L’inchiesta dei NAS arriva in Consiglio regionale

I criteri che guidano i NAS vanno avanti autonomamente e dunque non è dato sapere quali alpeggi siano coinvolti. La diffusione in Valle di capi malati si aggira sul 3%. Al 31 agosto 2008 il conteggio dei danni: 130 domande di rimborso per 900mila euro.
Mucche al pascolo nella Valle di Rhemes
Politica
L’inchiesta che i NAS stanno portando avanti in queste settimane tra le aziende agricole e gli alpeggi valdostani è arrivata anche tra i banchi del Consiglio regionale. Il tema è caro alla Valle d’Aosta, e non ha mancato di sollevare  polemiche, soprattutto perché l’inchiesta è partita nel momento del ritorno degli animali dall’alpeggio, la désarpa, determinando così il blocco di alcune stalle, ha inoltre causato “assenze” importanti alla finalissima della Bataille de Reines della scorsa settimana e rappresenta un terremoto di cui non si capisce quando termineranno le scosse di assestamento.  A chiedere chiarimenti e delucidazioni sulla questione sono state due interpellanze presentate in Consiglio regionale da Popolo delle Libertà e dal Partito Democratico. I criteri che guidano i NAS vanno avanti autonomamente e dunque non è dato sapere quali alpeggi siano coinvolti. L’assessore alla Sanità Albert Laniéce per questo motivo non ha potuto chiarire ulteriormente il quadro in questione se non fornendo alcuni dati “A fine settembre erano 21 le aziende ispezionate – ha evidenziato l’assessore – fra le quali 10 alpeggi. Questi controlli non rientrano nei programmi di risanamento regionale. Il 6 ottobre ho inviato una lettera al Comandante dei NAS di Torino evidenziando che questi controlli a tappeto andavano a sovrapporsi all'attività di risanamento”.
Rispetto alla situazione dei capi infetti da tubercolosi bovina ha poi aggiunto che “la situazione è migliorata per la gravità delle lesioni, ma abbiamo sempre una percentuale del 2,9-3%. Il sistema di profilassi della campagna di bonifica per il 2008-2009 è basato sulla normativa nazionale e adattato alla situazione epidemiologica locale. Abbiamo l'obbligo di monitorare attentamente la situazione."

Al 31 agosto 2008 il conteggio dei danni è stato di 130 domande di allevatori con revoca o sospensione di qualifica per tbc e brc per un importo totale di circa 900.000 euro. Il dato è stato fornito dall’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Isabellon, che ha ricordato come i capi malati e giudicati inguaribili vengano ripagati all’allevatore dalla Regione con “un’indennità fissata nella misura del 50% della differenza fra il valore zootecnico dell'animale, sulla base dei valori di mercato ed il totale dell'importo risultante dalla somma dell'indennità di abbattimento determinata ai sensi della normativa nazionale e l'eventuale valore di recupero delle carni”. I danni da risanamento fino al 15 novembre 2007 sono stati gestiti nell'ambito del programma assicurativo AREV e ne beneficiavano solamente gli assicurati. A fine 2007, la Giunta ha stabilito i criteri per il rimborso dei danni che riguardano essenzialmente la mancata produzione dei capi abbattuti, la diminuzione del valore del latte, il rimborso per la mancata commercializzazione dei vitelli e degli ovi-caprini.

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