Montjovet: la scuola di Ruelle chiude, fra le proteste dei genitori

A causa del profondo calo demografico il prossimo anno scolastico a Montjovet ci sarà una sola scuola, quella del capoluogo. Disaccordo tra genitori e amministratori.
Scuola di Ruelle (Montjovet, AO)
Scuola

Il prossimo anno scolastico a Montjovet resterà una sola scuola: quella del capoluogo. La struttura di Ruelle, chiusa lo scorso 6 ottobre per motivi di sicurezza, non riaprirà più o almeno non per gli studenti. A darne notizia è il primo cittadino Jean-Christophe Nigra durante l’incontro dello scorso martedì al quale sono stati invitati insegnanti e genitori.

Alla base della decisione il profondo calo demografico. A Montjovet infatti le nascite sono meno di un terzo rispetto a dieci anni fa. Per questa ragione l’amministrazione ha deciso, per il prossimo anno scolastico, di mantenere un solo edificio. La chiusura definitiva della scuola di Ruelle, che conta 39 alunni tra infanzia e primaria di cui 12 provenienti da Emarèse, sarà ufficializzata con un atto dell’Unité des Communes Evançon. L’improvvisa chiusura dell’immobile nell’autunno 2021 ha avviato delle riflessioni sulla struttura e “ha anticipato una scelta che probabilmente sarebbe stata presa nei prossimi quattro o cinque anni” spiega il Sindaco.

Diffuso il malcontento tra i presenti per le decisioni assunte. L’interruzione dei percorsi educativi intrapresi, il ricambio del corpo docente, i nuovi compagni e l’inserimento in classi troppo ‘affollate’. Immediato sull’ultimo punto l’intervento dell’insegnante e consigliera Monica Magnone. “La paura sui numeri non è giustificata. Nel capoluogo, per rasserenare chi teme i gruppi numerosi, la classe più ampia sarà di 16 bambini”. “Dal punto di vista sociale, più bambini sono meglio stanno” aggiunge l’Assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri, accompagnato dalla Sovrintendente agli studi Marina Fey.

Sempre tra i genitori c’è chi domanda di mantenere separate le classi dei bambini provenienti dalla scuola di Ruelle oppure chi chiede di “andare ad esaurimento” permettendo agli attuali alunni di concludere il percorso con i soli compagni di Ruelle. L’approccio viene interpretato dall’Assessore come “eccesso di campanilismo”. A chi ancora domanda a gran voce di riaprire la scuola della collina arriva la risposta dell’Assessore regionale e il suo richiamo alla ragionevolezza. Per Montjovet sarebbe “illogico mantenere una duplice spesa” con il raddoppio dei costi per il riscaldamento e il personale scolastico.

Le reazioni dimostrano il forte attaccamento nei confronti della scuola che per più di trent’anni ha servito Ruelle e le frazioni limitrofe permettendo a bambini di infanzia e primaria di crescere in una dimensione locale davvero ristretta dove i coetanei si contavano sulle dita di una mano.

I bambini della primaria sono ora al “CIM”, in frazione Le Bourg. Il Dirigente scolastico Giovanni Peduto ha però specificato che “l’edificio va bene come scuola per un periodo di emergenza, ma non andrà bene per sempre”. Non è un immobile che rispetta le norme attualmente vigenti in materia di edilizia scolastica. Già dal prossimo anno scolastico gli allievi si ritroveranno tutti sotto lo stesso tetto. Saranno infatti ospitati nella scuola del capoluogo, oggetto di riqualificazione energetica nell’estate 2021 grazie a finanziamenti europei.

Durante l’incontro è intervenuta anche Lucina Grivon, Sindaca di Emarèse, che ha manifestato la volontà di riaprire l’edificio scolastico del comune da lei amministrato. Sono 12 i bambini di Emarèse nel plesso di Ruelle. A tal proposito, l’Assessore Caveri specifica che Emarèse, essendo al di sopra dei 1.000 metri, è considerato comune di montagna. Tale peculiarità consente di fare dei ragionamenti differenti rispetto al caso di Montjovet, comune del fondovalle.

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