Uv, Pd ed Epav all’attacco: “Senza di noi non esiste maggioranza, Rosset Presidente non imparziale”

Così i tre gruppi – formalmente di maggioranza – commentano via comunicato stampa il tentato "ribaltone" naufragato questa mattina in Consiglio Valle: "Chi ha presentato la mozione di sfiducia dimostri di essere all’altezza del ruolo che ha annunciato".
Consiglio regionale, aula
Politica

In Consiglio regionale, “senza i gruppi dell’Union Valdôtaine, del Partito Democratico-Sinistra VdA e della Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano (fino a ieri Stella Alpina Popolare Autonomista, ndr) non esiste maggioranza. I firmatari della mozione di sfiducia costruttiva sono arrivati a depositare un documento di tale portata senza contare sui numeri per sostenerlo, fatto che si commenta da solo”.

Così i tre gruppi – formalmente di maggioranza – commentano via comunicato stampa il tentato 'ribaltone' naufragato questa mattina in Consiglio Valle per la mancanza di numero legale. E aggiungono che il tentativo di imbastire un nuovo governo vede “determinante il sostegno del consigliere del Movimento 5 Stelle che, a guardare l’organigramma cui si appresta a dare sostegno, sembra pronto a fare piazza pulita, con il suo voto alla mozione, di tutti i principi di legalità e purezza sbandierati sino ad oggi”.

Il fuoco dell'attenzione della nota firmata Uv, Pd-SVdA e Epav si sposta poi sul ruolo del Presidente del Consiglio regionale Andrea Rosset, reo di “non garantire quell’imparzialità che il ruolo istituzionale cui è chiamato gli imporrebbe” vista “l’ennesima forzatura” cui si sarebbe fatto carico “effettuando una comunicazione all’Aula che non avrebbe potuto tenere, perché si sarebbe dovuto limitare a prendere atto dell’assenza del numero legale, sciogliendo immediatamente la seduta”.

“Ci chiediamo quindi oggi più che mai – prosegue la nota – quali garanzie possa offrire, ai valdostani, questa sedicente maggioranza alternativa e, soprattutto, quali prospettive di sopravvivenza possa presentare”.

“La verità – concludono i tre gruppi – è che i decreti Gentiloni hanno evitato alla Valle d’Aosta una triste quanto pericolosa fase di buio istituzionale e amministrativo. La votazione, quest’oggi, della mozione di sfiducia avrebbe creato un atto a rischio di annullamento. A questo punto, per quanto riguarda i nostri gruppi, la responsabilità non è un concetto da sollevare al cielo in conferenza stampa, ma resta legata alle proprie azioni. Chi ha presentato una mozione di sfiducia deve dimostrare di essere all’altezza del ruolo che ha annunciato”.

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