Le crepe dello stabilimento termale nel mirino del Consiglio comunale di Saint-Vincent

Dal 2010 al 2020, dieci anni di inadempienze contrattuali, lavori mai conclusi e incarichi a consulenti legali. Nel 2021 la volontà di rimettere mano al "dossier termale".
Fons Salutis - edificio storico, ex stabilimento termale di Saint-Vincent
Politica

Nel 2010 veniva stipulato un accordo tra il Comune di Saint-Vincent e il raggruppamento temporaneo di imprese Bonatti Spa, capogruppo con sede a Parma, Ergon Engineering Srl ed Europam Srl per riqualificare il complesso termale della località.

Nel 2012, terminati i lavori delle “Nuove Terme” e del centro nefrologico – cosiddetto primo stralcio funzionale -, si procedeva con l’approvazione delle opere sull’edificio storico “Fons Salutis”, mai realizzate. Da allora più nulla, se non le richieste, avanzate dal concessionario, di ridefinire le tempistiche di ultimazione degli interventi e i continui solleciti da parte del responsabile unico del procedimento (RUP comunale).

Pur di superare lo stallo, nel 2020, l’amministrazione riconsidera le azioni specificate nella convenzione siglata dieci anni prima proponendo di farsi carico degli oneri derivanti dagli interventi di revisione della funicolare, di sospendere gli obblighi nei confronti dell’Hotel Source e della Fons Salutis, fermo restando per quest’ultima la necessità da parte del concessionario di occuparsi della messa in sicurezza, del rifacimento dei manti di copertura, del ripristino degli intonaci e della sistemazione del parco di pertinenza.

Ieri sera la questione ha animato il Consiglio con l’istanza presentata dai gruppi di minoranza. Tra le richieste di chiarimento, rivolte al Sindaco Francesco Favre, quella della consigliera Carmen Jacquemet, interessata a conoscere il motivo della revoca dell’incarico all’Avvocato Casati, legale esperto in project financing, che si stava occupando del dossier termale e “aveva fatto intravedere un qualche barlume di accordo”, in favore della nomina dell’Avvocato Donadio. Il primo cittadino precisa “non togliamo l’incarico a Casati per darlo a Donadio. Il lavoro di Casati c’è, è agli atti e verrà valorizzato” e chiarisce la differenza di ruolo dei due legali.

Aggiunge ancora Jacquemet “sono ormai sette anni che procrastinano l’avvio dei lavori. Le grosse speranze alimentate con la firma del project financing sono naufragate”. Il legale Casati stava lavorando per dare una “scossa” alla situazione. Specificando che non per forza sia necessario arrivare ad aprire una causa, che danneggerebbe le casse comunali, la consigliera dichiara le inadempienze contrattuali vanno fatte rispettare.

Più cauto il Sindaco Favre. Se durante il primo intervento afferma “l’inadempienza contrattuale è evidente”, torna poi sui suoi passi per dire “noi parliamo di criticità, le eventuali inadempienze le valuterà chi ne ha le competenze”.

Che siano inadempienze o soltanto criticità, è scritto nero su bianco che i lavori effettuati sono solo un terzo di quelli inizialmente previsti. Mai completate infatti le opere sugli edifici fatiscenti della Fons Salutis e dell’Hotel Source. Sono stati realizzati soltanto gli interventi relativi allo stabilimento termale idroponico-inalatorio, al centro benessere, al poliambulatorio e al centro nefrologico, con una spesa di poco superiore a 9 milioni di euro.

Importanti in termini di offerta e occupazione con conseguenti ricadute turistiche positive sull’economia del paese le Terme sono e restano un punto di riferimento per l’intera località. Il Consiglio comunale concorda sulla necessità di individuare una soluzione e dialogare per trovare un accordo stragiudiziale con il concessionario.

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