Venti casi di suicidio nel 2024 e tre episodi già registrati da gennaio ad oggi. Numeri “preoccupanti” che per il Mandorlo Fiorito, sezione dell’associazione Vda Grand-Paradis, dal 2022 a fianco delle persone che affrontano questo dramma, sottolineano “l’urgenza di rafforzare le politiche di prevenzione e sensibilizzazione”.
Ispirandosi ad un’antica poesia orientale, che racconta come il rituale delle sette tazze di tè possa offrire uno spazio per l’introspezione, l’associazione sarà protagonista venerdì 21 marzo, alle 20,30, a Donnas, nel salone della biblioteca, di una serata dedicata proprio alla prevenzione del fenomeno. Già proposto a La Salle, Villeneuve e Antey-Saint-André, l’evento ruoterà attorno a sette parole chiave che guideranno gli interventi dello psichiatra Giuseppe Di Maria e dello psicologo Roberto Raia, intervallati dalle poesie scelte e recitate dal poeta Umberto Druscovich e da alcuni momenti musicali.
“Vogliamo con questa modalità un po’ inusuale, arrivare al cuore delle persone – dice Paola Cantisano Longo, referente del Mandorlo Fiorito-, portando un argomento complesso e certamente coinvolgente, ma cercando di farlo con garbo e delicatezza, e nello stesso tempo con sincerità e chiarezza. Siamo convinti che l’informazione e la consapevolezza siano indispensabili per superare il tabù del suicidio e rendere efficaci gli interventi di prevenzione”.
L’associazione, nata nel marzo del 2022 dall’idea di un gruppo di persone toccate dal suicidio di un proprio familiare o amico, fa parte insieme ad altre realtà istituzionali e sociali del tavolo istituito nell’ambito del Progetto per la prevenzione del suicidio dall’assessorato regionale alla Sanità. “Il nostro contributo è quello di portare, all’interno della rete che si sta creando, il nostro sapere esperienziale – spiega la referente -. Fare prevenzione è fondamentale per affrontare questo fenomeno complesso, che purtroppo interessa la nostra regione con numeri allarmanti, che superano di più del doppio la media nazionale”.
L’Organizzazione mondiale della sanità, da alcuni anni, sollecita gli stati nazionali e di conseguenza le regioni ad attivarsi con progetti e iniziative concrete per ridurre i numeri dei suicidi: “È necessario agire su più fronti”, afferma Cantisano Longo, citando “il problema dei ponti ad alto rischio suicidiario” .”Le nostre segnalazioni- spiega – hanno contribuito nel recente passato all’ installazione di sistemi di allarme sui ponti di Introd e Châtillon, e all’inserimento delle barriere verticali sul ponte di Avise. Attualmente siamo impegnati ad accogliere e promuovere le istanze dei familiari sopravvissuti e dei cittadini che chiedono il completamento degli interventi sui ponti di Introd e di Châtillon, ancora sprovvisti di barriere o reti anticaduta, strutture che andrebbero ad integrare i sistemi di allarme sonoro in uso. Ad oggi sappiamo esserci, da parte delle amministrazioni regionali e comunali competenti, l’impegno concreto, di provvedere nei tempi consentiti alla realizzazione di tali opere. Il nostro compito sarà quello di attenzionare, affinché si proceda nei tempi più rapidi possibili alla messa in opera, tenendo conto che molto spesso questi luoghi sono scelti da soggetti giovani, fortemente impulsivi, e più sensibili all’emulazione, e questo deve farci riflettere tutti per abbandonare ogni indugio”.
