La costituzione di un fondo per finanziamenti a esercenti di attività con difficoltà di accesso al credito; indennizzi per la chiusura forzata o la sospensione dell’attività nonché il calo di produttività; contributi a fondo perso per l’affitto di locali sia commerciali che artigianali; ammortizzatori sociali quali l’integrazione al reddito di ultima istanza e sul fronte delle famiglie, un intervento sull’addizionale regionale all’Irpef e azioni di sostegno al reddito. Sono le misure a cui sta lavorando la II Commissione “Affari generali”, riunita ieri in modalità telematica alla presenza di 25 Consiglieri.
L’obiettivo della commissione è di “concentrare il proprio lavoro sul trasferimento di liquidità a favore dell’economia e delle famiglie, favorendo l’accesso al credito anche da parte dei soggetti che non possiedono garanzie con la creazione di un fondo per l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato”.
Il provvedimento dovrebbe ora arrivare in aula entro la metà di aprile “dopo esserci confrontati con le parti economiche e sociali. – spiega il Presidente Pierluigi Marquis – I tempi sono strettissimi, perché le famiglie e gli operatori economici non possono aspettare: il nostro intento è quello di non lasciare indietro nessuno. Io credo che in Commissione abbiamo trovato una bella condivisione e un modo di lavorare produttivo con uno sguardo già proiettato al dopo emergenza.”
Il secondo pacchetto di misure anticrisi dovrebbe valere 25 milioni.
Sempre ieri, ma in V Commissione, sono stati auditi il Presidente della Regione Renzo Testoline l’Assessore alla sanità Mauro Baccega.
“La nostra proposta di nominare un Commissario straordinario regionale che si occupi del coordinamento di tutte le parti che intervengono nella gestione di questa emergenza (Protezione civile, Azienda USL, Assessorato, associazioni, fondazioni, volontari…) non è stata accolta – spiega la Presidente della quinta Commissione, Patrizia Morelli -: il Presidente Testolin ha specificato che questa figura non è prevista e non è prevedibile nel percorso messo in atto per la gestione dell’emergenza e, a fronte di una situazione di criticità che sta raggiungendo il suo apice, si è ritenuto di non cambiare l’organizzazione in corsa, preferendo una continuità di azione identificata nel Capo della Protezione civile, che cura anche il coordinamento con le altre regioni, e nel Commissario sanitario, che coordina le attività sia in ospedale sia sul territorio.”
La Commissione ha invitato però il Presidente a ” fare una ulteriore riflessione in merito. Fermo restando che, in seguito alle valutazioni che i singoli gruppi vorranno fare, il Consiglio, ancorché in situazione di prorogatio, potrà fare valere democraticamente le sue istanze.”