Sospeso il Consiglio Valle in programma domani, salta la mozione di sfiducia costruttiva

Dopo la comunicazione dell'arrivo dei decreti di sospensione dei Consiglieri regionali condannati da parte del Presidente della Regione Uvp, Alpe, Stella Alpina e gruppo Misto insorgono: "Percorso rinviato di poco, Rollandin non ha i numeri per governare"
Consiglio regionale
Politica

Sembra ormai senza fine la crisi politica in Regione, trascinata nel baratro anche dall'annuncio a sorpresa fatto dal Presidente Rollandin questo pomeriggio in conferenza stampa, e che ha portato alla sospensione dei lavori del Consiglio regionale straordinario convocato per domani mattina che doveva discutere della mozione di sfiducia costruttiva presentata ai danni dell'esecutivo. Assemblea che si aprirà dopo la riunione dei capigruppo e che verrà, quindi, immediatamente sospesa.

Dopo la reazione del Presidente del Consiglio Rosset sono ora Uvp, Alpe, Stella Alpina, Pour Notre Vallée e Gruppo Misto di minoranza a prendere carta e penna e a commentare la vicenda di oggi ritenendo che “l'arrivo tempestivo dei decreti di sospensione dei Consiglieri regionali condannati in via non definitiva agevoli e chiarisca ulteriormente il cammino intrapreso dalle forze politiche di riferimento”, ma rilevando come Rollandin abbia commesso una “grave mancanza di rispetto istituzionale per non averne dato immediata comunicazione al Presidente del Consiglio e ai diretti interessati, preferendo rendere pubblica la notizia attraverso una conferenza stampa convocata dai gruppi politici a lui vicini”.

Comportamento “non degno della carica che ricopre” Rollandin ma che, proseguono i gruppi: “Non fa che rafforzare la nostra volontà di proseguire nel nostro percorso, ossia fare approvare al più presto la mozione di sfiducia nei suoi confronti. Percorso che è soltanto rinviato di poco. Per noi, infatti, al di là degli aspetti giuridici, la vicenda ha un valore politico: il Presidente, con soli 13 voti, non ha più i numeri per governare e non vuole prenderne atto”. Il tempo, però stringe, dal momento che la mozione di sfiducia per non decadere, deve essere votata in aula entro il 25 marzo.

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