Chiude con un utile di 1 milione 091mila 486 euro il bilancio di esercizio per l’anno 2021 dell’Azienda Usl. Risorse che, si legge in una nota, verranno utilizzate per investire.
All’interno della propria relazione di accompagnamento al documento contabile, il Direttore Generale Massimo Uberti ha infatti proposto all’Azienda circa di usare l’avanzo di amministrazione per l’installazione di un terzo gruppo frigorifero presso il “Parini” per aumentare l’efficienza della climatizzazione con minor consumo di energia, tutelando ambiente e costi, e aumentare la sicurezza di esercizio delle aree ospedaliere, in particolare nel blocco operatorio, le terapie intensive, l’unità coronarica intensiva e la radiologia.
La proposta di avanzo di amministrazione dovrà ora essere valutata dall’amministrazione regionale in fase di controllo e di approvazione del bilancio dell’Azienda. Una volta avuto il “via libera” al bilancio di esercizio, l’Usl potrà procedere, se autorizzata, con l’esecuzione delle opere di installazione del nuovo impianto.
Il bilancio di esercizio dell’Azienda per l’anno 2021 – si legge ancora nel comunicato – è stato fortemente caratterizzato, come l’esercizio precedente, da spese significative relative alla gestione dell’emergenza pandemica. I costi legati all’emergenza hanno trovato copertura nei finanziamenti specifici disposti a livello centrale e regionale. La gestione economica relativa all’emergenza non ha condizionato il risultato di esercizio registrato a consuntivo.
A livello complessivo, la spesa per investimenti in ambito sanitario ammonta a 5 milioni 850mila euro per l’anno 2021 – successivamente integrata dai finanziamenti per l’ammodernamento e la riqualificazione del reparto di terapia intensiva, da 300mila euro, per l’adeguamento tecnologico delle apparecchiature sanitarie, e da 2 milioni 190mila 124 euro per la manutenzione straordinaria e l’adeguamento tecnologico delle strutture sanitarie – che cubano poi a 6 milioni 650mila euro per il 2022 e 6 milioni 650mila euro per il 2023.
Una risposta
Certo, non ci pagano le libere professioni che ci hanno chiesto di fare…