L’autostrada A5 resterà aperta, scongiurata la chiusura

Stamattina il vertice alla prefettura di Torino. Dopo il summit è il presidente della Regione Piemonte Cirio ad annunciarne l’esito: “L’Autostrada Torino-Aosta non chiude. Abbiamo chiesto a gran voce e ottenuto che il vertice si chiudesse con una soluzione ed è arrivata”.
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Politica

La chiusura dell’autostrada A5 nel tratto Scarmagno-Ivrea – in programma a sorpresa, dopo una lettera inviata dalla società Ativa al Ministero dei Trasporti alla Regione lo scorso 18 gennaio – per oggi, lunedì 22 gennaio alle 14, è scongiurata.

Stamattina, alle 11, il vertice alla prefettura di Torino. Dopo il summit è il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio (Forza Italia) ad annunciarne l’esito sui social: “L’Autostrada Torino-Aosta non chiude. Abbiamo chiesto a gran voce e ottenuto che il vertice di questa mattina in prefettura si chiudesse con una soluzione e questa soluzione è arrivata”.

“L’autostrada non chiude e continuerà ad essere gestita nella modalità attuale, senza ulteriori penalizzazioni per l’utenza – aggiunge Cirio nel suo post –. Abbiamo difeso le ragioni dei nostri cittadini e del nostro sistema economico che non avrebbero compreso e non potevano accettare l’interruzione di un collegamento così importante per il Piemonte”.

Pericolo scampato? Non definitivamente. In una nota, il presidente della Regione Renzo Testolin spiega: “Dopo aver evitato oggi la chiusura del tratto autostradale che collega la Valle d’Aosta con Torino è ora necessario che si trovino le soluzioni tecniche per scongiurare il rischio che l’impasse tra Ministero e Ativa si ripresenti nei prossimi mesi. In questa vicenda è in ballo non solo l’accessibilità della Valle d’Aosta, ma anche l’interesse generale dell’intero Paese a garantire il transito verso i due trafori alpini strategici del Monte Bianco e del Gran San Bernardo”.

Le reazioni politiche

“Alla fine, così come condiviso personalmente già nell’incontro di sabato mattina a Torino con il vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Antonio Tajani, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ringrazio per la grande attenzione e per l’impegno profuso, hanno vinto il buon senso e l’interesse supremo di cittadini e imprese, poiché una chiusura dell’autostrada A5 Torino-Ivrea-Aosta, dopo le già forti limitazioni al traffico pesante in vigore lungo la bretella autostradale Ivrea-Santhià, avrebbe messo letteralmente in ginocchio sia la Valle d’Aosta sia il Canavese nel pieno della stagione turistica invernale”.

A scriverlo, in una nota, la coordinatrice di Forza Italia Valle d’Aosta Emily Rini. Soluzione, aggiunge, “a cui si è giunti grazie a un proficuo lavoro di squadra, che per Forza Italia ha visto interessato anche il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Tullio Ferrante, che dimostra una volta di più come poter contare su interlocutori seri, credibili e concreti, a Roma come a Torino, sia di vitale importanza per poter fornire risposte positive e tempestive anche sul territorio valdostano”.

“Alla notizia che la principale via di comunicazione della Valle d’Aosta avrebbe potuto essere chiusa, isolandoci quindi in un periodo di alta affluenza turistica ed a pochi giorni dalla millenaria Fiera di Sant’Orso, arrecando un danno incalcolabile al nostro tessuto socio-economico la Lega si è immediatamente attivata”, si legge invece in una nota del Carroccio valdostano.

“L’importante lavoro condotto nel fine settimana con sinergia fra ministro e viceministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini e Edoardo Rixi, in costante collegamento con la senatrice Nicoletta Spelgatti, ha permesso di scongiurare la deprecabile eventualità di aggiungere anche questa via di comunicazione tra quelle non percorribili per raggiungere il nostro territorio”.

“Ancora una volta la Lega, con il suo intervento tempestivo, ha dimostrato grande attenzione verso il territorio ed il valore di avere espresso un suo rappresentante alle ultime elezioni politiche”, chiude la nota.

Sull’ipotesi di chiusura della A5 Manes presenta un’interrogazione al Ministro Salvini

21 gennaio 2024

Franco Manes camera
Franco Manes camera

La notizia della lettera di Ativa nella quale si ipotizzava una chiusura per domani, luned’ 22 gennaio, del collegamento autostradale da Torino verso la Valle all’altezza del nodo idraulico di Ivrea, arriva a Roma.

Dopo la lettera inviata dal presidente della Regione Testolin al Ministero dei Trasporti, il deputato valdostano Franco Manes, in una nota,esprime profondo sconcerto e preoccupazione per la decisione, annunciata da Ativa in data 18 gennaio, di interrompere da lunedì 22 gennaio il collegamento autostradale Ivrea-Scarmagno in entrambi i sensi di marcia”.

“Questa misura, che prevede l’uscita obbligatoria allo svincolo di Scarmagno per tutti i mezzi ed esclude la circolazione dei mezzi con massa superiore alle 19 tonnellate – dice Manes -, potrebbe  comportare un ulteriore problema all’accessibilità della Valle con conseguenze serie all’economia locale”.

