Tra le difficoltà di carenza di personale sanitario – storia lunga per l’Usl, e attualmente rese più complicate dalle sospensioni progressive per gli operatori non vaccinati – si aggiungono anche due Medici di medicina generale sospesi.
A spiegarlo, in conferenza stampa sull’andamento della campagna vaccinale, il Commissario dell’Azienda Massimo Uberti: “I Medici di medicina generale vengono sospesi dall’Ordine non essendo nostri dipendenti. Residuano due medici in questa posizione. Anche per la loro sostituzione soffriamo del fenomeno generale italiano che vede pochi candidati rispetto ai posti da coprire. Qui è più sentito per questioni geografiche, ma è chiaro che l’obbligo vaccinale e le sospensioni incidono anche sulla Medicina primaria”.
Problema, comunque, in via di soluzione, soprattutto per quel che riguarda l’affidamento dei pazienti ad altri medici di famiglia: “Le sostituzioni si trovano – aggiunge il Commissario -, ed essendo della durata di qualche mese è anche una bella opportunità per un giovane medico. I sostituti si troveranno, stiamo provvedendo”.
Sospensioni e assunzioni
Dopo gli atti amministrativi per procedere con le prime sospensioni l’iter procede: “Ora passiamo ad un altro gruppo, molto variegato e con situazioni estremamente diverse – prosegue Uberti -. Ci sono giustificazione facilmente verificabili sull’esenzione dal vaccino, come chi ha avuto il Covid, ma anche quelle intermedie: di salute, definitive o temporanee, o chi ha chiesto di procrastinare per intercorse patologie o trattamenti sanitari. I medici di cui avete letto o parlato fanno parte di questa categoria. Tre sono stati sospesi”.
Se il percorso di sospensione è farraginoso, non è più agile quello delle sostituzioni: “Stiamo riuscendo a coprire le carenza, ma siamo ancora a metà del guado con gli infermieri – dice il Commissario Usl -. Ci stiamo apprestando ad assumere a tempo determinato, in attesa del concorso per il quale sono candidate 239 persone. Dobbiamo comunque fare la prova di francese, che non è vincolante ma necessaria per il punteggio, arriveremo penso a fine ottobre. 39 avevano già superato la prova di francese, abbiamo provato a chiamarli, alcuni sono già in azienda ma ne risultavano 16 che non lavorano da noi. Li stiamo chiamando. Una parte sta dicendo di no, o magari lavorano già altrove. Lo sforzo è enorme, stiamo cercando di sostituirli tutti”.
A vedere il bicchiere “mezzo pieno” è il Direttore sanitario Guido Giardini: “Il flusso non è sempre negativo, ci sono degli ingressi. Abbiamo assunto medici nuovi, oltre ai concorsi, e infermieri professionali che a fine ottobre, credo una decina di loro, usciranno dalla scuola infermieri”.
“Non nascondo che il fatto che ci siano un po’ di persone che non si vaccinano sia fonte di preoccupazione per l’ospedale e per le strutture pubbliche – spiega invece l’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse -. Penso che un senso civico maggiore sarebbe opportuno. È vero che abbiamo dei diritti ma anche tutti dei doveri all’interno di una società”.
L’obiettivo dell’80% delle prime dosi è vicino
Sull’andamento della campagna Giardini spiega: “Con le nuove norme e l’avvicinarsi 15 ottobre abbiamo assistito ad una salita delle prime dosi. Ci siamo dati l’obiettivo dell’80% delle prime dosi, lo raggiungeremo a giorni. Bisogna pensare che nel frattempo sono subentrati anche gli adolescenti e la variante Delta che a inizio campagna non era presente. Inoltre, ci stiamo preparando alle terze dosi che inizieranno a breve”.
Uberti aggiunge: “La consegna dei locali per le terze dosi (ovvero il Centro polifunzionale di Pollein, ndr.) – dovrebbe avvenire per metà ottobre, con l’ipotesi di apertura per i primi di novembre”.
I ricoveri evitati dai vaccini
Commissario che, dati statistici alla mano, mostra gli effetti del vaccino sul numero dei ricoveri: “Se il rischio di infettarsi per i non vaccinati è più di 5 volte superiore rispetto ai vaccinati, dato in linea con quello nazionale, il rischio di essere ricoverati è di venti volte superiore. Comprendo molto chi è timoroso nel fare il vaccino, ma credo che i numeri ci aiutino a prendere le decisioni più giuste nell’interesse dei singoli e della collettività”.
Giardini va sul concreto: “Nel nostro ospedale, unico in tutta la regione, un conto è avere 3 ricoverati che gestiamo nel reparto di Malattie infettive. Averne 40 vuol dire chiudere reparti come nelle altre ondate. Numeri bassi ottenuti anche grazie alle terapie con anticorpi monoclonali in cui siamo la regione più virtuosa in Italia con 220 trattamenti eseguiti finora”.
Un boom di tamponi?
L’obbligo di Green pass porta con sé una rimodulazione del sistema di test anti Covid. Spiega il Commissario: “Questo porterà ad un aumento dei tamponi per chi non può o non vuole essere vaccinato, stiamo cercando di riorganizzarci in funzione di questo incremento che fatichiamo a capire, a livello numerico, di quanto possano essere. Oltre all’Azienda sono le farmacie ad offrire questo servizio. Avevamo 33 farmacie su 47 aderenti, ma con il prezzo calmierato qualche farmacia forse rinuncerà o altre aderiranno, stiamo cercando di fare una stima. Cerchiamo di essere il più flessibili possibile e adattare la domanda all’offerta”.
L’inchiesta della Procura
Sull’inchiesta della Procura emersa nella giornata di ieri, che ha visto la richiesta di archiviazione per i tre politici coinvolti e ha indagato il Presidente del Consiglio Valle Bertin e l’ex commissario Usl Pescarmona, vige la cautela.
“Esprimo vicinanza ai consiglieri archiviati, sono contento, e al Presidente Bertin che sicuramente riuscirà a chiarire la sua posizione – ha detto in conferenza l’Assessore Barmasse -. La Procura fa le sue indagini e le sue valutazioni, e rispettiamo il loro lavoro”.
Sul lato Usl, dato che dall’indagine – al momento – emerge almeno un presunto caso di vaccinazione indebita, si resta in attesa. Uberti, infatti, spiega: “Quando c’è un’indagine della Procura l’Azienda sospende la sua istruttoria disciplinare”.