“Noi dobbiamo lavorare e lo stanno già facendo i colleghi dei trasporti, infrastrutture e degli affari esterni, per trovare una intesa bilaterale. Non possiamo più consentire che si riproponga il tappo di lunedì e una fila di oltre quindici chilometri”. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, a margine della visita tenuta oggi, venerdì 1° settembre, al Dipartimento Protezione civile della Valle d’Aosta e alla Centrale unica del soccorso.
Il Ministro ha quindi aggiunto che questo “territorio non è nelle condizioni, dal punto di vista infrastrutturale di potere assorbire la ricaduta che determinerebbe l’impatto che avete già conosciuto” e si è poi impegnato a trattare il tema “ancora una volta con i colleghi interessati, ma sono convinto che sarà fatto tutto quello che sarà necessario fare per evitare situazioni di congestione assolutamente intollerabili, come quella che abbiamo conosciuto nei giorni scorsi”.
Il presidente della Regione, Renzo Testolin, che ha preso parte alla visita assieme al capo della Protezione civile Valerio Segor e ai responsabili delle componenti della Centrale, ha ribadito che “l’intesa è quella di lavorare congiuntamente per trovare delle sinergie che portino a una risoluzione contingente, ma anche in prospettiva di quelle che sono le tematiche ormai note in questi giorni dei trafori e del nostro in particolare”.
“La tropicalizzazione avanza inesorabile”
Rispetto all’origine di alcuni fenomeni di dissesto, e simili, verificatisi recentemente nella regione e nel Paese, il ministro Musumeci ha sottolineato che “Il cambiamento climatico c’è già, non è più un fenomeno da scoprire. Da diversi anni ormai conviviamo con il clima assolutamente mutato, con una tropicalizzazione che avanza lentamente, ma inesorabilmente. Il problema siamo noi, dobbiamo adeguarci al cambiamento climatico. Ancora forse non lo abbiamo capito”.
Il tema, per il Ministro della Protezione civile, “rimane soltanto nelle conferenze, nei dibattiti. E invece bisogna affrontarlo non solo dal punto di vista delle strutture, delle infrastrutture, con un metodo che deve coinvolgere le Istituzioni e anche i privati, ma è un problema anche culturale”. Musumeci ha quindi individuato la necessità di “acquisire una maggiore consapevolezza della cultura del rischio. Ogni cittadino deve sapere quali sono le insidie e le vulnerabilità del proprio territorio, così lo possiamo rendere più sicuro”.
Riguardo alla visita alle strutture regionali, il Ministro ha detto, infine, di aver “trovato una centrale particolarmente attrezzata, un gruppo affiatato, grandi competenze. Mi sono complimentato con il Presidente della Regione e mi complimento con tutti i volontari, ognuno nel suo comparto, perché diventano e restano una preziosa risorsa”.