“In una situazione già complessa per il traffico pesante, che vedeva il reindirizzamento del traffico su Torino con notevoli disagi e costi aggiuntivi per gli utenti, questa decisione aggrava ulteriormente la situazione ,” dichiara il deputato Manes. “È inaccettabile che una decisione di tale impatto venga comunicata in questa maniera, senza una preventiva concertazione mettendo in serio rischio l’integrità economica di intere regioni.”

Per questo, il deputato ha presentato ieri, sabato 20 gennaio, un’interrogazione a risposta immediata al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini nella quale si chiedono chiarimenti “sulla reale situazione del tratto autostradale in questione e sulle soluzioni previste per evitare ulteriori disagi al sistema viario di accesso alla Valle d’Aosta”.

Nell’interrogazione Manes si legge: “Tenuto conto che appare alquanto strano che tale decisione sembra non sia stata preventivamente definita con le strutture competenti territoriali e che tale decisione risulta non sostenibile nelle tempistiche e modalità senza un’adeguata concertazione; è necessario conoscere con esattezza la situazione reale sul tratto di viabilità in questione e quali siano le soluzioni idonee a non creare ulteriori aggravi al sistema viario di penetrazione della Valle D’Aosta, tenuto conto delle modalità che sembrano essere state definite ad oggi”.

“È fondamentale – dice il parlamentare – che vengano prese in considerazione soluzioni più adeguate che non penalizzino ulteriormente gli utenti e le economie locali già duramente colpite dalle chiusure del Traforo del Monte Bianco.”

Non solo. Nell’atto, il deputato sollecita “la necessità di convocare in brevissimo tempo un tavolo tecnico e politico permanente con le strutture competenti e con le Regioni interessate, al fine di tutelare certamente la sicurezza dei cittadini, ma anche per evitare di compromettere l’economia della regione Valle d’Aosta, del Canavese e della città metropolitana di Torino”.

“È urgente ipotizzare soluzioni più adeguate all’attuale situazione del sistema viario e ferroviario tra la Valle d’Aosta e il Piemonte – chiude Manes -. Solo attraverso un dialogo costruttivo e una pianificazione attenta e condivisa è possibile garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini, senza compromettere l’accessibilità e la vitalità delle nostre regioni”.

L’ipotesi della chiusura dell’A5 ad Ivrea preoccupa. Testolin scrive al Ministero

20 gennaio 2024

Consiglio Regionale Elezione governo Testolin
Consiglio Regionale Elezione governo Testolin

L’ipotesi è più di un’ipotesi: l’interruzione, dalle 14 di lunedì prossimo, 22 gennaio, del collegamento autostradale da Torino verso la Valle d’Aosta all’altezza del nodo idraulico di Ivrea, con l’uscita obbligatoria allo svincolo di Scarmagno per i mezzi con massa non superiore alle 19 tonnellate che potranno usare la statale 26.

In una lettera urgente inviata alla società autostradale Ativa e al Ministero infrastrutture e trasporti il presidente della Regione Renzo Testolin ha espresso “grande preoccupazione” per questa ipotesi chiarendo che “si tratta di uno scenario assolutamente non sostenibile per questa Regione già interessata anche dalla chiusura del collegamento ferroviario da Aosta verso il Piemonte, ma anche per l’economia del Paese, tanto più che si prospetta già dalla prossima settimana una possibile temporanea chiusura del Traforo del Frejus”.

Testolin che, nella sua lettera, ha chiesto “il massimo impegno per superare sin d’ora l’insorgere di ogni criticità”. Impegno che – spiega una nota della Regione – “è stato garantito nel corso di successivi contatti avuti con il Ministero che sta lavorando per arrivare a dirimere in tempi brevissimi la questione“.

L’ipotesi, però, è che si tratti dell’ennesimo “braccio di ferrotra Ativa ed il Ministero sul cantiere del nodo idraulico, dopo che i verbali dei certificati di collaudo della società hanno fatto storcere il naso a Roma. Querelle il cui prezzo non vuole pagare la Valle.

5 risposte

  1. Ma, cosa aspettarsi da una società che dopo più di ventanni non ha ancora completato lo svincolo di Ivrea o che dopo almeno una decina d’anni di lavori,a questo punto inutili perchè il punto di intervento è sempre quello,chiude la bretella per Santhia e ultima beffa chiude l’autostrada Verres-Chatillon per ghiaccio,come se la strada fosse situata in Sicilia.Si dirà società diverse, ma il manico è sempre lo stesso e di più il metodo,che ha come scopo far lievitare i pedaggi per ingrassarsi alle spalle degli utenti obbligati ad usare queste vie.Visto che andrà sempre peggio come in un matrimonio che stà saltando ,una bella causa per danni e togliamole la concessione di queste vie.I motivi non credo manchino e la Regione dimostri finalmente un pò di orgoglio e capacità di controllo!

  2. Il deputato Franco Manes ha dimostrato per l’ennesima volta la sua finissima intelligenza politica (ovviamente è ironico!): ha deciso di presentare un question time in Parlamento la cui discussione, se tutto va bene, verrà calendarizzata tra alcune settimane, ovvero a problematica ormai risolta!
    Furbizia rara…..

  3. Che cos’è questo “nodo idraulico” che viene citato come se tutti sapessero di cosa si tratta?

    Sarebbe poi interessante sapere qualcosa di più circa l’ennesimo “braccio di ferro” tra Ativa ed il Ministero …. non pare che se ne sapesse nulla finora….

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