A ciò si aggiungono i progetti si sensibilizzazione e prevenzione rivolti in particolare alle giovani generazioni come “InsideArt.click”, l’iniziativa che ha portato negli spazi di Plus, ad Aosta, lo scorso autunno, 28 laboratori artistici per scoprire le proprie attitudini, rafforzare l’autostima e la condivisione con gli altri. Sono stati proposti delle serate cinema e degli incontri con le scuole. Nei prossimi mesi, è previsto un altro incontro con le 7 tazze di tè a Sarre, a giugno, e un evento per la giornata di prevenzione al suicidio che si terrà il 10 settembre. Continuerà la collaborazione l’amministrazione regionale, le realtà che compongono il tavolo interistituzionale e le scuole. “Queste iniziative ci hanno dato modo di comprendere l’interesse reale dei ragazzi e il desiderio di parlare apertamente di tematiche inerenti il malessere psicologico che li preoccupa e li isola – conclude Cantisano Longo-. Abbiamo colto lo stupore e la gratitudine nei nostri confronti, per esserci messi a disposizione rispondendo, con sincerità, alle loro acute e pertinenti domande, soprattutto rispetto al tema del suicidio, e questo ci incoraggia a proseguire sulla stessa strada”.
20 casi di suicidio nel 2024 in Valle d’Aosta, già 3 nel 2025

13 marzo 2025 di Silvia Savoye
E’ “la spina nel fianco” della nostra regione: continuano a essere tanti i suicidi in Valle d’Aosta in rapporto alla popolazione. Nel 2023 i casi registrati sono stati 22, nel 2024 20 e nei primi mesi del 2025 sono già 3.
Dei 20 casi dello scorso anno, 17 hanno riguardato uomini e 3 donne. Sei persone avevano più di 65 anni, quattro tra i 50 e i 65 anni, due tra i 40 e i 50 anni, quattro tra i 30 e i 40 anni e altre quattro avevano meno di 30 anni. Undici di queste persone avevano avuto accesso ai servizi psichiatrici dell’Azienda Usl, ma cinque avevano successivamente interrotto i contatti.
I tre episodi avvenuti nel 2025, tutti nel mese di gennaio, hanno coinvolto un uomo over 65 e due donne – una tra i 50 e i 65 anni, l’altra con meno di 30 anni – tutte residenti in Valle d’Aosta. Solo una delle tre persone era stata presa in carico dai servizi psichiatrici tra il 2014 e il 2016, per poi interrompere le cure.
L’Assessore alla Sanità, Carlo Marzi, rispondendo ad una iniziativa di Pcp in Consiglio Valle, ha annunciato l’introduzione, a partire da febbraio, di un monitoraggio potenziato con contatti telefonici quotidiani per i pazienti dimessi dal reparto di psichiatria e per coloro seguiti dal Centro di salute mentale. È inoltre allo studio l’attivazione di un nuovo ambulatorio per le visite psichiatriche rivolte specificamente ai pazienti dimessi, al fine di garantire una presa in carico rapida e continuativa. “Questo servizio è importante perché riserverà un’attenzione particolare ai pazienti ricoverati per tentativi di suicidio”, ha sottolineato Marzi.
Dal 2022 la Regione ha avviato un piano di prevenzione che ha previsto la costituzione di un tavolo interistituzionale e l’organizzazione di corsi di formazione rivolti a circa 80 operatori dell’Usl, con la collaborazione dell’ospedale San Luigi di Torino. Un percorso formativo specifico è stato inoltre dedicato ai familiari delle vittime, guidato dal professor Diego De Leo, esperto internazionale in suicidologia.
Nell’ambito della prevenzione tra i giovani, l’Università della Valle d’Aosta – in sinergia con la Sovraintendenza agli studi, la Diocesi e le organizzazioni sportive – sta conducendo un progetto rivolto agli adolescenti tra i 12 e i 16 anni. Per il 2025 sono stati stanziati 100 mila euro, di cui 30 mila già destinati a una convenzione tra Regione e Ateneo per la realizzazione della “Ricerca-azione per la prevenzione del disagio e del rischio suicidario in adolescenza”.
Ulteriori interventi sono stati messi in campo su alcuni siti ritenuti particolarmente sensibili, come i ponti di Introd e di Avise. A Introd sono stati potenziati l’illuminazione e i sistemi di sorveglianza con rilevazione termica e allarmi automatici, collegati alla Centrale unica del soccorso. Sul ponte di Avise, già oggetto di protezioni installate nel 2022, è previsto per il 2024 l’avvio di un cantiere di risanamento strutturale da 3,4 milioni di euro, che includerà nuove barriere dissuasive.