Influenza in Valle d’Aosta: ricoveri e interventi programmati sospesi fino all’11 gennaio

La decisione dell'Usl dopo un picco di casi di influenza. Restano comunque attive e funzionanti 2 delle 3 sale operatorie complessive, l’una dedicata alle urgenze e l’altra dedicata invece ai pazienti ortopedici.
Sanità

Sono durati poco più di un giorno la soddisfazione e l’ottimismo per il numero poco rilevante di accessi al pronto soccorso durante la notte di Capodanno, immediatamente seguiti da un massiccio picco dei casi di influenza verificatosi nell’arco di sole 36 ore. Un netto peggioramento ha spinto i vertici dell’Azienda Usl valdostana a sospendere i ricoveri e di conseguenza anche gli interventi chirurgici programmati sino al prossimo mercoledì 11 gennaio. Restano comunque attive e funzionanti 2 delle 3 sale operatorie complessive, l’una dedicata alle urgenze e l’altra dedicata invece ai pazienti ortopedici.

L’influenza

Non sono soltanto residenti affetti da problematiche varie e turisti vittime di traumi da sci ad accedere giornalmente al pronto soccorso dell’Ospedale Umberto Parini di Aosta: tra domenica 1º e lunedì 2 gennaio, infatti, sono stati registrati attorno ai 20 casi di influenza aggravatasi in polmoniti o bronchiti riacutizzate che hanno portato al ricovero di altrettanti pazienti.

“Tale temporanea sospensione riguarda i soli interventi giudicati rimandabili e non urgenze quali interventi salva vita, cardiovascolari e oncologici o interventi di ortopedia irrinunciabili – spiega il direttore sanitario dell’Usl della Valle d’Aosta Guido Giardini -. Qualora fossimo in grado di contenere i casi di influenza dei prossimi giorni, tra la serata di domenica 8 e la mattinata di lunedì 9 dicembre potremmo valutare una riapertura anticipata del servizio”.

Il Covid-19

Grazie al risparmio di personale normalmente impiegato nelle sale di intervento, nella mattinata odierna sono stati riattivati 7 posti letto, un tempo chiusi nel reparto di chirurgia vascolare, per un totale disponibile cresciuto da 10 a 17.

“Nonostante il picco epidemico atteso tra Natale ed Epifania, i contagi da Covid-19 hanno subito una positiva decrescita che ha ridotto i degenti tra Variney e Aosta dai 16 del 28 dicembre ai 7 di oggi – continua Giardini -. Ad agevolarci nell’affrontare la gestione di tale boom di influenza è l’attenuante che non impone ai pazienti malati l’obbligo di isolamento in reparti appositi e separati”.

Il pronto soccorso

Come oramai consuetudine durante la stagione invernale e nello specifico durante le festività, gli accessi al pronto soccorso subiscono un incremento tale da generare difficoltà nella gestione dei pazienti, peraltro aggravate dalla riduzione di 50 posti letto a causa della pandemia.

“Le tempistiche di attesa da parte dei malati prima del ricovero, ieri sera fermi a una dozzina, risultano in linea con i dati degli anni passati – conclude Giardini -. Nonostante i centri traumatologici delle piste alleggeriscano di una cinquantina di casi al giorno il lavoro del pronto soccorso ortopedico, dalla media giornaliera di 90 nel periodo non turistico, gli ingressi raggiungono punte tra i 140 di ieri e i 180 del passato fine settimana”.

6 risposte

  1. Visto che l’anno scorso era colpa dei novax…quest’anno ? Di chi sarà la colpa? Sempre di chi non si è vaccinato che ha complicanze…. intanto continuiamo ad aumentare le spese militari a scapito di sanità, o dell’ istruzione per esempio. Volete la pace o il condizionatore? Imbambolati da frasi come queste (sinceramente io pensavo fosse una battuta inizialmente) e dalla centounesima dose in un anno, continuiamo a rotolare nel baratro.

  2. Almeno questa volta non e colpa di 4 valdostani no vax a cui solo l anno scorso il caro assessore regionale al turismo guichardaz augurava le peggio cose …. invece e colpa dell influenza…prossima volta sara per i troppi incidenti da botti di capodanno..ma non e che magari la colpa e da ricercare a palazzo deffeyes che continua a buttare soldi dalla finestra senza fare nulla di strutturato

  3. Forse sarebbe meglio pensare di fare un accordo con ospedali vicini, tipo Torino, così da eseguire tutti quegli interventi programmati che qui non si riescono più a fare, per un motivo o per l’altro, tutto logicamente a spese dell’azienda USL, trasporti compresi, sicuramente ci sarebbe un guadagno per tutti, qui si chiudono le sale operatorie per 20 pazienti ricoverati e poi si vuole fare un ospedale nuovo.

  4. …..gli accessi al pronto soccorso subiscono un incremento tale da generare difficoltà nella gestione dei pazienti, peraltro aggravate dalla riduzione di 50 posti letto a causa della pandemia ???? Cosa vuol dire riduzione a causa della pandemia, oggi?? Liste d’attesa infinite che portano, a chi può, a rivolgersi con prezzi esosi dai privati. Interventi bloccati per l’influenza, pandemia…ma davvero?? Vergogna.

  5. dopo tre anni in cui ci hanno ripetuto all’infinito che dobbiamo rinunciare alla liberta’ per garantirci la salute, scopriamo che non abbiamo ne’ l’una ne’ l’altra

  6. Anno 2023. La sanità pubblica sospende “ricoveri e di conseguenza anche gli interventi chirurgici programmati” per un “picco di influenza”. Sembra incredibile, eppure è la realtà di un sistema sanitario pubblico ormai vulnerabile sotto ogni aspetto ed incapace di affrontare, a qualunque livello organizzativo, quelle che ormai saranno situazioni di “criticità” che ci accompagneranno nei prossimi decenni.
    E nel frattempo c’è pure chi gioisce perchè l’app Immuni è stata “finalmente resa obsoleta”….

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