunque, difficilmente sarà risolutivo.
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Politica

La presidenza Testolin ora è un giallo. Se già il “via libera” alla staffetta con Lavévaz aveva aperto più di una crepa nello stesso Comité fédéral, ora a chiedere all’Union valdôtaine una linea chiara sono gli alleati di governo.

Oggi, i movimenti si sono incontrati. Anche se un nuovo “faccia a faccia” dovrebbe essere in agenda già domani, all’ora di pranzo, quando il “gruppo degli undici” – formato dai sette consiglieri Uv e i quattro di Alliance/VdA Unie – si vedranno con il resto della maggioranza, ovvero i rappresentanti di Pd, Stella alpina ed Evolvendo.

L’obiettivo è quello di “dirimere la matassa”, ma soprattutto condividere con gli alleati le decisioni prese in un Comité spaccato, in rotta anche con parte dello stesso gruppo consiliare unionista che, a sua volta, non è compatto sull’incarico all’ex presidente Testolin.

L’atmosfera è comunque tesa. Da un lato, gli alleati – che si stanno forse un po’ spazientendo – chiedono all’Uv chiarezza e condivisione. Dall’altro, le “alchimie” in Consiglio regionale – i numeri sono quelli, i consiglieri sono quelli – sembrano finite. Al di là di Testolin presidente. A meno di non voler puntare, questione che risale a mesi fa, a tessere un nuovo dialogo con la Lega. Rovesciando, quindi, il tavolo delle alleanze.

Difficilmente, ad ogni modo, il vis-à-vis di domani sarà risolutivo. Anzi. Anche perché il beau geste di Lavévaz nei confronti di Testolin resta, ai più, incomprensibile. È un atto dovuto nei confronti del predecessore, il più votato della lista? È la sconfessione del lavoro fatto in questi due anni dall’attuale presidente? È una sorta di inedita auto-sfiducia? La cosa certa è che, dopo l’incontro di domani ed una decisione del Comité la palla potrebbe passare al Conseil fédéral, che già una volta aveva sconfessato la linea voluto dal gruppo consiliare e che ora in diversi all’interno del Mouvement chiamano in causa.

Il parlamentino unionista ratificherà la decisione presa? O ci sarà un’ennesima spaccatura. Per queste risposte è ancora presto. E, con tutta probabilità, lo sarà anche domani.

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